L'ippodromo San Poalo rischia di chiudere, tutti a protestare a Roma.
Montegiorgio | La riforma proposta dall'Unire (Unione nazionale incremento razze equine) ha finito per mettere a rischio l'esistenza dell'ippica di tutta Italia. L'ippodromo di Montegiorgio che fattura 90 milioni di euro annui con circa 1000 dipendenti rischia grosso.
di Alessio Carassai
La protesta che sta nescendo dal mondo dell'ippica è di quelle gravissime, una crisi strutturale che sta mettendo a rischio il sistema che adesso è a limite del colasso. L'Unire (Unione nazionale incremento razze equine), ha denunciato un ammano nel bialncio di 360 milioni di euro, paragonato da alcune testate specializzate all'equivalente del fatturato di 44 ippdromi italiani. Inoltre la riforma messa in atto da quest'associazione con minori premi, e un orario di corsa standardizzato per tutti gli ippodromi dalle ore 15 alle ore 19, ha fatto bloccare praticamente di colpo tutte le scomesse, la linfa vitale di questo sport. Adesso gli adetti ai lavori rischiano grosso: allenatori, driver, adetti alle pulizie gli stesso coltivatori che producano la paglia stanno vedendo il declino della loro principale attività lavorativa.
"E' un atteggiamento gravissimo - ha commnatto Salvatore Mattii dell'ippodromo San Poalo di Montegiorgio - l'Unire ha fatto una riforma che traccia la fine di questo sport e dell'ippica in tutta Italia. Inoltre questa riforma è stata attuata senza prevedere o progettare qualcosa di differente per consintire a questo mondo di sopravvivere. Basterebbero poche cose: liberizzare gli orari per le corse per consentire a tutti nei diversi momenti della giornata di fare una giocata, aprire ricevitorie esterne aperte solo per l'ippica rendere più trasparente il bialncio di quest'associazione".
Una crisi vera che solo a Montegiorgio traccia un bilancio molto pericoloso, basti pensare che solo il San Paolo oltre ad essere un punto di riferimento internazionale per questo sport, da solo fattura circa 90 milioni di euro lordi all'anno e fa lavorare qualcosa come circa mille dipendenti. Questa mattina, due pullman sono partiti da Montegiorgio per andare a protestare sotto la sede del Ministero alle politiche agricole e presso la sede dell'Unire presente come portanome dell'Amministrazione di Montegiorgio anche l'assessore all'ambiente Ione Beleggia. Una protesta dura con manifesti, tamburi e molti striscioni e oltre mille addetti ai lavori proventienti da tutta Italia sono giunti a Roma per protestare. Solo nel tardo pomeriggio una delegazione è stata accolta dai vertici dell'Unire, ancora non sono stati presi dei provvedimenti, ma è stato indetto un secondo incontro per la prossima settimana.
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15/03/2005
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