"L'insalata costa troppo? E noi la regaliamo!"
Ascoli Piceno | Provocatoria iniziativa di Coldiretti Ascoli contro il caro prezzi e le follie del mercato
"L'insalata costa troppo? E noi la regaliamo!".
E' la provocazione che alcuni imprenditori della Coldiretti Ascoli metteranno in atto domani (mercoledì 17) nel capoluogo piceno, in segno di protesta contro le follie di un mercato che allontana i consumatori dall'acquisto di frutta e verdura e, contemporaneamente, costringe le aziende a distruggere i prodotti nei campi, poiché con il calo della domanda nessuno ha interesse a ritirarglieli.
Dalle ore 10 alle ore 12, ad Ascoli, in corso Trento e Trieste, davanti alla Provincia, i produttori regaleranno, a chi lo vorrà, un chilo di insalata proveniente dai loro campi, fino ad esaurimento delle scorte.
Un'iniziativa forte, le cui ragioni vengono spiegate dal presidente di Coldiretti Ascoli, Marco Maroni. "Tutto è nato dalle segnalazioni giunteci da alcune imprese della zona di Altidona, che si trovano oggi in gravi difficoltà. Nei supermercati continuiamo a trovare l'insalata anche a un euro e 70 al chilo e ciò induce molti consumatori a rinunciarci, poiché il potere di acquisto è generalmente diminuito e a fine mese i conti devono pur tornare.
Un fenomeno, questo, che colpisce ovviamente le fasce più deboli della popolazione picena. Ma ciò che i cittadini non sanno è che ai produttori della zona l'insalata viene pagata 14 centesimi al chilo, con un ricarico sui banchi di vendita del milleduecento per cento. E già, per imprese e consumatori, ci sarebbero ottimi motivi per protestare. Ma la cosa assurda è che da qualche settimana a questa parte le nostre aziende non riescono neppure a vendere il prodotto, poiché gli alti costi di vendita al dettaglio hanno portato a un calo dei consumi. E ai grossisti non conviene ritirare la merce.
Insomma, con l'insalata a un euro e settanta sui banchi di vendita, i produttori sono costretti a distruggerla o a farla marcire nei campi, con immaginabili conseguenze per l'economia dell'azienda". Le soluzioni? Innanzitutto abbassare i prezzi, istituendo un tavolo per la trasparenza degli stessi. Allo stesso tempo occorre realizzare nelle città dei veri e propri 'mercatini di campagna', per consentire ai consumatori di acquistare direttamente dagli imprenditori i prodotti della nostra agricoltura. Inoltre, è necessario che le autorità facciano rispettare la legge sull'etichettatura obbligatoria di frutta e verdura, poiché non vorremmo che qualcuno mettesse in vendita, a prezzi da gioielleria, prodotti che non sono neppure italiani ma che vengono spacciati come tali".
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16/03/2004
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