Associazione donatori midollo osseo.
Ascoli Piceno | Apre anche ad Ascoli Piceno una sezione dell'associazione, presente in oltre 30 città delle Marche. Una speranza di vita in più.
Da oggi, grazie all'Associazione Donatori Midollo Osseo delle Marche, si può sperare un po' di più nella vita. Sarà presto anche ad Ascoli Piceno una sezione dell'Admo che gestisce i donatori, la ricerca di gente che compie una scelta responsabile, le campagne di informazione e sensibilizzazione.
Sabato 20 marzo, alle 18, presso l'Aula magna dell'ospedale Mazzoni, si terrà un incontro per parlare dell'organizzazione della sezione, delle prospettive, dei progetti da portare avanti in nome della vita.
Chi si propone come donatore di midollo si fa carico di un impegno, preso proprio nei confronti della vita e di chi attende un soffio di speranza.
Le malattie del sangue, la leucemia, ma anche l'anemia aplastica, sono mali che non guardano in faccia a nessuno. Una speranza, grande, c'è e si chiama trapianto di midollo osseo. Una piccolissima quantità di midollo donato può salvare una vita. Il problema è che esiste un solo donatore compatibile su 100 mila persone, a meno che non si tratti di un familiare stretto e allora la percentuale sale ad uno su 25. Serve un elenco di persone, una banca dati piena di vita, persone portatrici di salute, futuro, gioia.
Per diventare donatori, la trafila è semplice. Servono persone dai 18 ai 35 anni. Il centro trasfusionale fa una serie di esami dopo i quali si viene iscritti in un registro nazionale. Quando, e se, ci sarà un malato compatibile, si verrà convocati di nuovo e solo allora si deciderà se effettuare la donazione.
Chi si iscrive all'Admo compie una scelta importante. E' un impegno, preso nei confronti della vita e di chi attende un soffio di speranza. Si tratta comunque di un piccolo intervento della durata di 45 minuti, che si effettua in anestesia generale, perché è essenziale che il donatore sia tranquillo.
Il midollo osseo, che è cosa ben diversa da quello spinale, viene generalmente prelevato dalle ossa del bacino. Dopo poche ore si torna a casa, con un po' di indolenzimento ma senza alcuna menomazione. Il midollo si ricostituisce nel giro di una settimana. Bastano appena 2 giorni per smaltire i postumi dell'anestesia.
In più di 50 mila trapianti effettuati in tutto il mondo, mai niente è accaduto al donatore. Per tanta gente, e più della metà è composta da bambini, si tratta invece dell'unica alternativa alla morte. L'iscrizione al registro dei donatori è una promessa che si fa alla comunità. In genere chi si propone è stato colpito dalla malattia di una persona cara e allora decide di impegnarsi.
L'Admo si occupa poi di seguire il potenziale donatore nel tempo, anche psicologicamente, fino al momento dell'effettiva chiamata, che per qualcuno può non arrivare mai. Su 7000 iscritti all'Admo nella Marche, solo 12 sono arrivati alla donazione perché la compatibilità è rarissima. Al momento dell'appello vero e proprio, non ci si può più tirare indietro, non si può distruggere una speranza di vita con leggerezza.
Anche per chi riceve non si tratta certo di uno scherzo. Il proprio midollo osseo viene annullato, quando arriva quello nuovo si deve attendere che attecchisca e rinasca e entri a far parte della persona. E' un vero e proprio ritorno alla vita. In qualche caso ci può essere un richiamo per il donatore, per aumentare l'attecchimento, ma in genere si dona una volta sola, per tutelare al massimo la salute di chi cede gratuitamente una parte di sé. In fondo è come se ci fosse, da qualche parte, un fratello acquisito, nel nome della salute e della vita.
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16/03/2004
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