Segnali di speranza per i 150 anni dell'Unità d'Italia
San Benedetto del Tronto | Anche San Benedetto palpita per lItalia Unita.
di Martina Oddi
150 anni dell'Italia Unita
"Nessuno di noi è escluso, tutti siamo parte di una "scena" comune, nella quale impegnarci per migliorare la qualità della vita pubblica, nelle scuole come in Parlamento, nelle strade come nelle istituzioni". Il senso di un destino comune, di una grandezza segnata dalle storie quotidiane di tutti gli italiani, nel saluto che il Sindaco Gaspari ha rivolto ai tanti cittadini presenti oggi in Municipio per la celebrazione del centocinquantesimo anniversario dell'Italia Unita.
Un omaggio sentito e partecipato, dalle autorità civili e militari e da tanti sambenedettesi. In accordo con l'assunto che vuole l'unità del nostro paese frutto della scuola e delle ferrovie, a San Benedetto sono gli studenti i protagonisti dei festeggiamenti. Gli alunni della scuola media Cappella - Curzi rendono omaggio alla musica del Risorgimento, suonando con grazia l'inno di Mameli e aprono i festeggiamenti con un momento di commozione.
Nel discorso che segue, Gaspari parla di una nazione giovane, che ha bisogno di coesione sociale per crescere e guardare in modo nuovo al futuro, tracciando una linea che dall'Unità arriva alla democrazia, passando attraverso la Resistenza, orientata da tante anime di tradizioni diverse che unite contribuiscono tutte in parti uguali alla identità nazionale.
Solo 150 anni sono passati da quando il primo Parlamento incoronò Vittorio Emanuele II di Savoia re d'Italia. E gli alunni della scuola media Sacconi - Manzoni ci ricordano come eravamo quando parlavamo tutti una lingua diversa, ma ci univa l'amore per la patria, leggiadra e leggera come la giovane che danza vestendo le sue spoglie.
L'Italia del tricolore della bellissima torta preparata dagli alunni dell'IPSSAR "F. Buscemi", che oggi ha il viso multicolore dei giovani del III millennio, che stringe i denti di fronte alla perdita del lavoro, e riscopre un orgoglio di patria che sembrava offuscato dai casi della politica.
E sono proprio i ragazzi italiani a darne la migliore interpretazione, insieme ai loro compagni che vengono da lontano. Pronti a partire per le strade del mondo, per crescere, con la voglia di tornare un giorno più ricchi e fare più ricca la terra che si portano dentro.
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17/03/2011
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