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Il PdCI: "Rilanciamo l’agroalimentare rafforzando il legame tra imprese e territorio”.

San Benedetto del Tronto | Nel nostro distretto passano il 60% della produzione nazionale di surgelati ittici e il 15% di quella di surgelati vegetali.

di Gianni Paci


L’agroalimentare nella nostra provincia è in crisi. La situazione più grave è a San Benedetto, nonostante la favorevole posizione geografica e strategica e la presenza di sufficienti infrastrutture.
E’ bene ricordare che per il nostro distretto passano il 60% della produzione nazionale di surgelati ittici e il 15% di quella di surgelati vegetali. Cifre non di poco conto.

Nonostante tutto ciò le imprese presenti nel territorio non solo non decollano, ma rischiano addirittura lo schianto, trascinando nel baratro alcune centinaia di famiglie.

Credo sia inutile fare ancora l’elenco delle aziende in crisi. Da troppo tempo ormai i lavoratori che operano nel settore vivono con l’amletico dubbio di non vedersi riconosciuto il proprio salario, o di perdere addirittura l’unica forma di sostentamento: il posto di lavoro.

Le cause purtroppo sono quelle individuate dalle organizzazioni sindacali: aziende troppo piccole, “terziste”, sottocapitalizzate, prive di una propria politica di marketing, con scarsa propensione imprenditoriale all’innovazione, alla ricerca, a “fare sistema”, senza ricambio generazionale o nelle quali i figli riproducono errori dei padri, riduzione dei costi come unica strategia, con particolare riferimento al lavoro.

Io ritengo che sbaglino imprese come la Foodinvest ( ex Surgela azienda pioniera del territorio nella trasformazione e surgelazione) o altre a Puntare esclusivamente sulla produzione per conto terzi,
la direzione da intraprendere per poter contrastare il ricatto delle multinazionali è un altra , e passa attraverso l’associazione con altri produttori, che oltre a portare vantaggi dal punto di vista economico potrebbe dare il via al lancio dei famosi “marchi d’area”
Dobbiamo concentrare tutti i nostri sforzi nel cercare di caratterizzare e far conoscere sempre di più i nostri prodotti e le nostre produzioni.

E’ un progetto ambizioso ma non impossibile ed ormai non più rinviabile.
Manca come ho già detto sopra una forte cultura imprenditoriale ed allora dobbiamo cercare di salvare finchè c’è tempo un patrimonio di esperienza, di risorse umane e di professionalità che abbiamo nel settore dell’agroalimentare e più specificatamente nel comparto del surgelato vegetale, cercando validi imprenditori disposti a portare avanti un serio e valido discorso di sviluppo.
Anche in questa ricerca dobbiamo essere attenti nel dare un segno di discontinuità con il passato, bisogna vigilare seriamente per impedire che altri vengano qui a comprare aziende importanti, a beneficiare di finanziamenti regionali e provinciali, senza prendere alcun obbligo verso il territorio e verso chi lavora!!

Ma c’è un altro elemento che caratterizza questa inspiegabile crisi (che non va solo ricercata nell’incapacità degli imprenditori che attualmente sono nel nostro territorio ): la totale mancanza ed inconsistenza della classe politica nel cercare di rilanciare e favorire lo sviluppo locale.
Il paradosso infatti è che i nostri amministratori TUTTI ( comunali, provinciali e regionali ) pur essendo a conoscenza del male che attanaglia la provincia ed il distretto, fanno finta di non sapere.

E’ tempo di avviare tavoli istituzionali ai quali invitare imprese e organizzazioni sindacali per cercare di cambiare rotta. Il rilancio passa obbligatoriamente attraverso il rafforzamento del legame tra aziende e territorio, per la salvaguardia dei posti di lavoro e dell’economia locale.
Ecco perché il sottoscritto ed il PdCI, sempre vicini e sensibili ai problemi dell’occupazione e del lavoro, ritengono ormai giusto e doveroso richiamare le istituzioni a fare il proprio dovere. Lo debbono ai loro elettori .

PdCI Federazione Picena

17/03/2007





        
  



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