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Brockhaus: "Sarà la Traviata degli specchi"

Ascoli Piceno | Il regista, in attesa del debutto del 23 marzo, racconta lo straordinario meccanismo scenico creato da Svoboda per questo allestimento dell'opera verdiana.

Henning Brockhaus

Brockhaus è un artista di chiara fama internazionale, vincitore di prestigiosi riconoscimenti per i suoi spettacoli allestiti in tutto il mondo, e di Premi importanti tra i quali l'Abbiati (Premio della critica musicale italiana) appunto con questa Traviata con le scene di Svoboda nel 1993, e nel 2003 per El Cimarrón di Henze. Legatissimo alle Marche (vive da alcuni anni a Treia), il regista tedesco torna al Teatro Ventidio Basso dopo avervi rappresentato le opere Lucia di Lammermoor nel 1994, Macbeth nel 1999 e Tosca nel 2000.

Il regista spiega cosa vedrà il pubblico del Teatro Ventidio Basso il 23 e il 25 marzo in apertura della Stagione Lirica curata dalla Fondazione Pergolesi Spontini, ed in primo luogo illustra lo straordinario meccanismo scenografico inventato da Josef Svoboda, lo scenografo e regista teatrale ceco scomparso nel 2001.

Dice Brockhaus: "Lo specchio riflette l'azione scenica. Le singole scene sono invece dipinte su grandi teli che giacciono a terra come enormi tappeti sopra i quali si muovono gli attori: un sipario teatrale, un collage di varie pitture con motivi erotici tratti da stampe di fine Ottocento, una casa fuori Parigi, un campo di margherite, un collage di immagini tratte da un album di famiglia, i lampadari del casinò di Montecarlo. Quando alla fine non ci saranno più immagini e il pavimento rimarrà desolatamente nudo, vorrà dire che il tempo delle illusioni è finito".

"All'inizio - continua Brockhaus - quando lo spettatore viene dentro il Teatro, lo specchio è appoggiato per terra, poi prima che cominci la musica lo specchio si alza lentamente e si bagna di luce, mostrando nel suo percorso di salita un sipario teatrale che sembra nascere dal nulla. Il senso simbolico di questo inizio richiama l'idea di un libro che viene aperto, una storia che viene rivista, una memoria che si apre. Poi, quando lo specchio è a 45°, lo spettatore vede la scena orizzontalmente ma vede anche la riflessione verticale nel quale tutto l'accaduto è visto da sopra; questa visione è del tutto inedita nel teatro e sembra offrire delle informazioni in più, quasi non lecite. Alla fine dell'opera lo specchio si dispone a novanta gradi rispetto al palcoscenico in maniera che tutta la platea ed i palchi vengano riflessi dentro la storia che sta per terminare. Lo specchio, incontrovertibilmente e senza scampo, catapulta il pubblico nell'azione, confondendo vittima e colpevole, tutti noi oggi responsabili nei confronti di quel mondo di "deboli" di cui anche Violetta faceva parte".

La Traviata di Giuseppe Verdi andrà in scena con la riduzione dell'allestimento scenico a cura di Benito Leonori, i costumi di Giancarlo Colis, le coreografie di Emma Scialfa. Giampaolo Maria Bisanti dirige la FORM - Orchestra Filarmonica Marchigiana, il Coro "Ventidio Basso" è diretto da Carlo Morganti. Irina Dubrovskaya è Violetta Valery, Leonardo Caimi è Alfredo Germont, Simone Piazzola è Giorgio Germon, Margherita Settimo è Flora Bervoix, Mariangela Marini è Annina, Roberto Jachini Virgili è Gastone, Mattia Denti è il Dottore Grenvil, Mihail Dogotari è il Barone Douphol, Davide Bartolucci è il Marchese d'Obigny, Massimiliano Luciani è Giuseppe, Davide Filipponi è un domestico di Flora, Alessio De Vecchis è un commissionario. Figuranti: Egidio Egidi, Marinella Mazzoni, Cecilia Cardoni, Simona Goroni.

 

18/03/2011





        
  



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