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Catturati i due ricercati della folle corsa del 5 gennaio

Ascoli Piceno | Blitz nella notte della polizia. Presi nella capitale i complici di Tirja Kristjan. Otto gli arresti tra cui un latitante.

La polizia di stato e i carabinieri, nella decorsa serata, hanno tratto in arresto i due complici di Tirja Kristjan, il cittadino albanese che venne arrestato a San Benedetto del Tronto, dopo una rocambolesca fuga con un'auto rubata.

Gli uomini della Squadra Mobile, diretti dal dr. Roberto Di Benedetto, in collaborazione con il Commissariato PS di San Benedetto del Tronto, erano sulle tracce dei due fuggitivi dal lontano 5 gennaio.

Quella sera, una BMW serie 5, con tre persone a bordo venne notata da un poliziotto della stradale che, libero dal servizio, osservava che l'auto procedeva a bassa velocità con il chiaro intento di depredare qualche abitazione.

Tuttavia la Bmw, dopo aver fatto salire a bordo una persona, ripartiva a forte velocità sfrecciando per le strade cittadine. L'auto dei fuggitivi veniva intercettata dalla Volante del Commissariato proprio all'inizio del territorio sanbenedettese; ne scaturiva una rocambolesca corsa con la BMW che, per evitare di essere bloccata dalla polizia, attraversava la cittadina rivierasca a fortissima velocità, inseguita anche da due auto dei carabinieri.

La folle corsa terminava poco dopo quando la BMW, dopo aver dapprima impattato con un ciclomotore, facendo cadere a terra un giovane rimasto miracolosamente illeso, andava a collidere con una Fiat 500L. Quest'ultimo urto causava la rottura della sospensione anteriore che facendo perdere il controllo della BMW arrestava la corsa contro un muro di recinzione della ditta ex Malavolta.

All'arrivo delle pattuglie della polizia e dei carabinieri, i tre occupanti della BMW cercavano da subito di dileguarsi, ma uno di questi, TIRJA Kristjan, venne tratto in arresto dalla polizia mentre i due complici, prima di scappare, venivano raggiunti da due carabinieri, i quali, stante la violenta reazione dei malviventi, rimanevano feriti, uno con una prognosi superiore a 40 giorni.

All'interno dell'auto, risultata rubata a Guidonia di Montecelio (Roma), venivano rinvenuti arnesi atto allo scasso nonché alcuni orologi e gioielli. Le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore dr.ssa Piccioni e condotte dalla Squadra Mobile, hanno consentito, fin da subito di attribuire a Tirja Kristjan ed ai 2 fuggitivi, 3 furti in appartamento che avevano commesso a Cupra Marittima ed a Grottammare. Altra particolarità, attentamente vagliata dagli investigatori, era il legame affettivo che uno dei fuggitivi sicuramente aveva con l'arrestato Tirja Kristjan, stante il fatto che, nel vedere quest'ultimo catturato dalla polizia, il sodale, nonostante la presenza di poliziotti e carabinieri, era tornato indietro ed aveva cercato di liberarlo dalla presa dei poliziotti. La pista investigativa seguita dalla Squadra Mobile e rilevatasi poi giusta è stata, quindi, di concentrare le attenzioni sui parenti e gli amici dell'arrestato.

L'attività d'indagine, durata circa 2 mesi, ha permesso così di ricostruire e chiarire gli accadimenti della sera del 05 gennaio.

Cybi Mariglen, Ndreca Adrian e Tirja Kristjan, quest'ultimi legati da vincoli parentali, quella sera, a bordo della BMW condotta da Cybi, provenienti da Roma, si recarono dapprima a Cupra Marittima e successivamente a Grottammare per depredare alcune case. Effettivamente i 3 sodali riuscivano a mettere a segno 3 furti prima di essere notati proprio da quel poliziotto che, libero dal servizio, aveva avuto una giusta intuizione, da cui ne era scaturito l'inseguimento che aveva avuto il suo epilogo con l'arresto di Tirja Kristjan.

Le risultanze investigative ottenute dalla squadra mobile in collaborazione con il commissariato e la compagnia Carabinieri di San Benedetto del Tronto sono stati talmente corroboranti da far emettere al GIP presso il Tribunale di Ascoli Piceno, dr.ssa Filippello, 3 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di Tirja Kristjan, Nreca Adrian e Cybi Mariglen, per rispondere, in concorso, di furto in abitazione, ricettazione, resistenza a p.u. e lesioni gravissime.

A questo punto per gli investigatori l'ultimo ostacolo era rappresentato dal pericolo di fuga in Albania sia di Cybi, sia di Ndreca, soprattutto in relazione al fatto che quest'ultimo risultava essere irregolare sul territorio nazionale e di fatto veniva ospitato da alcuni amici in un non meglio individuato appartamento romano.

Le ricerche nella capitale, coordinate dalla squadra mobile Picena, hanno coinvolto, oltre agli uomini del Commissariato e della Compagnia Carabinieri di San Benedetto del Tronto, anche gli uomini della squadra mobile di Roma diretta dal dr. Cortese, quest'ultimi in possesso di una elevata conoscenza del quartiere Tor Bella Monica, luogo ove si nascondevano i fuggitivi.

Dopo una serie di pedinamenti ed estenuanti appostamenti, finalmente gli investigatori sono riusciti ad intercettare l'autovettura in quel momento in uso a Cybi e Ndreca, che stava transitando a Ponte di Nona. I due ricercati, all'alt imposto dalla polizia, hanno tentato la fuga speronando le auto della polizia ed ingaggiando una violenta colluttazione che ha causato il ferimento di 2 uomini della squadra mobile. Alla fine, però, sono stati tratti in arresto anche per resistenza a p.u. e lesioni personali insieme ai connazionali Musteqja Ludjan di 26 anni e Gjonaj Klaidi di 22 che erano trasportati all'interno dell'auto.

Contestualmente, le operazioni finalizzate alla cattura sono state anche eseguite presso la dimora di Ndreca Adrian. All'atto dell'ingresso nell'abitazione, Tirja Luan di 24 anni, Shytaj Fation di anni 29, Pergjeci Nikoll 36enne e Pergjeci Ndrec 27enne, anche loro cittadini albanesi, alla vista del poliziotti, hanno tentato la fuga calandosi dalla grondaia e tentando di allontanarsi rapidamente dal palazzo, ma venivano immediatamente bloccati dai poliziotti che avevano circondato lo stabile.

Nè è derivata, anche in questo caso, una violenta colluttazione nel corso della quale i cittadini albanesi, per assicurarsi la fuga, cercavano ripetutamente di colpire i poliziotti che solo grazie alla superiorità numerica sono riusciti ad immobilizzarli ed arrestarli per resistenza a pubblico ufficiale.

Uno di loro, Pergjeci Ndrec a seguito di accertamenti, è risultato essere latitante dal giugno 2014 dovendo espiare un provvedimento definitivo di carcerazione di 3 anni e 3 mesi per il reato di furto continuato, ricettazione, lesioni personali ed altro.

Tutti gli arrestati, dopo le formalità di rito, sono stati messi a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.

18/03/2015





        
  



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