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Giulio De Santis presenta il suo libro sul “cogito centrismo”

San Benedetto del Tronto | Venerdì 23 marzo, alle ore 21,30, presso l'Auditorium Comunale il sambenedettese Giulio De Santis presenterà il volume scritto con Giorgio Nardone "Cogito ergo soffro".

La copertina del libro "Cogito ergo soffro"

Quando pensare fa troppo male". L'evento rientra nel ciclo dedicato alla rassegna letteraria "Incontri con l'autore" organizzati all'Amministrazione comunale e dalla Libreria "La Bibliofila".

Giulio de Santis è psicologo clinico, psicoterapeuta, specialista in Psicoterapia breve strategica, collaboratore ufficiale del "Centro di terapia strategica - Cts" di Arezzo diretto da Giorgio Nardone, coordinatore didattico e responsabile organizzativo dei percorsi formativi del Cts per la sede di Bologna. Esercita la libera professione a Bologna, Milano e San Benedetto del Tronto.

IL LIBRO: Tracciare un bilancio dell'avventura intellettuale dell'uomo in Occidente equivale a ripercorrere lo sviluppo della razionalità tramite l'esercizio del dubbio: filosofia, scienza, psicologia, tutte si sono avvalse del dubbio e del suo superamento come strumento d'indagine e metodologico privilegiato. Ma cosa accade quando cerchiamo di applicare il «cogito centrismo» nella pratica, nella vita di tutti i giorni, di fronte a scelte e situazioni di per sé irriducibili alla logica e al più ferreo raziocinio? Cadiamo in una trappola, in un autoinganno, in una vera e propria «psicopatologia della vita quotidiana»: ci illudiamo di poter risolvere una crisi amorosa, un dubbio amletico, una decisione cruciale affidandoci al nitore rassicurante del sillogismo, oppure, all'estremo opposto, cerchiamo la certezza nelle «verità rivelate», religiose, scientifiche o ideologiche.

Da strumento infallibile il cogito si trasforma così in un ostacolo insormontabile, fonte di incertezza se non addirittura di sofferenza psicologica, fino ad assumere forme patologiche. In queste pagine, Giorgio Nardone affianca i presupposti teorici all'indagine clinica, proponendo soluzioni terapeutiche «calzate sul problema» e ispirate al modello strategico. Sulla scia di Kant, è necessario «riorientare» strategicamente il pensiero per riscoprirne le potenzialità: anziché ostinarci a cercare le risposte, dovremmo preoccuparci di formulare meglio le domande.

23/03/2012





        
  



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