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Alessandra Mussolini, la soddisfazione di esserci

San Benedetto del Tronto | L’onorevole ha presentato la lista Alternativa Sociale a San Benedetto, con Vincenzo Rosini e gli altri candidati

di Giovanni Desideri

“Ormai non ci credevo più.” Tira appena un sospiro di sollievo l’on. Alessandra Mussolini, in riferimento alla riammissione della sua lista “Alternativa Sociale” nel Lazio. Poi, all’hotel Calabresi di San Benedetto dove è intervenuta ieri accanto a Vincenzo Rosini e ad alcuni altri candidati (Cupelli, Novelli, Pietracci), una sequela di accuse ai poli di centrodestra e di centrosinistra (“multinazionali degli affari”) e di temi sociali.
 
Primo ad intervenire Vincenzo Rosini, “a difesa delle nostre famiglie e delle nostre tradizioni, della famiglia tradizionale composta da un uomo, una donna, prole educata in termini sociali”. Alternativa Sociale come “baluardo di valori, storia, coscienza”. Il centrodestra deludente alla prova del governo nazionale, l’“assurdità” del voto agli immigrati (se non dopo 10 anni di permanenza in Italia), la “ridicolaggine” dell’obbligo scolastico fino a 18 anni, “se le famiglie non possono permetterselo economicamente”. Infine cifre ritenute allarmanti: dai 6 mila immigrati nelle Marche all’inizio degli anni ’90, agli attuali 80 mila, con il 5% della popolazione scolastica rappresentata da extracomunitari. E l’immancabile concorrenza sleale dei cinesi.
 
Quindi la Mussolini, nel mucchio: la “solidarietà del popolo” ricevuta nel camper in cui ha atteso i responsi del TAR e del Consiglio di Stato, Regioni come luoghi di gare d’appalto truccate, di elezioni clientelari (“e non pulite come le politiche”), sanità che non funziona (il latte artificiale “a prezzi da gioielleria”), giustizia delle scarcerazioni facili, asili nido e case popolari che vanno ad extracomunitari, la “truffa usuraia che si chiama euro”, il no all’ingresso della Turchia in Europa e al mandato di cattura europeo.
 
Contro la sinistra: Fassino “a dieta perenne” e i sindacati, che avrebbero svenduto “un tanto al chilo” gli operai Fiat e i lavori interinali che impediscono ai giovani “di metter su famiglia”.
 
Ma soprattutto contro la destra. Battute: da “Arroganza Nazionale” a “Ignazio La Truffa”. “Tutto ci divide da questa destra liberale e liberista – ha detto la Mussolini – Siamo presenti in tutte le 14 regioni in cui si vota e non era facile. Nel Lazio ce la vedremo con Marrazzo e quell’altro, in Campania contro Bassolino e quell’altro.” Infine una difesa della costituzione dagli “attacchi continui” e la partenza per Pescara.

26/03/2005





        
  



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