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La processione del Cristo Morto

Monteprandone | Una bara dorata e una statua lignea del Cristo del 1859 sono trasportati per le vie di Monteprandone

di Federico Biondi

La processione del “Cristo morto” ha origine dalla devozione plurisecolare degli uomini che desideravano accompagnare simbolicamente Gesù morto in croce al Santo Sepolcro. Devozione tanto sentita nel paese di Monteprandone che negli ultimi duecento anni ha acquistato peculiarità uniche nel centro Italia.
 
Nel giovedì santo i Deputati portano in chiesa le offerte raccolte nel proprio rione e a seconda dell’entità delle donazioni, i giovani portatori possono trasportare a spalla per i percorsi più importanti del paese, la bara dorata del Cristo Morto.
 
La scenografia è suggestiva, si spegne l’illuminazione pubblica e il paese si illumina con la luce naturale di una miriade di ceri posti sulle finestre, sui davanzali e nei vicoli.
 
Il corteo è lungo e articolato. Ci sono le pie donne che cantano i lamenti al signore Gesù, le “ragazze in nero” che portano il vassoio con le spade che trafiggono il cuore della Madonna Addolorata (che custodiscono per sette anni e che passano alle compagne di sfilata), i gonfaloni con le scritte dorate che rappresentano le 7 parole che Gesù pronunciò prima di morire, i chierichetti con i segni della passione e la banda musicale.
 
Segue la Bara del Cristo morto dietro la quale ci sono le autorità religiose e civili, la statua della Madonna Addolorata con un preziosissimo diadema e una bellissima corona d’oro, la statua di San Giovanni e infine i paesani.
 
Sono intervenuti alla celebrazione il Senatore Amedeo Ciccanti, il Presidente della Provincia di Ascoli Piceno Massimo Rossi, il Vice Presidente del Consiglio Regionale Sandro Donati e il Presidente del Consiglio Comunale di Monteprandone Meri Cossignani. Fa gli onori di casa il Sindaco Bruno Menzietti.
 
“Da cinque anni giungono a Monteprandone delle personalità ecclesiastiche di alto livello - dice don Francesco Ciabattoni parroco di Monteprandone - per dar forza alla processione ma che per arricchire di contenuti l’omelia”. Padre Francesco ricorda il Cardinal Medina, l’alto prelato di Sua Santità Yosef Marino e quest’anno Antonio Desideri il Padre Generale degli Agostiniani Scalzi.

26/03/2005





        
  



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