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Ventidio Basso: unica tappa teatrale del tour dei Baustelle

Ascoli Piceno | Rachele Bastreghi, Francesco Bianconi, Claudio Brasini ad Ascoli Piceno per il nuovo tour partito a Febbraio, dopo l'uscita del loro ultimio album: "Amen"

di Giuseppina Pica

i Baustelle

Francesco Bianconi non parla. A malapena saluta il pubblico del Ventidio Basso.

Si "limita" a cantare, esulando dall'enfasi tecnica strumentale.

Novanta minuti di puro flusso di pensiero landolfiano che si colora di tinte scure, rinnovando il fascino tutt'altro che sconosciuto ma sempre ricco di stimoli, di un suono piacevole ed accattivante che ha le sue radici d'interesse nella contemporanea presenza di molteplici stili musicali, dalla canzone d'autore francese e italiana all'elettronica passando per la new wave, le colonne sonore degli anni sessanta e settanta fino alla bossa nova.

"Amen", arriva dopo un percorso evolutivo di otto anni, da "Sussidiario illustrato della giovinezza" del 2000, a "La moda del lento" del 2003 sino a "La malavita" del 2005 che "consacrerà" i Baustelle.

Il Trio, arrivato ad Ascoli Piceno per l'unica tappa teatrale del tour ha aperto il concerto proprio con il singolo apripista di Amen: Charlie fa surf.

Il nuovo album riporta il gruppo ad un successo già noto. La freschezza con cui "espongono" i pezzi mostra l'intenzione di una ricerca fortemente personale ed eclettica. Le tematiche feroci nella crudezza che le contraddistinguono, vengono risolte ironicamente, sarcasticamente quasi poeticamente.

Pare che i Baustelle per una volta, mettano tutti d'accordo con i loro modi non modi molto concentrati, professionali a tratti, forse un po' troppo professionali per alcuni tratti.
Interiorizzano la società si fanno specchio della società, la fanno loro per poi espletarla, ed esecrarla sempre, giocando con i luoghi comuni; "canzonatori" sinceri che raccontano.

Raccontano quello che è alla portata di tutti, ma di cui in generale, i tutti diventano prigionieri, vittime, succubi "confusi e felici". I modelli iconografici moderni li fanno sorridere e ci fanno sorridere grazie alle risoluzione dei Baustelle, che già nel nome sono una promessa d'intercessione, una promessa di versatilità e di evoluzione sincera.

"Antrophopagos", "Alfredo", "Andarsene così"; il nuovo album presentato con nonchalance. La hit "Bruci la città", portata al successo da Irene Grandi nel 2007 e scritta da Francesco Bianconi, ancor più bella cantata dall'autore stesso.

"La guerra è finita" (La malavita), la "Canzone del Riformatorio" (Sussidiario illustrato della giovinezza), intermezzi necessari nella presentazione del nuovo album, che nonostante sia un prodotto "di nicchia" possiede comunque tutte le qualità, in grado di renderlo appetibile ad un pubblico più vasto dei soliti cultori del genere.

Unica Pecca, (perché in alcuni casi risulta essere proprio una pecca) il poco coinvolgimento del trio dei Baustelle con il pubblico ascolano, che forse si aspettava di più.

Sicuramente l'impatto della presenza scenica è mancato, il palco non è stato fisicamente molto sostenuto, ma infondo poco importa quando tutto il resto funziona.

Il concerto dei Baustelle, che ha anticipato di qualche giorno quello dei Marlene Kuntz previsto il 3 aprile, è stato organizzato dall'Assessorato alla cultura del Comune di Ascoli Piceno in collaborazione con Piceno Eventi.

27/03/2008





        
  



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