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Il Premio del Tascabile compie venti anni

| SAN BENEDETTO - Continua la ricerca dei libri di "autore". Intervista al Preside Giuseppe Lupi.

di Benedetta Trevisani

Il Premio del Tascabile si è messo in moto. Sono iniziate nel mese di febbraio le operazioni che aprono la fase preliminare con la ricerca da parte del Comitato tecnico  dei libri che andranno a comporre le due cinquine, rispettivamente di narrativa e di saggistica, in concorso per quest'anno.   Ma il 2003 è una data molto importante perché celebra la ricorrenza  del ventennale del Premio.
Venti anni sono davvero tanti per un'iniziativa che dal  punto di vista operativo si è sostenuta con le sue sole forze in un ambito, come quello provinciale, dove certi impulsi culturali provenienti dai grandi centri della cultura sembrano giungere affievoliti o perdere in vitalità.

Memoria storica del Premio e tuttora elemento portante del gruppo che lavora all'iniziativa è il prof. Giuseppe Lupi. Preside di liceo in pensione, fondatore con altri dell'Università della Terza Età che ha operato con grande successo a San Benedetto, direttore della Rivista culturale Riviera delle Palme e ora presidente onorario dell'omonimo Circolo culturale che ha fino a ieri presieduto con carica effettiva, è uno dei personaggi più in vista nel panorama culturale della città che lo ha visto protagonista in attività di grande valore promozionale. A lui abbiamo chiesto di ripercorrere con (per) noi la storia del Premio del Tascabile. 

Il Premio del Tascabile nasce nel 1984. Quali circostanze ne hanno determinato la nascita?
L'abbrivo proviene da un articolo apparso su un quotidiano nazionale nel 1980 dove si descrivevano i grandi progressi di San Benedetto del Tronto nell'industria e nel commercio a fronte, si disse, di un … “deserto culturale”. La definizione urtò la suscettibilità di molti e in particolare dispiacque alla classe professorale del tempo. Si pensò allora di iniziare un'operazione che adeguasse la cultura della città alle alte mete raggiunte nell'industria e nel commercio. Il Premio del Tascabile è figlio di quel clima.

Perché proprio un premio letterario, laddove i premi abbondano, come da alcuni si ritiene, e i minori sono comunque offuscati dai quelli più prestigiosi dello Strega, del Campiello, del Viareggio-Repaci?Innanzitutto ritengo che la lettura sia lo strumento basilare per la promozione culturale e la crescita civile di un popolo. Da tale punto di vista risulta perfino ovvia la volontà di privilegiare il libro come mezzo di formazione e di destinargli uno spazio importante all'interno di un progetto culturale che si misura costantemente con la città e con il territorio. I Premi maggiori sono lontani e si muovono con motivazioni e modalità a volte estranee ai lettori, mentre noi cerchiamo il contatto diretto con il lettore, preferibilmente giovane, tanto che abbiamo chiesto alla scuola di essere presente e di interagire con noi.

E in che modo questo avviene?
Gli studenti e i professori  hanno sempre fatto parte dei lettori del premio, nelle rispettive fasce a loro riservate. Da alcuni anni, però, i giovani delle scuole medie superiori hanno anche la possibilità di vivere in seno al Premio un'esperienza più attiva e creativa, quella della scrittura. Agli studenti infatti è dedicata una sezione che  consente loro di impegnarsi su un argomento ogni anno diverso da cui ricavare stimoli per la lettura e l'elaborazione successiva di uno scritto creativo o critico e interpretativo.  L'argomento viene proposto nell'incontro di maggio, quando alla presenza di rappresentanze studentesche delle scuole superiori vengono comunicate alla città le cinquine selezionate dalla Giuria Nazionale presieduta da Corrado Augias. I lavori migliori ottengono riconoscimenti nel corso della cerimonia finale del Premio che in settembre proclama i vincitori dell'anno.

Dire tascabile equivale a dire edizione economica. Perché questa particolare scelta di campo?
Innanzitutto perché non esisteva un premio specifico di tale ambito.  Mi preme dire, però, che per noi tascabile non è termine riferibile a collane specifiche, ma ad una pluralità di testi in edizioni che possiamo  ritenere economiche per i prezzi moderatamente bassi rispetto a quelli correnti nell'editoria. E' indubbio che l'edizione economica privilegia la divulgazione del libro presso fasce di lettori più ampie. In tempi di disattenzione per la cultura e di disaffezione per il libro questa possibilità di coinvolgere più gente nella lettura con l'incentivo del prezzo basso ci è sembrata perfettamente coerente con i nostri intenti di promozione culturale.

Al di là del prezzo, che comunque identifica soltanto un aspetto esterno alla letterarietà, come avviene la scelta dei libri e da quali criteri è determinata?
C'è un comitato tecnico locale che a partire dai primi mesi dell'anno visita le librerie della città per individuare i libri in edizione economica che meglio corrispondono agli intenti del Premio per la qualità dei contenuti e le caratteristiche dello stile. Vengono così selezionati dieci testi per la saggistica e dieci per la narrativa tra i quali la Giuria nazionale,  presieduta da Corrado Augias, sceglie poi quelli che costituiranno le due cinquine in concorso. Ci tengo a dire che in questi venti anni noi abbiamo sempre cercato di perseguire l'attualità degli argomenti relativi ai grandi temi del momento affrontati in chiave critica e di mirare all'arricchimento delle menti attraverso la sollecitazione della fantasia, del sentimento e della conoscenza. Per questa ragione ci indirizziamo verso le opere  di più recente pubblicazione che abbiano la capacità di rappresentare il nostro tempo sia sul versante della saggistica che della narrativa. E riteniamo di non aver fallito i nostri scopi se oggi San Benedetto registra la maggiore vendita di libri tra tutte le città delle Marche, in proporzione naturalmente alla sua popolazione.

Il ventennale del Premio del Tascabile sarà l'occasione per un bilancio?
Non solo questo. Stiamo già lavorando a un progetto e il programma è in via di definizione. Per adesso possiamo dire soltanto che il ventennale offrirà l'occasione per una riflessione e un approfondimento in chiave critica sullo stato attuale della narrativa e della saggistica ad opera di studiosi della letteratura. A questo momento si affiancherà un convegno sull'editoria  in veste economica. Ci sembra importante infatti conoscere le strategie editoriali nell'ambito dell'attuale politica generale di promozione della lettura, con riferimento anche all'esperienza tuttora in corso della vendita dei libri in abbinamento ai giornali quotidiani. Il ventennale deve fornire a noi stessi l'opportunità di crescere. 

04/03/2003





        
  



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