È ad una svolta la situazione dello stabilimento Foodinvest (ex Surgela) di via Verbania a Porto d’Ascoli. L’azienda ha anticipato il rinnovo del contratto con la Nestlè, che sarebbe scaduto a settembre 2006. Quello sottoscritto nelle scorse settimane ha una durata di poco meno inferiore ai 4 anni: fino a tutto il 2008.

 

Questo dovrebbe garantire gli attuali volumi produttivi e lasciare anzi spazio ad altre eventuali attività in conto terzi (la Nestlè non gode dell’esclusiva sullo stabilimento), con assunzioni a tempo determinato per far fronte a picchi di mercato o alle campagne di raccolta.

 

Per altro verso, però, la Foodinvest ha rinnovato il contratto non come “Foodinvest Group”, ma come “Foodinvest Corporate”, ciò che potrebbe permettere all’azienda di evadere le commesse Nestlè in altri stabilimenti del gruppo, per ragioni strategiche o di competitività. I sindacati chiedono naturalmente che tali commesse vengano tutte evase nello stabilimento di Porto d’Ascoli, e che questo impegno venga sottoscritto dall’azienda.

 

La notizia del nuovo contratto è stata comunicata dall’azienda ai sindacati durante una riunione che si è svolta giovedì 24 marzo presso la sede provinciale dell’Assindustria ad Ascoli (per i sindacati i segretari provinciali di categoria: Piero Luciani della Flai/Cgil, Alberto Andreani Fai/Cisl, Delfino Coccia Uila/Uil; e i segretari confederali: Celani Cgil, Angelini Cisl, Pacetti Uil). I sindacati hanno riferito ai lavoratori durante un’assemblea che si è svolta nel primo pomeriggio di oggi.

 

La trattativa riprenderà domani, giovedì, alle 15, sempre presso l’Assindustria. La Foodinvest è infatti intenzionata a riorganizzare il lavoro all’interno dello stabilimento, con prepensionamenti e passaggio di alcuni lavoratori indiretti (impiegati e tecnici) a mansioni dirette o di produzione.

 

In caso di mancato accordo c’è il rischio dell’apertura di una procedura di mobilità per 40 lavoratori: alcuni raggiungerebbero così i benefici pensionistici e la mobilità potrebbe quindi essere sottoscritta dalle parti per un numero inferiore.

 

Attualmente i lavoratori della Foodinvest di Porto d’Ascoli sono 111, quasi equamente ripartiti tra diretti e indiretti. Va invece verificato il numero di quelli prossimi ai requisiti per la pensione. Questi ultimi, peraltro, potrebbero ricevere un incentivo per accettare la via del pensionamento anticipato, per compensare la differenza tra cassa integrazione e stipendio pieno, pari al 20% dello stipendio.

 

Un altro punto oggetto della trattativa riguarda il contratto integrativo vigente, che l’azienda vorrebbe rivedere. I sindacati chiedono il mantenimento delle attuali garanzie salariali. Ma negli ultimi tempi è sorta anche una controversia a proposito del servizio mensa, che l’azienda avrebbe voluto sopprimere dal 1° aprile. Sembra che sia stata concessa una proroga di un mese: le parti discuteranno anche di questo.

 

“Obiettivamente stiamo vivendo una situazione difficile – dice il segretario provinciale Flai/Cgil Piero Luciani – Ci viene chiesto qualcosa di molto pesante: accettare una proposta aziendale tesa a recuperare efficienza e competitività attraverso una riduzione di organico ed un contestuale abbassamento dei diritti dei lavoratori. Perché è certo che alla fine andremmo a sottoscrivere comunque una riduzione di personale ed una riduzione dei diritti per i nuovi assunti. In un contesto territoriale già abbondantemente compromesso. Il rilancio del territorio e lo sviluppo economico ed industriale del piceno dovrebbe invece passare attraverso altri fattori di competitività, quali ricerca, innovazione di prodotto, nuove tecnologie.”