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Saluto del presidente del consiglio comunale Giulietta Capriotti

San Benedetto del Tronto | La Capriotti si rivolge ai consiglieri: "in apertura di questa ultima seduta del Consiglio comunale sento il dovere di rivolgere a tutti voi un sincero, convinto ringraziamento per il lavoro che avete, che abbiamo, svolto in questi cinque anni".

Giulietta Capriotti

Sono stati anni molto intensi, talvolta faticosi, ma anche ricchi di soddisfazione per gli importanti traguardi raggiunti e, permettetemi, ricchi anche dal punto di vista umano. Non voglio in questa sede sottacere i momenti di tensione, anche di scontro verbale che si sono registrati in quest'aula. Se in qualche caso ho contribuito ad alimentare queste tensioni, me ne scuso con tutti. Ciò che più mi preme ora è sottolineare il patrimonio di relazioni umane che, credo, tutti abbiamo acquisito in questi anni.

Abbiamo imparato a conoscerci meglio, perché no, a tollerare i difetti altrui, abbiamo acquisito conoscenze sul funzionamento della macchina amministrativa che costituiranno un patrimonio prezioso per tutti noi che, al di là del fatto che si torni o no a ricoprire incarichi pubblici, vogliamo essere cittadini maturi e consapevoli di come si gestisce la cosa pubblica.

Colgo l'occasione per rivolgere un sentito ringraziamento anche a tutto il personale comunale, a tutti coloro che ci hanno accompagnato in questi cinque anni non facendoci mai mancare il loro supporto tecnico, il loro aiuto, mettendoci nelle migliori condizioni per svolgere il nostro mandato.

Permettetemi però di cogliere quest'occasione per una breve riflessione su ciò che sta diventando oggi in Italia la figura dell'amministratore locale. Non è la sede per rinfocolare polemiche, ma ritengo umiliante (non tanto per noi che ci dedichiamo, per un periodo della nostra vita, alle istituzioni, quanto per i cittadini stessi) veder continuamente sminuito, direi svilito il ruolo dei propri rappresentanti nelle istituzioni locali.

E' in atto da qualche anno un tentativo di scaricare sull'anello più debole della catena le responsabilità di un'espansione dei costi della politica che, penso saremo tutti d'accordo, è sempre più intollerabile, specie in un momento di crisi come questo.

Il taglio delle indennità e dei gettoni di presenza degli amministratori locali forse potrà soddisfare le velleità demagogiche di una classe politica nazionale che così pensa di essersi messa a posto la coscienza nei confronti dei cittadini indignati per certe prebende, ma di certo non è un buon servizio per le collettività locali che hanno bisogno, come e più delle istituzioni regionali, nazionali e comunitarie, di rappresentanti che studino i problemi, partecipino ai confronti, impieghino tempo per trovare soluzioni ai problemi che toccano da vicino la vita delle persone.

Questo è un impegno faticoso, lo sappiamo tutti, lo si fa essenzialmente per passione, non certo per le poche decine di euro che ci vengono riconosciuti. Ma proprio per questo non si dovrebbe umiliare ulteriormente questa passione con decurtazioni dei già miseri compensi per proclamare che in questo modo si risparmia sui costi della politica.

Io credo che sia urgente un ripensamento complessivo della materia, che si abbandoni la demagogia per mettere mano ad un serio ed onesto riequilibrio dei compensi per chi fa politica, riducendo drasticamente indennità e coperture previdenziali di cui oggettivamente non si capisce la ragione per spostare le risorse risparmiate verso le realtà locali. Altrimenti la politica nei Comuni e nelle Province la potranno fare o coloro che vivono di rendita, o gli utopisti o, nella peggiore delle ipotesi, i malintenzionati.

Spero che condividiate tutti queste riflessioni e che ognuno , per la propria parte, possa agire nelle sedi competenti per far sì che si arrivi ad un'inversione di tendenza.

Grazie ancora a tutti voi, in bocca al lupo per coloro che si ripresenteranno alle elezioni, un arrivederci per chi ha deciso di interrompere qui la propria esperienza nelle istituzioni con l'auspicio che possa continuare a dare, da altra posizione, il proprio contributo allo sviluppo della comunità cittadina.

Viva la città di San Benedetto del Tronto, viva l'Italia!

31/03/2011





        
  



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