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"Bestia da Stile" di Pier Paolo Pasolini a Porto San Giorgio

Porto San Giorgio | La stagione teatrale prosegue con uno spettacolo forte, provocatorio, di sconcertante attualità.

La stagione teatrale prosegue a Porto San Giorgio con uno spettacolo forte, provocatorio, di sconcertante attualità.

In scena domenica 3 aprile “Bestia da stile”, un testo di Pier Paolo Pasolini, il provocatorio intellettuale scomparso 30 anni fa. Commenta l’assessore alla cultura, Giacomo Maroni: “Abbiamo voluto questo spettacolo per ricordare la figura di Pasolini, nel trentennale della sua morte.

E’ questo il primo di una serie di appuntamenti che speriamo di organizzare per rendere onore ad un uomo che ha saputo anticipare i tempi, portando avanti una critica ed un’analisi impietosa della società.

Mi interessa sottolineare la drammaticità del rapporto tra padri e figli così come l’ha intuito Pasolini, con i padri che uccidono i figli attraverso la guerra e l’uomo che si fa bestia nella violenza”.

Dopo Pilade e Porcile, Bestia da stile, prodotto da Nuovo Teatro Nuovo, Teatro Stabile dell’Umbria e Biennale di Venezia, chiude la trilogia che Antonio Latella ha dedicato a Pier Paolo Pasolini, costituita da tre opere fra le più intimamente autobiografiche del poeta. Fra il 1965 e il 1966, Pasolini ideò e scrisse la prima stesura delle sue sei tragedie in versi. Di queste Bestia da Stile rimase a lungo aperta, divenendo così la sua ultima opera teatrale, uscita postuma nel 1977. In una sala illuminata a giorno, a sipario chiuso, sopra una pedana con tredici sedie, come ad un’ultima cena laica, tredici dicitori in marsina nero/rossa fronteggiano gli spettatori; uno di essi è Jan Palach, la presenza in cui Pasolini s’identifica sul filo del comune impegno poetico. In uno dei suoi percorsi possibili il dramma segue le vicende del giovane, il dissidente cecoslovacco che il 21 agosto 1968 si diede fuoco per protesta contro l’invasione sovietica di Praga; evoca dall’ombra le figure del padre e della madre, la loro vita in Boemia, gli ideali, le persecuzioni, le tante morti.

“Bestia da stile è un testo non testo – scrive Latella nelle note di regia -. Un’opera teatrale che attraversando frantuma tutte le regole e le forme di scrittura teatrale. Una sorta di biografia, di testamento, dove lo stesso Pier Paolo Pasolini, si schiera in prima linea, raccontando una storia e rivelandosi in questa non storia abitata da un universo di morti, che vide, nella primavera di Praga, la fine del Comunismo. Non ci sono personaggi ma solo fantasmi e la parola prende forma solo attraverso i ricordi e la morte. Tutto precipita nel caos e l’uomo si fa bestia. E’ un viaggio verso un inizio di conoscenza dell’artista e dell’uomo, alla scoperta di un universo che aborre ogni forma di consolazione, di compromesso. Un teatro che parte dall’essenza ma che ogni volta cerca una nuova forma per arrivare al non rappresentabile perché è già opera d’arte nella sua “non struttura”. Questa è la sfida che impone e pretende una totale libertà, quella libertà che spaventa e attrae.”

Jan è interpretato da Marco Foschi, già vincitore lo scorso anno del premio UBU per Pilade. Con lui Stefania Troise, Cinzia Spanò, Rosario Tedesco, Enrico Roccaforte, Annibale Pavone, Giuseppe Lanino, Giuseppe Massa, Marco Martini, Marco Cacciolla, Giuseppe Papa, Mauro Pescio, Giovanni Prisco. I costumi sono di Cristina Da Rold, il disegno luci di Giorgio Cervesi Ripa, il suono di Franco Visioli. Nella locandina dello spettacolo si legge “regia di gruppo curata da Antonio Latella”, a testimonianza della maturità raggiunta da questa compagine di artisti che costituiscono ormai un sodalizio più che consolidato.

31/03/2005





        
  



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