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Convegno della Cna al Palazzo dei Capitani

Ascoli Piceno | "La capacità di produrre ricchezza e qualità di vita dei cittadini dipende dall’impegno nel campo della conoscenza e in particolare in quello della ricerca".

La capacità di produrre ricchezza e qualità di vita dei cittadini dipende dall’impegno nel campo della conoscenza e in particolare in quello della ricerca. Per questo sono indispensabili scelte politiche precise e un salto culturale che portino a un collegamento sempre più forte tra il mondo delle ricerca e il mondo delle imprese. In Italia dal dopoguerra il sistema della ricerca e quello delle imprese si sono sviluppati in modo autonomo.

Una situazione che oggi può addirittura essere dannosa tenendo conto delle sfide della globalizzazione che impegnano quotidianamente le aziende e quindi diventa indispensabile la piena integrazione tra la ricerca e l’impresa. Consapevoli dell’importanza che la ricerca può garantire allo sviluppo del sistema delle aziende la Cna ha formulato una serie di proposte al fine di migliorare la competitività e lo sviluppo del sistema economico del Piceno.

Tale documento è stato poi presentato al Governo lo scorso 13 gennaio. Da un’attenta lettura emerge chiaramente la necessità di poter disporre di “una politica economica che miri allo sviluppo competitivo delle imprese puntando infatti sempre più al rafforzamento dei fattori di contesto, per superare le debolezze strutturali dei territori, aumentare le economie esterne ed essere in grado di incidere sulla capacità delle imprese di creare innovazione e qualità”.

Dall’analisi di questo documento si svilupperanno i lavori del convegno che la CNA di Ascoli ha organizzato per oggi sul tema: “Competitività e sviluppo: le proposte di Cna” che si terrà questa mattina nella sala Savi del Palazzo dei Capitani di Ascoli. L’apertura dei lavori sarà di Algeo Marcozzi, presidente della Cna di Ascoli Piceno, saranno inoltre presenti Piero Celani, sindaco di Ascoli, Enio Gibellieri, presidente della Camera di Commercio di Ascoli Piceno, Maria Désirée Basili, direttore della Cna provinciale, sarà quindi aperta una tavola rotonda presieduta da Achille Buonfigli, presidente del Cup, Consorzio Universitario Piceno, Marco Pacetti, rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Piero Angeli, pro rettore dell’Università di Camerino, Massimo Rossi, presidente della Provincia di Ascoli, Gian Carlo Sangalli, segretario nazionale della Cna.

A moderare gli interventi sarà il giornalista Rai Stefano Ziantoni. Nel documento stilato dalla Cna sull’innovazione, emerge che “sempre più spesso le piccole imprese e le imprese artigiane hanno l’esigenza di aggredire i propri mercati di riferimento organizzate in reti, da un lato perché non possiedono la necessaria massa critica per operare in modo competitivo nell’economia globalizzata, dall’altro perché hanno l’esigenza di mantenere inalterate le loro caratteristiche peculiari (che costituiscono peraltro il loro fattore di successo) quali flessibilità, adattabilità al contesto, specializzazione, identità, eccellenza etc”.

Un esempio in tal senso giunge dall’esperienza della Age ed in proposito il titolare Giancarlo Filiaci ha detto: “Ogni settore industriale e produttivo ha le sue regole, i suoi tempi, le sue necessità, ma è soprattutto nel settore della tecnologia avanzata che il “prodotto” viene superato e diventa obsoleto in tempi sempre più brevi. Occorre quindi – ha aggiunto Filiaci –soprattutto nelle aziende di piccole e piccolissime dimensioni  adottare delle strategie finalizzate a migliorare il processo organizzativo e produttivo attraverso l’adozione di procedure condivise che possono consentire lo scambio di dati tra tutti i protagonisti del progetto”.

Se la piccola impresa fosse solo piccola non avrebbe nessuna chance competitiva all’interno del nuovo contesto economico che richiede elevati livelli di specializzazione e circuiti ampi di circolazione della conoscenza. Infatti la piccola impresa non è solo piccola ma ha imparato nel tempo a lavorare in sistema con altre imprese nei distretti produttivi e nelle catene di subfornitura; ha imparato ad usare il territorio come fonte di imprenditorialità, lavoro professionalizzato e conoscenza; ha imparato a canalizzare le energie di migliaia di persone verso obiettivi produttivi condivisi.

Un altro esempio emblematico giunge inoltre dall’esperienza della Elettra Standard Oil, dove, nell’ambito delle applicazioni per rifornimento veicolare, è stato realizzato un sistema di riconoscimento del mezzo, attraverso un tag, ovvero un dispositivo che, in posizione prossima ad un campo magnetico, emette un codice che identifica il mezzo stesso. “Si sta anche valutando la possibilità di sostituire il dispositivo con un sistema di riconoscimento biometrico detto “id finger” – spiega Luigi Mattei, ingegnere dell’azienda grottammarese - ovvero di identificazione basata sull’ impronta digitale”.

Ma sono in itinere anche altri progetti, come il sistema di rilevazione veicolare che, attraverso l’applicazione di un’antenna di piccole dimensioni sull’autoveicolo, rileva con l’emissione di onde elettromagnetiche che vengono poi rielaborate, la presenza di ostacoli prossimi alla vettura. Un’altra innovazione è rappresentata da un sistema olografico per la visualizzazione delle immagini in tridimensionale attraverso un monitor volumetrico.

Si tratterebbe, in questo caso, di una soluzione a basso costo rispetto ad altri terminali, sicuramente all’avanguardia, ma con costi che superano addirittura i quarantamila euro. Dalla tradizione di produrre auto attraverso i prodotti artigianali che prevede l’introduzione di soluzioni innovative e tecnologicamente avanzate, si è sviluppato, nel nostro territorio un altro esempio che è quello della Msc, Motor Sport Cars, una società creata da alcuni imprenditori e professionisti accomunati dalla passione per il settore automobilistico.

Ispirandosi alla Lotus Seven degli anni Sessanta i costruttori  di fuoriserie, con le abili mani dell’artigiano, hanno realizzato il primo prototipo di Afr1, un’auto completamanete artigianale che coniuga l’antico con il moderno, una linea dal gusto retrò con innovative soluzioni tecnologiche. L’azienda sta inoltre lavorando ad un altro veicolo originale ed innovativo, si tratta dell’Afr2 di prossima presentazione.

Sempre nell’ambito delle innovazioni tecnologiche appare interessante anche l’attività svolta dalla Pivotec 2000 di Grottammare che mette a disposizione delle aziende software particolarmente evoluti che danno la possibilità di creare modelli tridimensionali. Mentre fino a poco tempo fa tale fase progettuale era esclusivo appannaggio di aziende di grandi dimensioni in grado di acquistare software complessi, ora è possibile l’utilizzo di tali sistemi anche alle piccole e piccolissime aziende che hanno così la possibilità di analizzare tutte le varie fasi progettuali evitando i punti di criticità nella fase di produzione.

04/03/2005





        
  



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