Alla riscoperta della cucina di Nasò con lo stoccafisso
Torre San Patrizio | Gustosa cena a base di piatti tradizionali venerdì scorso: si replica domenica nella cornice di Tipicità
di Pierpaolo Pierleoni
E’ ispirato al Nord Europa e ai sui prodotti questo avvio di anno culturale per la Delegazione fermana dell’Accademia Italiana della Cucina. Venerdì 2 marzo il primo di diversi appuntamenti in calendario, con un convivio dedicato interamente allo stoccafisso. Un prodotto di alta qualità quello impiegato nella cena, ospitata al club “Mangia e pesca” di Casabianca di Fermo, proveniente dalle isole Lofoten al Nord della Norvegia, e preparato alla maniera di “Nasò”, conosciutissimo cuoco fermano.
In cucina il figlio, Giuliano Spagnoli, e Francesco Montanini, per anni suo “braccio destro” ai fornelli e oggi depositario dei suoi segreti culinari. Lo stoccafisso di Nasò era cotto nella maniera tradizionale, con le patate, su un letto di canne per consentire un cucina lenta, evitando il rischio di farlo bruciare. E’ intenzione della delegazione fermana valorizzare la tradizione culinaria, e al tempo stesso esclusiva, di Spagnoli, con una pubblicazione, che raccolga le più famose ricette e i suoi segreti. In tavola, oltre al pregiatissimo stoccafisso, una vera chicca in fatto di vini: un Verdicchio di Matelica Doc dell’Azienda Agricola Bisci S.S del 1998, oltre a un vino di visciole dell’Azienda M. Marconi di Morro d’Alba per accompagnare il dessert offerto dalla pasticceria Gallucci di Fermo. Gli ottimi abbinamenti sono stati presentati da Alessandro Nepi, dell’Enoteca Breakfast di Campiglione.
Dalla Norvegia alla Svezia. Secondo appuntamento in ordine cronologico, questa volta di taglio storico, con l’Accademia domenica 11 marzo alle ore 10.30 nella cornice di Tipicità con un incontro pubblico dal titolo “A tavola con Maria Cristina di Svezia”, un viaggio per esplorare i legami della regina con le Marche, e Fermo in particolare, e le caratteristiche della cucina del tempo. Sarà l’occasione per presentare un convegno di più ampio respiro che la delegazione fermana intende organizzare nell’anno in corso, a cui parteciperà la storica, giornalista e Accademica di Roma, June Di Schino. L’Accademia deve infatti a lei il ritrovamento nella Biblioteca Casanatense di documento di grande valore: la Relatione stilata da Antonio degli Effetti, cronista del XVII, che illustra l’accoglienza riservata alla regina di Svezia nel suo arrivo a Roma. Si tratta di un testo fino ad ora inedito che racconta i particolari del banchetto offerto da Clemente IX, a cui partecipò il Cardinale fermano Azzolino, figura che lega indissolubilmente la figura di Maria Cristina a Fermo.
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06/03/2007
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