Condizione allarmante per le foci del Tronto, del Tenna e dell' Aso
San Benedetto del Tronto | Questa mattina un convegno sul tema della gestione dlle risorse acquatiche con una relazione dell' ARPAM.
di Matteo Pagnoni
un tratto del Tronto ad Ascoli
Si è parlato della situazione delle acque fluviali e marine al Convegno “Le competenze degli Enti nella gestione della Fascia Costiera e delle risorse acquatiche”, organizzato nell' ambito del Master Universitario di 1° livello “ Gestione della Fascia Costiera e delle Risorse Acquatiche” nella sede UNICAM di Lungomare A. Sciopioni, 6 a San Benedetto del Tronto.
Un Rappresentante dell' ARPAM, l' Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale delle Marche ci ha illustrato molto bene i compiti dell' agenzia nata in seguito alla legge regionale N° 60 del 2 Settembre 1997, entrata in vigore dal 1999.
Fondamentale è la funzione di supporto tecnico-scientifico alla Regione, agli enti locali e alle Asl su materie di:
Prevenzione controllo e vigilanza ambientale
radioattività ambientale
rete laboratoristica
epidemiologia ambientale
educazione alla salvaguardia ambientale
controlli impiantistici
gestione del sistema informativo regionale e ambientale.
In particolare, l' azione di controllo sulla costa si espleta attraverso 49 stazioni di monitoraggio presenti nella nostra provincia, infatti ogni chilometro di costa è l' unità di misura delle stazioni.
Dal lavoro dell' agenzia è risultato che a maggior rischio inquinamento sono proprio le foci dei fiumi Tronto, Tesino e Aso.
Dagli esami delle acque risulta una forte presenza di mercurio e cadmio, due componenti di scarico delle industrie della Vallata. Inoltre si è parlato della presenza di mucillagine nel tratto di costa di nostra competenza, aggravata dal trasporto veloce dei fiumi sia di detriti argillosi che di concimi chimici industriali, che favoriscono lo sviluppo delle alghe responsabili del fenomeno. La loro presenza nel mare si riflette in una non trasparenza delle acque del nostro territorio.
Per quanto concerne la depurazione delle acque, abbiamo potuto appurare che la provincia di Ascoli Piceno possiede due impianti di grande portata, equivalenti ad una misura di 50000 AE (abitante equivalente), facilmente riconoscibili con gli impianti presenti a San Benedetto del Tronto ed Ascoli Piceno, e ben 65 piccoli impianti associabili a 2000 AE, per la particolare conformazione demografica del nostro territorio.
Siamo ad una copertura del 90% delle acque depurate, ma questo non facilita l' estinzione di realtà pericolose per l' ambiente, come quella degli scarichi abusivi nelle acque fluviali.
Il 2016 rappresenta una scadenza perentoria per la presenza in provincia di depuratori delle acque.
Da questa relazione è emerso che si sono avuti in 7 anni grandi miglioramenti per quanto riguarda l' attenzione alla qualità delle nostre acque, ma che va ancor di più tenuto in considerazione che i nostri fiumi sono malati a causa di scarichi tossici.
Una situazione questa che dovrebbe sensibilizzare all' attenzione per l' ambiente che ci ospita per un futuro davvero sostenibile, se non il nostro, almeno dei nostri figli.
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09/03/2007
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