Che il proverbio "fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio" fosse un'autentica frase d'insegnamento lo si sapeva già ma che in questi giorni diventasse un vero e proprio "slogan pubblicitario" nei confronti degli investimenti fatti con la Banca 121, non era lecito aspettarselo.
Molteplici segnalazioni, infatti, sono arrivate alla sede della federconsumatori Marche sezione territoriale di Ascoli Piceno da parte di persone disperate che hanno perso parte dei loro risparmi per aver creduto ai prodotti che questa banca offriva loro.
A tal proposito siamo andati ad ascoltare l'avvocato Costantino Nepi, facente parte della suddetta federazione in qualità di "volontario legale" per circa tre ore la settimana, che ci ha illustrato il problema in linea di massima.

"Vorrei chiarire, innanzitutto, di non aver mai avuto contatti diretti con le  cosidette "vittime". Costoro, infatti, si sono rivolti immediatamente all'associazione, anche perché è la stessa compagnia che porta avanti da tempo questo discorso. Ti posso dire, in merito a ciò, che non sto facendo atti giudiziari, in quanto, essendo collaboratore della federazione ed avendo una direttiva ben precisa, sono tenuto soltanto a prendere le segnalazioni dei casi per fare in modo che ci si renda conto dell'ampiezza del problema. Le persone coinvolte, comunque, ci hanno assicurato che questi prodotti sono stati presentati come una sorta di previdenza integrativa e non, invece, come una forma di indebitamento. Il guaio maggiore della vicenda, oltretutto, sta nel fatto che, non essendoci testimoni a riguardo, questi contratti, per legge, risultano regolari a tutti gli effetti perché hanno la documentazione necessaria a renderli tali e pertanto non vengono considerati come una sorta di truffa. La causa, insomma, può soltanto servire a far considerare questi accordi nulli o annullabili".

Grazie all'intervento dell'avvocato Costantino Nepi, insomma, abbiamo capito che i contratti risultano regolari a termine di legge e sarà difficile dimostrare se inganno ci sia stato poiché, nei discorsi fatti, si evidenzia la mancanza di testimoni.