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Tiraboschi: “nuovo tracciato dell’A14 fondamentale per lo sviluppo delle Marche”

| ANCONA - Intervista al candidato presidente della Regione Marche per il “Patto Democratico”

di Giovanni Desideri

Angelo Tiraboschi, 66 anni, sottosegretario al tesoro nel secondo governo Spadolini (23 agosto-13 novembre 1982) è il candidato presidente della Regione Marche per il Patto Democratico, lista che raggruppa sei formazioni: Nuovo Psi, Psdi, Pri, Pli, Verdi Ambientalisti Animalisti e Sinistra Democratica.
 
Le Marche vengono presentate, da una parte, come una regione in cui si vive bene. Dall’altra come una regione in crisi. Lei da che parte sta?
“Diciamo intanto che l’idea che le Marche siano una regione felice è un’idea ormai da rivedere: dal punto di vista economico, ambientale o della sanità. Per questo noi del Patto Democratico diciamo no ad una politica come pura occupazione dei posti di responsabilità. La politica è invece l’arte di trovare equilibri, rispondere alla sete di giustizia nelle sue molteplici accezioni e aumentare la qualità della vita dei cittadini.”
 
Cosa proponete per perseguire questi obiettivi?
“Il nostro programma prevede due linee strategiche principali: da una parte la rete delle infrastrutture, dall’altra la creazione del sistema del “Made in Marche”, ovvero la tutela di tutte le imprese e non soltanto dei soliti noti, che si sono sempre avvantaggiati della politica regionale. Sul primo punto vorrei segnalare che centrodestra e centrosinistra si apprestano a compiere un’altra oscenità: la terza corsia dell’A14. Questo vuol dire accettare le imposizioni della Società Autostrade. La soluzione più adatta per la nostra regione è invece un nuovo tracciato dell’autostrada, più interno.”
 
Per quanto riguarda invece la crisi economica, per esempio nel turismo o nella pesca, quali soluzioni proponete?
“Riteniamo necessario il sostegno al prodotto marchigiano all’estero, attraverso la creazione di un vero sistema-regione. Appunto il “Made in Marche”. Non fare scempio della costa è invece il primo strumento per difendere il turismo. Sa perché i tedeschi vanno in Dalmazia? Perché vogliono posti tranquilli. Noi abbiamo invece il problema della ferrovia e della stessa autostrada lungo la costa. Posti come San Benedetto sono così belli, ma hanno bisogno di trovare nuovi spazi, liberi da questi problemi. Sulla pesca non ho altro da proporre se non la difesa e lo sviluppo della situazione generale di località come Fano, Ancona, Civitanova, la stessa San Benedetto.”
 
Ritiene soddisfacente la gestione del turismo da parte dell’assessore uscente Rocchi?
“Non ho nulla da rimproverargli. Rocchi ha operato nell’ambito di una situazione generale predeterminata, nella quale non ha avuto molto spazio di manovra.”
 
La sanità è una delle competenze più impegnative delle nuove regioni e uno degli argomenti maggiormente dibattuti in questa campagna elettorale. Cosa prevedete al riguardo?
“Il problema della sanità è tutto nella sua organizzazione sul territorio. Noi siamo contrari all’accentramento. Proponiamo invece che la sanità sia gestita per zone omogenee, direttamente dai cittadini, in forme da studiare. Di certo non sarà possibile ridurre la spesa sanitaria, ma importante è l’idea che i cittadini sono maturi per autogovernare questo settore. E l’alternativa tra una sola azienda sanitaria regionale o cinque non fa molta differenza. Detto questo, la sanità evidenzia piuttosto un altro problema.”
 
Quale?
“Il problema dei poteri trasferiti alle Regioni. Siamo ormai passati dallo statalismo centrale allo statalismo regionale. Tutti gli indirizzi e le riforme formulati tra gli anni ’70 e ’80 sono stati violentemente contraddetti. Le Regioni avrebbero dovuto dare gli indirizzi ed esercitare il controllo su certe materie. Invece, da una parte sono state trasferite competenze come quelle sui programmi scolastici, che determineranno un “sistema Arlecchino” nelle diverse zone d’Italia. Dall’altra le Regioni stesse non hanno attuato un vero decentramento, a favore di enti subordinati. Gli assessori regionali diventeranno sempre più “capitani del territorio”, le Regioni diventeranno dei “mostri”.”
 
Il decentramento fa parte di un più profondo cambiamento della Costituzione.
“L’ultima riforma imposta da Bossi è sbagliata da più punti di vista. Uno dei più vistosi è l’attribuzione al premier del potere di sciogliere le camere, che così risulteranno intimorite nella loro attività di controllo democratico. Viene meno la divisione e l’equilibrio dei poteri dello stato.”
 
Il centrodestra contesta alle giunte D’Ambrosio l’elevata pressione fiscale. Condivide questa critica?
“Credo che su questo tema il centrodestra si contraddica. Da un lato, infatti, propone la diminuzione delle tasse, dall’altro impone competenze sempre più numerose, specie quella sulla scuola, che non permetterà di diminuire affatto la pressione fiscale. Chi pagherà la nuova istruzione? Più in generale mi chiedo: Massi sarebbe un riformista?”
 
Come caratterizzerebbe, invece, la sua coalizione?
“Noi siamo per il laicismo, la difesa dell’ambiente e la protezione degli animali. Un tema, quest’ultimo, che rappresenta una novità nel panorama politico di queste elezioni. Faccio notare che il centrosinistra, e al loro interno i “Verdi del sole che ride”, non hanno curato affatto l’ambiente in questi anni. La proposta della terza corsia dell’A14 rappresenterebbe invece uno sfascio generale della costa marchigiana, specie nel sud della regione. A Grottammare o a San Benedetto crollerebbe la collina. La Provincia di Ancona ha sede in un palazzo pieno di amianto, che non viene ancora bonificato. Vorrei quindi sapere cosa abbiano da ridere i Verdi.”

01/04/2005





        
  



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