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Commento ai risultati elettorali

Fermo | "Non siamo come la sinistra"

di Saturnino Di Ruscio

“Elezioni: una partita lunga un anno”: con questo titolo ad effetto, il giornalista Paolo Marconi sulle pagine del Resto del Carlino di oggi commenta i risultati elettorali delle elezioni regionali paragonandoli ad una partita tra due schieramenti, centro destra e centro sinistra, come “ancora tutta da giocare”. Secondo Marconi “a quattro quinti di gara, il punteggio è ancora bloccato sullo zero a zero”.

Dissento completamente da tali affermazioni per vari motivi che mi accingo ad illustrare.

Non si possono paragonare tra loro i risultati delle elezioni regionali con le Comunali. Lo ha dimostrato l’elettorato di Montefortino che nello stesso giorno ha votato alle regionali il candidato del centro sinistra e, per le comunali, il candidato del centro destra.

Oggi l’elettorato in buona parte è meno ideologizzato e guarda più “alla persona” rispetto al partito. Inoltre credo che questo voto regionale sia un voto di protesta contro la situazione generale del nostro Paese (analoga a quella di altri come Germani e Francia): a causa della difficoltà di capire di chi siano effettivamente le responsabilità di tale situazione viene penalizzato l’attuale governo incolpandolo anche di essere troppo “lontano” dalla gente.

Tornando a Fermo, credo si debba tenere conto dell’azione del governo comunale degli ultimi 4 anni (non ancora conclusi). In primo luogo non è solo un governo della casa delle Libertà ma, nella coalizione vi è una lista civica (Fermo Libera) che rappresenta il collante forte con la cittadinanza; lista nella quale convergono tutti quelli che, a prescindere dalla collocazione politica, vogliono dare un contributo forte alla città di Fermo. E questo è un valore aggiunto del quale bisogna tener conto in ogni analisi politica. Questa coalizione inoltre, nei suoi programmi ha puntato molto in alto, ricordo che l’opposizione parlava del “libro dei sogni” ma, come nelle favole, a volte i sogni diventano realtà.

Il primo punto del programma riguardava la provincia di Fermo: ricordo, con amarezza, che nei momenti più difficili di questa vicenda, non ho trovato un’opposizione pronta a sostenerci in questo cammino, tutt’altro: ordini del giorno contro il Governo, mozioni, richiesta di dimissioni del Sindaco e un manifesto e una lettera “feroce” dell’on. Tanoni sull’operato nostro e del Governo.
Noi abbiamo resistito agli attacchi del centro sinistra (convinta che la provincia di Fermo non sarebbe rinata: i fatti parlano da soli) e abbiamo avviato un proficuo dialogo con il Governo e con la “nostra gente”. Se la provincia di Fermo esiste, è grazie ai fermani che, insieme a noi, non hanno esitato a mettersi interamente in gioco, ad occupare le strade, nella certezza di non sbagliarsi.

Mi sia concesso di ascrivere a noi il merito di aver portato a termine il lavoro iniziato da altri riuscendo dove molti avevano fallito nell’ultimo secolo.

Oggi la provincia è una realtà: si è insediato il Commissario di Governo, sta arrivando il decreto istitutivo della Camera di Commercio e finalmente i fermani potranno scegliere autonomamente da Ascoli i loro candidati alle elezioni (comunali, provinciali, regionali e politiche). E non è poco!
Sarebbe forse noioso in questa sede elencare le tante scommesse fatte, delle quali alcune vinte, ma raccontarne qualcuna non guasta: un esempio, Lido Tre Archi, finora agli onori della cronaca come il “bronx” cittadino e oggi, al contrario, tra i quartieri più attivi del fermano con iniziative e nuovi progetti di aggregazione tra culture diverse. Per la nuova aria che si respira a Lido Tre Archi si è complimentato lo stesso dott. Angeri, capo gabinetto della Prefettura, in un recente incontro con il Sindaco.

E poi il centro storico, oggi un cantiere aperto nell’area forse più degradata della città per creare spazi all’intensa vita culturale cittadina: l’Università, la Biblioteca, il Polo Museale, l’area Vallesi e piazzale Carducci in dirittura d’arrivo. Unitamente al successo del piano Marketing per la valorizzazione delle attività commerciale del Centro Storico.

Altro fiore all’occhiello per Fermo è il progetto Europe con incontri con personalità di alto livello come Veneziani o Cacciari, quest’ultimo tornato a Fermo per un secondo appuntamento. Il progetto è nato dal desiderio di inserire la nuova Provincia in una dimensione europea perché abbiamo intuito - già da tempo e primi fra gli altri - che l’“Europa” non è solo un contenitore economico ma prevalentemente un fatto politico e soprattutto culturale.

Il turismo sotto il nostro governo ha registrato un’impennata di presenze che ci rende davvero orgogliosi: i dati confermano che nel 2002 avevamo 31.562 visitatori dei musei, nel 2003 sono cresciuti a 41.736 fino al 2004 con 48.409 presenze nonostante la crisi generale che ha investito il settore turistico.

Il teatro rivive il suo tradizionale prestigio: nel 2000 sono state contate per la lirica 1.764 presenze, per la prosa 7.307, per la sinfonica 6.250, per il teatro ragazzi 348. Nel 2004 siamo arrivati a 2.017 presenze per la lirica, 9.028 per la prosa, 9.070 per la sinfonica, 2.980 per il teatro ragazzi. In totale, nel 2000 abbiamo 15.669 presenze, nel 2004 una crescita vistosa con ben 23.095 presenze.

L’Amministrazione Comunale, a proprio rischio, ha voluto portare avanti energicamente progetti pilota che fanno crescere la città rendendo protagonisti i cittadini stessi. Pensiamo ad esempio a Santa Maria a Mare, Marina Parmense e San Michele, quartieri sui quali si sta intervenendo insieme ai residenti per migliorarne la viabilità e la vita cittadina con progetti innovativi e di vera trasformazione dopo anni di immobilismo da parte di chi ci ha preceduto.
La differenza tra l’attuale Amministrazione e le precedenti sta proprio nel fatto che noi vogliamo far sentire la nostra gente protagonista della crescita di Fermo. Insieme, siamo determinati a migliorarla e custodirla in tutto il suo valore. Dalla sinistra invece non abbiamo sentito nulla di costruttivo se non le solite profezie catastrofiste che per fortuna puntualmente non si sono realizzate.

Se c’è una cosa in cui siamo alla pari con la sinistra, e su cui possiamo ancora migliorare, è la nostra capacità di acquisire consenso dalla gente (anzi, loro sono capaci di acquisirlo anche con promesse vane).

Ultima riflessione riguarda il progetto Samambaja, un accordo giunto alla conclusione ma non sottoscritto dalla nuova amministrazione provinciale. Non si tratta di un centro commerciale ma di un’articolata struttura di servizi complementari alle attività commerciali esistenti in quell’area. Un intervento capace di creare occupazione, collegato a quello in via di realizzazione di Monteurano. Nonostante 3 anni di intenso lavoro per le procedure, la Provincia ha vanificato il tutto costringendoci ad adottare una variante urbanistica ex novo. E’ di questi giorni poi, l’approvazione della legge regionale che ribalta le procedure per l’approvazione degli accordi di programma codificata in una deliberazione dell’Amministrazione Provinciale. L’atteggiamento della Provincia di Ascoli evidentemente non convince nemmeno la Regione.

Una lunga serie di progetti in via di definizione e tanti portati a termine che, nonostante le difficoltà poste dall’opposizione, vedono la nostra Amministrazione in piena attività, attenta soprattutto alle esigenze dei cittadini, al loro coinvolgimento e alle loro proposte per migliorare la città. Perché per noi democrazia significa prima di tutto dare piena voce alla cittadinanza.

*sindaco di Fermo

11/04/2005





        
  



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