Magia ed emozioni con L'Aura al Ventidio Basso
Ascoli Piceno | Una serata veramente speciale quella regalata al pubblico del teatro ascolano dalla giovane cantante, sicura promessa della musica italiana. E non solo.
di Andrea Castelli
LAura
Si spengono le luci.
Il Ventidio Basso è pieno.
Pieno di persone, di tutte le età che la aspettano.
Aspettano che L’Aura salga sul palco e cominci a dare fiato alla sua voce. Alla sua magnifica voce.
Ed ecco che dal buio partono le note del primo brano della serata, “Alice”.
E tra la descrizione di Alice e il suo personale paese delle meraviglie si perdono le note toccanti regalate al pubblico dalla sua voce.
Dopo il viaggio, è la volta di un’altra canzone da "Okumuki", unico ma fortunato album rilasciato finora.
Ed ecco che la Venere della Musica (non solo italiana) intona “Una favola”, pezzo emozionante dove la voce tocca le corde dell’anima fino a farle vibrare e rilasciare una lacrima.
Lacrime di gioia e incredulità nell’avere di fronte una tale forza emozionale farcita da una tecnica vocale che tranquillamente potrebbe già non temere alcun paragone.
Emozioni che la voce di L’Aura scatena durante tutta la durata del concerto, dove esegue quasi tutti i brani del suo album dal curioso titolo giapponese, da “Demons in Your Dreams”, ballata alternata a momenti più tirati e quasi rock, a “Today”, singolo forte di un indiscutibile successo, da “Breathing”, pezzo difficile ma particolarmente caro alla cantante a “…una canzone politica, appena in tempo per la campagna elettorale…”, ovvero “If Everybody Had A Gun”, brano anomalo che ricorda un po’ le atmosfere delprimo prog con una struttura irregolare, ma pur bellissima.
Fino ad eseguire in acustico un notevole rimaneggiamento di alcuni classici dei Beatles, per la precisione una particolare “Blackbird” ed una “Yesterday” meno romantica del solito, ovviamente impreziosita dai fantastici ed ipnotici vocalizzi della ventunenne cantante bresciana.
Questo fino al primo Bis, quando rientrata tra gli applausi scroscianti, esegue accolta da un’ovazione il brano che ha portato a Sanremo, ovvero “Irraggiungibile”, pezzo portatore di una certa particolarità e originalità che avrebbe meritato sicuramente altra fortuna all’interno della rassegna sanremese, ma questo sarebbe un altro, lungo, lunghissimo, discorso.
Dopo essere uscita di scena, chiesta a gran voce dagli spettatori entusiasti e fortunati di assistere a questo spettacolo, accompagnata dai suoi eccezionali musicisti, ovvero Alberto De Rossi alla chitarra, Davide Pezzin al basso, Davide De Vito alla batteria e Antonio Lanzillotti alle tastiere, rientra per chiudere la serata regalando una cover-chicca di David Bowie, “Life On Mars”.
E sulle note di questo grande successo si spengono le luci del palco, peraltro molto appropriate, delicate ma efficaci e soprattutto raffinate, gestite in maniera eccellente dal tecnico e si accendono quelle del teatro, svelando le impressioni degli spettatori che soddisfatti e sicuramente arricchiti commentano positivamente lo spettacolo appena goduto.
Dunque una serata magica, dove una voce ammaliante e profondamente emozionante ha riscaldato e riempito il teatro storico della cittadina ascolana, magari emozionando, magari commuovendo, o forse semplicemente lasciando un segno profondo, con la consapevolezza che solo ascoltando una nota di quella fantastica voce qualcosa possa cambiare in meglio.
Un ringraziamento particolare alla Piceno Eventi nella persona di Mario Maravalli, col grande merito di aver portato una perla così rara in un teatro così importante, e soprattutto un saluto ancor più particolare alla gentile e disponibilissima L’Aura, che anche dopo il concerto si è lasciata volentieri disturbare.
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01/04/2006
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