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"Teodora. Ascesa di una imperatrice"

| ASCOLI PICENO - Presentato dall'autore, alla libreria Rinascita di Ascoli, il libro di Paolo Cesaretti sull'enigmatica figura di imperatrice.

di Giovanni Desideri

L'immaginario collettivo non assegna un posto di rilievo e forse nessun ruolo affatto alla figura dell'imperatrice Teodora (500ca.-548), nota semmai per il ritratto pur famoso nella Basilica di San Vitale a Ravenna, città in cui non mise peraltro mai piede. Né la storia dell'arte ci ha tramandato altri ritratti di lei. Il cinema, per finire, non le ha dedicato alcun omaggio ed è impari pertanto il confronto con la notorietà presso i più di una Cleopatra o di una Evita Perón, a cui talvolta Teodora viene accostata.

Confronti inopportuni, inopportunissimi, ha spiegato il prof. Paolo Cesaretti (ordinario di Storia Bizantina all'Università di Chieti) durante la presentazione, ieri pomeriggio, 11 aprile ore 18, alla libreria Rinascita di Ascoli, dell'edizione Oscar Mondadori del suo ultimo libro intitolato appunto "Teodora. Ascesa di una imperatrice" (prima edizione 2001), libro vincitore del premio Grinzane Cavour per la saggistica nel 2002.

Teodora è una bellissima attrice di teatro, nel genere leggero più che in quello alto. La categoria è squalificata socialmente, ma lei, che vive a Costantinopoli, capitale di un'Impero che si estende dalla penisola Iberica al Tigri e all'Eufrate, al nord dell'Africa, al Danubio, ne diviene imperatrice. Il prof. Cesaretti pone l'interrogativo: come ha fatto? La chiave è lo studio della teologia, essenziale perché non fosse senza seguito l'incontro con l'imperatore Giustiniano (482-565, imperatore dal 527 alla morte), avvenuto probabilmente per il tramite delle corporazioni dello spettacolo, filtro in pari tempo del consenso politico. Questi due spiriti acuti, originali, solitari ma decisi, formeranno un binomio formidabile alla guida dell'Impero, di cui non trascureranno alcun aspetto (dal Corpus iuris civilis in giù).

E la religione, la teologia, erano questioni centrali per i sudditi, in quell'epoca di eresie fiorenti: questioni di vita o di morte, da ministero dell'Interno. Epoca in cui il papa era in primo luogo un suddito dell'imperatore. Giustiniano e Teodora non ebbero figli, chiosa il prof. Cesaretti: loro figlio fu l'Impero.

12/04/2003





        
  



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