Siamo in procinto di inaugurare una nuova stagione balneare ma le instabilità delle condizioni meterologiche ci pongono difronte, ancora una volta ad un quadro molto “scuro” sul futuro della nostra spiaggia, continuamente esposta alle mareggiate ed alla erosione che rischia di compromettere le neonate attività economiche sulla nostra spiaggia, eppure se non vado errata, le stesse sono considerate il “fiore all’occhiello” della città e di questa Amministrazione.
A questo punto, come gruppo consigliare che rappresento, una domanda mi sorge spontanea: che qualcuno creda di prenderci in giro?

Ne piano triennale delle opere pubbliche accanto ad opere urgenti ed immediate come il rinascimento per il 2005 erano previste opere di istallazione di massi e materiale “a pennello” per la stabilità della nostra costa che per la regione Marche e cito testualmente dal Piano per la gestione integrata delle aree costiere (legge regionale n.14/04 – deliberazione n. 169 del 2.2.2005.

Nell’analisi degli squilibri che compare nell’apposita scheda “unità fisiografica n.20” – dalla foce del Chienti alla foce del fiume Tenna- si narra. “ ..il tratto di spiaggia in esame non risulta soggetto a particolari squilibri;gli apporti solidi sia del Chienti che del Tenna contribuiscono ad alimentare in modo naturale la spiaggia con sedimenti di buona qualità ed in quantità sufficienti a garantire al sistema una buona stabilità” quindi nel passaggio successivo denominato “indicazioni progettuali” si narra “ lungo tutto il tratto afferente l’Unità fisiologica n.20 non è previsto alcun intervento relativo alla realizzazione di opere marittime; verrà bensì realizzato un considerevole intervento di rinascimento con ghiaia e sabbie da reperire sia dai fiumi limitrofi che dall’unità fisiografica n. 19,protetto lungo tutto il tratto da soglie, (sostanzialmente si tratta di materiale prelevato dal bacino del Porto di Civitanova Marche.

Queste opere erano urgenti già dall’anno scorso, ma il primo tentativo di ripascimento era andato perduto dopo la prima mareggiata di fine aprile, oggi la Regione Marche insiste che nella nostra zona il fenomeno non risulta ancora rilevante… Ma a che gioco giochiamo,a che servono gli esosi stanziamenti di miliardi per un rinascimento che da noi sarebbe un palliativo o comunque potrebbe funzionare soltanto accompagnato da altri e più incisivi provvedimenti??? Perché non è stato dato ancora l’appalto per le scogliere a pennello, promesse in sede di consiglio comunale più volte e più volte assicurate agli operatori di spiaggia dietro nostre interrogazioni ed iniziative?

Perché non avete provveduto a risarcire i danni minimi agli operatori come avevamo suggerito in una proposta di consiglio????

Investire nelle attività a Porto Sant’Elpidio significa far sviluppare un indotto turistico ed economico che per il momento è essenziale per la nostra offerta turistica, “i fiori all’occhiello” debbono essere ben coltivati ed in tutte le stagioni.