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Con l'abolizione degli Ambiti territoriali si creerà un vuoto normativo!

Spinetoli | La preoccupazione del coordinatore del Circolo ecodem Del Moro: "la cancellazione degli ATO provocherà un vuoto legislativo che porterà ogni singola regione alle soluzioni più disparate".

Giuseppe Del Moro

Il decreto-legge 25 gennaio 2010, n. 2 ,convertito nella Legge 26 marzo 2010, n. 42 recante: «Interventi urgenti concernenti enti locali e regioni», all'art 1, c. 1 quinquies prevede che: " Decorso un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono soppresse le Autorita' d'ambito territoriale di cui agli articoli 148 e 201 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modificazioni. Decorso lo stesso termine, ogni atto compiuto dalle Autorita' d'ambito territoriale e' da considerarsi nullo. Entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge, le regioni attribuiscono con legge le funzioni gia' esercitate dalle Autorita', nel rispetto dei principi di sussidiarieta', differenziazione e adeguatezza. Le disposizioni di cui agli articoli 148 e 201 del citato decreto legislativo n.152 del 2006 sono efficaci in ciascuna regione fino alla data di entrata in vigore della legge regionale di cui al periodo precedente. I medesimi articoli sono comunque abrogati decorso un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge» "

Questo è quanto prevede la Legge che di fatto sopprime quindi gli Ato.

"L'ambito territoriale ottimale - ricorda Giuseppe Del Moro, coordinatore del circolo Ecodem di Spinetoli - è un territorio su cui sono organizzati servizi pubblici integrati, in particolare quello idrico e quello dei rifiuti, introdotti, per i servizi idrici dalla L. 36/94 (legge Galli) e per i rifiuti dal Dlgs. 22/97 (decreto Ronchi) e confermati nel Testo unico ambientale (dlgs 152/2006). Gli Ato, che hanno il compito di organizzare, affidare e controllare la gestione del servizio,sono individuati dalle Regioni con apposita legge".

Il ruolo di definire a chi attribuire le funzioni tolte agli Ato spetterà ancora alle regioni che potrebbero optare per scelte diverse dalle Province e addirittura farle rimanere competenza diretta delle amministrazioni regionali.

"Qualsiasi saranno le scelte che le regioni andranno a fare nel prossimo anno - continua Del Moro - resta il fatto che la previsione della soppressione di qui a quella data delle funzioni sino ad ora svolte dalle autorità d'ambito porterà sicuramente una empasse nelle loro attività. Servizi essenziali per la collettività - come l'acqua ed i rifiuti, vanno gestiti in modo integrato, per bacini di utenza congrui e senza frazionamenti del ciclo. Cancellando gli ATO, si crea un vuoto legislativo che potrà vedere per ogni singola Regione, soluzioni disparate".

Resta tutta quindi, la preoccupazione per il futuro governo dei servizi idrici e dei rifiuti.

14/04/2010





        
  



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