Un ritorno diverso dagli altri. Il presidente della Corte Costituzionale, prof. Piero Alberto Capotosti, è tornato infatti a San Benedetto, sua città natale, per la prima volta dopo l’elezione al prestigioso incarico, avvenuta il 10 marzo scorso.

 

Incontro organizzato sabato 16 aprile alla sala Smeraldo dell’hotel Calabresi dal Lions Club San Benedetto Host, distretto 108/a, al quale hanno presieduto naturalmente il presidente Arrio Franceschini e il suo vice e prossimo successore Giorgio Mataloni.

 

Capotosti ha compiuto un excursus sul “sogno politico” dell’integrazione europea: “inizialmente utopia di pochi statisti illuminati come De Gasperi, Schumann, Adenauer. Oggi abitudine dei giovani, che si muovono e sono abituati a sentirsi cittadini europei”.

 

Il processo dell’integrazione europea sancita da una costituzione è per Capotosti “ormai irreversibile, per quante difficoltà possano sorgere”. Dopo la firma del trattato a Roma il 29 ottobre scorso, entro il 1 novembre 2006 tutti i 25 paesi dovranno ratificarlo o con un voto parlamentare, o attraverso un referendum, pena lo slittamento dell’effettiva entrata in vigore.

 

Trattato del quale ha segnalato pregi (i “nuovi diritti”, per esempio in materia di bioetica o di ambiente) e difetti: “troppi” i suoi 448 articoli; diritti degli individui (recepiti dalla Carta di Nizza), ma non di associazioni come famiglia, sindacati, partiti; mancanza di coinvolgimento dei popoli nel processo di integrazione.

 

Della Costituzione italiana Capotosti ha spiegato le aperture attraverso cui essa apre a norme sovraordinate come quelle provenienti dalla Comunità europea (l’art. 11, che consente a “limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni” e il più recente art. 117, che parla per la prima volta dell’ Unione europea) e segnalato il problema dei conflitti di competenze tra organismi nazionali e comunitari.

 

Interessante anche il dibattito che è seguito alla relazione del presidente, con interventi tecnici ma anche saluti di amici di una vita. L’abbraccio della città è stato portato da tutte le autorità, da ex allievi, dagli amici. Volti di persone e della città stessa in epoche diverse, che hanno tributato a Capotosti rispetto, ammirazione, amicizia. Al di là delle convenzioni istituzionali. Così il sindaco Martinelli, il suo vice Piunti, l’ex deputato Giuliano Silvestri, il presidente del tribunale di Giulianova dott. Aldo Manfredi, l’ing. Guidi Massi, il presidente del Rotary Club San Benedetto Manrico Urbani.

 

E naturalmente il prefetto di Ascoli Giuseppe Destro, il questore D’Angelo, il comandante provinciale dei Carabinieri Minniti, , il comandante della Capitaneria di Porto Aulicino, il vescovo di San Benedetto Gestori. E ancora professori del corso di economia aperto da poco a San Benedetto dall’Università Politecnica delle Marche: il coordinatore del corso, prof. Gianluca Gregori (docente di marketing) e il prof. Villanacci, docente di diritto privato.