A prima vista è la novità più spettacolare, in realtà è soprattutto la più utile: la grande vasca che campeggia nella nuova sala di preparazione alla nascita/sala parto dell'ospedale sambenedettese. Ad illustrare il come e il perché il direttore generale della A.s.l. n. 12, dott. Mauro Marabini e i cinque primari, rispettivamente, del reparto di Ginecologia ,dott. Marco Mattucci, di Pediatria, dott. Piero Ripani, di Chirurgia, dott. Eugenio Morsiani, di Anestesia-Rianimazione, dott. Mario Narcisi, di Otorinolaringoiatria direttore del dipartimento di chirurgia, dott. Angelo Canciullo. Compresenza di più specialisti per assicurare organicità negli interventi.

La vasca in questione è la manifestazione esteriore di una tecnica innovativa (almeno per la nostra zona, fino ad Ascoli compresa), che consente di diminuire il dolore legato al parto, attraverso una riduzione dei tempi di dilatazione del collo dell'utero, a sua volta dovuta all'azione dell'acqua ad una temperatura di 37°. Distinti i due momenti del travaglio e del parto, spiega il dott. Mattucci, il primo può essere condotto in vasca anche nel 100% dei casi, mentre il secondo può esserlo in determinate circostanze.
Ad ogni modo, il parto in acqua avviene ad oggi nel 5% dei casi su scala mondiale. A San Benedetto è già stato sperimentato in due casi, talché la presentazione odierna avviene a collaudo riuscito. Salutiamo allora un miglioramento nei servizi, né si taccia del miglioramento degli ambienti nei quali essi vengono erogati, quanto ad accuratezza d'allestimento.

Sin qui, come dicevamo, l'aspetto forse più spettacolare delle novità illustrate quest'oggi, che vertevano parimenti sulle nuove strategie preventive e assistenziali legate ai problemi posti dalla gravidanza: problemi sia territoriali (inclusa l'eventualità dell'interruzione volontaria della gravidanza, I.v.g.), che ospedalieri (diagnosi-terapia).

Diagnosi e terapia. Tre problematiche, affrontate adesso e non in precedenza o adesso meglio che in precedenza:
a) l'amniocentesi, tecnica per la diagnosi precoce di malattie genetiche cromosomiche, per gestanti di età superiore ai 35 anni o a soggetti a rischio per possibili ereditarietà di patologie cromosomiche o genetiche;
b) la riabilitazione uro-ginecologica;
c) l'attività urologica: in collaborazione con la Struttura complessa di Urologia dell'A.s.l. 13 di Ascoli è sata sviluppata l'attività ambulatoriale e quella chirurgica integrate nella struttura complessa di Chirurgia Generale di San Benedetto.

L'approccio medico alla gravidanza e al parto è ormai cambiato, dal considerare la puerpera oggetto di specialisti e loro tecniche, al considerarla soggetto di ogni fase della sua gravidanza: parola alle puerpere!