Settimana Santa e ponte lungo.
| CUPRA MARITTIMA E MASSIGNANO - Polemica: parroco di Massignano (don Mario Angelini) e sindaco di Cupra (Giuseppe Torquati) Vs il preside della scuola elementare e media di Cupra, prof. Alfonso Sgattoni.
di Giovanni Desideri
Il preside della scuola unificata elementare e media di Cupra Marittima, prof. Alfonso Sgattoni, dispone che le vacanze di Pasqua vadano dal 19 al 27 aprile compresi: Giovedì e Venerdì Santo sui banchi, tanto a Cupra, quanto nel distaccamento di Massignano. Ma dal calendario scolastico presentato già al Comune in ottobre le vacanze erano previste dal 18 incluso. E allora, da parte di don Mario Angelini, parroco di Massignano, partono prediche infuocate dal pulpito della chiesa, durante la messa domenicale, per invitare gli studenti a disertare le lezioni almeno il Venerdì Santo. Giustificazione da presentare a scuola: 'motivi religiosi'. E c'è pure un precedente (parroco Vs preside): durante l'anno giubilare, le difficoltà opposte (ma poi superate) per un incontro di due ore con le scolaresche su temi connessi alla ricorrenza. Anticlericalismo?
A quella del parroco, si aggiunge la voce del sindaco di Cupra Marittima Giuseppe Torquati (non riproducibile lo schema 'don Camillo/Peppone'). Proteste anche da parte dei genitori degli infanti, che non ardiscono rivolgersi alla scuola, ma protestano appo clero e secolo uniti sulla stessa linea. Il reprobo è il preside della scuola anzidetta, prof. Alfonso Sgattoni. Costui si tace. Il cronista non gli strappa confessioni galileiane, nessun 'eppur si muove'. Ragioni laiche possibili: il ponte lungo, vacanze da Pasqua, al 25 aprile, alla domenica successiva. Motivo inconfessabile, laddove la versione ufficiale parla di recuperi dovuti alle ore di lezione di 50 minuti, che implicano giorni in più o in meno, a discrezione della dirigenza. Il sindaco ritorce: e la sospensione delle lezioni a Carnevale? Troppo Carnevale e poca Quaresima. Autonomia scolastica? Chiosa il sindaco: qui si cozza contro il rispetto della religione, dovuto anche da un laico.
Il preside non ama le polemiche, non accusa, non si difende. Difende lo stile della scuola (regolarmente dotata di crocifissi). Sobrietà nelle dichiarazioni, prolissità di iniziative formative (di questo un'altra volta). Insomma fatti e non parole. E nessuna inimicizia con alcuno, dice. Il Venerdì Santo è ormai quasi trascorso (scolasticamente parlando), le polemiche forse non finiscono qui. Si attendono le repliche del preside, seguirà la 'sentenza' di quanti hanno protestato.
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18/04/2003
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