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Studenti UniCam per il Progetto ”Blue Line”

| FABRIANO - Per suscitare l’interesse delle istituzioni e le associazioni più attive, nell’individuare strategie di trasformazione di parti espressive della città di Fabriano.

Dalla seconda settimana di maggio, per una settimana, ospiti dell’Hotel Janus dove sarà allestita anche una postazione di lavoro, venticinque studenti (laureati e laureandi) dell’Università di Camerino facoltà di Architettura di Ascoli Piceno, lavoreranno al Workshop di Progettazione denominato “”Blue Line”.

Compito interessante, impegnativo e di gran responsabilità promosso dal Rotary Club di Fabriano, in collaborazione con il Comune di Fabriano, l’ateneo di Camerino ed il contributo della Banca delle Marche che rappresenta, come detto dal Sindaco Roberto Sorci “un bel regalo al Comune versato sul conto corrente delle idee e della creatività”.

Il primo cittadino, il presidente del Club, Fabio Biondi, ed il professor Pippo Ciorra dell’Università d’Ascoli Piceno (coordinatore, Luigi Coccia, Marco D’Annuntis e Federica Ottone gli altri rappresentanti del Comitato Scientifico) hanno presentato questo piano nel corso di una cerimonia tenuta nella sala del Ridotto del Teatro Gentile.

L’idea o meglio il programma, voluto dal Rotary e dal presidente Fabio Biondi “nasce dalla necessità di suscitare l’interesse delle istituzioni e le associazioni più attive, nell’individuare strategie di trasformazione di parti espressive della città di Fabriano.”

Tre le aree tematiche individuate. La prima è la piazza centrale dove saranno “studiati elementi in grado di interagire con l’esistente: la fontana, il mercato, ecc. inquadrandoli secondo un’idea di spazio pubblico nuovo e più funzionale, senza rinnegare la vocazione originaria di piazza storica”. La seconda interessa la cosiddetta area protoindustriale, ossia la zona che vede “la presenza del fiume Giano, che giustifica la posizione d’alcuni manufatti industriali oramai disattivi che richiedono un ripensamento delle nuove funzioni da inserire. Destinazioni miste in cui residenze, formazione e nuove imprenditorialità possano trovare sistemazione di vivificazioni della città storica, rendendola nuovamente partecipe di processi attuali.”

Terza area il parco, che in continuità con quella protoindustriale, seguendo il tracciato del Giano “individui un ambito ancora caratterizzato da spazi verdi da riutilizzare come Parco urbano con funzioni di richiamo a carattere ludico e spettacolo che consenta di inserire Fabriano in un circuito di manifestazioni estive oggi attestate lungo la costa”. Evidente, che è il carattere ambientale quello che unifica i tre luoghi d’interesse avendo come <regia> il Giano. “Il rapporto della città con il fiume – è stato detto - ripetutamente negato nel parziale occultamento del tracciato, sembra oggi un legame da rivalutare quale percorso ideale di relazione tra città storica, protoindustriale ed elementi naturali orografici, che negli anni hanno fortemente influito sul suo sviluppo.”

Dunque, le soluzioni creative delle progettazione che arriveranno dalle elaborazioni dei gruppi di giovani, verificati insieme ai docenti e attraverso conferenze e tavole rotonde, avranno come focus angoli, scorci e strutture da conservare, recuperare e rendere fruibili a cittadini e turisti. In buona sostanza come più volte sottolineato nel corso dell’incontro, la sinergia tra Rotary, Università (che si misura e si pone a disposizione con attese e le domande del territorio) e Istituzione Pubblica, rappresentano un’operazione esclusiva d’alto valore sociale con ricadute dirette ad esempio sul Piano di Recupero del Centro Storico (prossimo l’inizio della progettazione esecutiva) cui sono destinati fondi pari a diciotto miliardi delle vecchie lire.

21/04/2005





        
  



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