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Papa Benedetto XVI: bagni di folla e piacevoli sorprese

| ROMA - E’ stato un festoso pomeriggio di preghiera e di riflessione per il Papa ed i fedeli.

Basilica di San Paolo Fuori le Mura - Roma


Ieri pomeriggio, a sorpresa, il Papa si è recato nella sua abitazione romana (da Cardinale) a Borgo Pio dove ha fatto visita al fratello sacerdote, di qualche anno più anziano.
Oggi ha incontrato i rappresentanti delle altre Confessioni religiose, quindi i numerosissimi tedeschi convenuti a Roma per Messa di  “Intronizzazione”  di ieri.                                                                     
Parlando ai tedeschi ha detto: “Vedo una bandiera bavarese e voglio dire qualcosa a “ noi” bavaresi. Sono a Roma da 23 anni e mezzo e sono rimasto bavarese, anche da vescovo di Roma sono bavarese”.   
Nel tardo pomeriggio si è recato alla Basilica di San Paolo fuori le Mura dove è giunto con dieci minuti di anticipo. Erano presenti migliaia di persone dentro e fuori la chiesa (gremitissima).                                    
Il Papa stesso ha spiegato il significato della sua visita alla Basilica di San Paolo fuori le Mura, dopo aver  sostato qualche minuto in preghiera presso la tomba dell’Apostolo delle Genti.                                         
Si è recato in pellegrinaggio alle radici delle missinarietà della Chiesa Cattolica.                                                      
Non per nulla nel piedistallo della statua di San Paolo che si trova nel giardino antistante la Basilica si può leggere:  “PRAEDICATORI  VERITATIS  –  DOCTORI  GENTIUM”  e cioè:  “Predicatore  della  Verità  e  Dottore  delle  genti”.
Il Papa ha ricordato che qui Giovanni  XXIII  nel gennaio del  1959  annunciò il Concilio Vaticano  II. Qui nel 2000 Giovanni Paolo II aprì la Porta Santa insieme ai rappresentanti delle Chiese ortodosse e protestanti. Nella breve omelia Papa Ratzinger ha ricordato che la Chiesa Cattolica nel  XX  Secolo ha avuto più martiri che negli altri secoli. Ha aggiunto che il mondo ha bisogno della Buona Novella di Cristo Salvatore.
Al termine della visita a San Paolo, il Papa è stato l’involontario protagonista di due simpatici momenti.                                                                                                                                   
Dopo l’Omelia ha letto un brano della lettera di Paolo Apostolo ai Romani  (8,  26-27).                                     
Molti fedeli, pensando che continuasse l’omelia, lo hanno applaudito due volte.                                                                                                                                   

Molto semplicemente il Papa ha precisato di aver letto un passo della lettera di Paolo ai Romani.
Subito dopo, come previsto, ha intonato il  “Padre nostro”  in italiano, seguito da tutti noi, fedeli.                                                                                                                               

Il coro (credo della Cappella Sistina) lo ha cantato, come previsto, in latino.                                               
Molto simpaticamente, nessuno si è meravigliato più di tanto.
Poco dopo le  19  il Santo Padre è ritornato in Vaticano.                                                                           

Tutti i presenti hanno visitato la Basilica apprezzandone la maestosità e la ricchezza.                                                        
Fotografatissima l’immagine di Papa Wojtyla. Tutti i Pontefici sono raffigurati in ordine cronologico nell’interno della Basilica, da San Pietro a Giovanni Paolo II.
Uscendo di chiesa, si poteva ammirare la splendida facciata della Basilica: stupendo il mosaico illuminato dal sole (vedi foto).    
Concludo con una riflessione del tutto personale.                                                                            

Benedetto  XVI  non farà rimpiangere i due suoi predecessori più amati dai fedeli:  Giovanni  XXIII  e  Giovanni  Paolo  II.                                                                                                                                      
Joseph Ratzinger ha l’aria di essere paternamente amorevole come Angelo Roncalli e, nel contempo, fermo e deciso apostolo come Karol Wojtyla.
Che Dio  “lo”  benedica e  “ci”  benedica.

26/04/2005





        
  



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