Aperture festive, Agostini: "La Regione deroghi alla sua legge"
Porto San Giorgio | Il Sindaco interviene sulle aperture festive in vista del 1 maggio: "Lo scorso 25 aprile molti sindaci hanno sconfessato la legge regionale sul commercio, consentendo l'apertura dei negozi; non ignoriamo questo segnale in vista del 1 maggio"
Il primo maggio il turismo va in vacanza? E' con questa domanda che vorrei sollecitare una riflessione agli assessori regionali al commercio e al turismo Antonio Canzian e Serenella Moroder. Credo che la legge regionale sul commercio varata nei mesi scorsi in nome di uno strenuo dirigismo regionale sia stata nel volgere di poco tempo sconfessata alla prima occasione utile. Se guardiamo allo scorso 25 aprile, ci accorgiamo di quanti sindaci abbiano concesso per questa giornata aperture in deroga ai negozi.Una questione che non ha colore politico, dal momento che amministrazioni di destra e di sinistra hanno operato la stessa scelta.
Quella che doveva essere una data di chiusura inderogabile è diventata una giornata di apertura a macchia di leopardo in tutto il territorio marchigiano. Ora andiamo incontro al primo maggio, un'altra giornata di chiusura secondo il dettato della legge regionale. Una festa che cade per giunta di sabato e comporterebbe un notevole danno economico alle attività commerciali, con una contrazione della spesa in una data in cui la quasi totalità della popolazione si sposta e sceglie le destinazioni turistiche, costiere o le città che organizzano iniziative accattivanti.
I danni vanno soprattutto a carico di quelle piccole attività a gestione familiare che già soffrono le conseguenze della crisi economica. Mi chiedo allora se non sia il caso che la Regione Marche deroghi sé stessa, prima che, come accaduto la scorsa domenica, siano ancora una volta i Sindaci, soprattutto quelli delle località turistiche, a sconfessarla.
Non sarebbe meglio prendere atto che, soprattutto in una realtà socioeconomica come quella marchigiana, nessuno meglio di un amministratore locale può conoscere la città e saper rispondere alle sue esigenze? Invito per questo l'Anci Marche ad attivarsi per portare avanti un'istanza precisa: lasciare ai Sindaci il potere di gestire il commercio nella propria città Una prerogativa naturale che la Regione fino ad oggi ha negato.
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28/04/2010
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