Per la nuova provincia di Fermo il lavoro non è certo dei più semplici, e la riunione del comitato ristretto dei sindaci, convocata oggi pomeriggio, ne è stata la conferma. Si procede a rilento, e c'è la seria possibilità che per la prossima primavera, quando la provincia di Fermo diventerà realtà a tutti gli effetti, gli uffici non siano pronti. La riunione è stata aperta dal commissario prefettizio Michele De Feis, che ha letto una relazione sullo stato di attuazione dei lavori, e sottolineato che allo stato attuale è improbabile che tutti gli uffici periferici dello stato saranno pronti per la nascita della provincia fermana.

Da parte del comitato si è poi espressa preoccupazione per la mancata convocazione, dal dicembre scorso, della commissione paritetica per la divisione tra le province di Ascoli e Fermo. I sindaci del Fermano chiedono alla Provincia di Ascoli Piceno di tornare a riconvocare al più presto tale organo, anche perché il 30 giugno scade il termine per la divisione degli uffici e del patrimonio tra i due territori e i lavori sono indietro sulla tabella di marcia.

E se la questione uffici tiene banco, attuale anche il tema sulla divisione del patrimonio tra le due province, che sta infiammando il dibattito in particolare nell'Ascolano. Sotto questo profilo, i sindaci del Fermano cercano di trattare e non vogliono andare allo scontro. Meglio cedere qualcosa (Carteria Vaticana e Palazzo San Filippo saranno probabilmente scomputate dal calcolo di divisione patrimoniale) che andare alla guerra ed aprire un contenzioso che potrebbe durare anni.