Luci ed ombre sul voto di sfiducia a Bruno Gabrielli
San Benedetto del Tronto | Intervento di Felice Di Maro sulla sfiducia al Presidente del Consiglio comunale di San Benedetto del Tronto. "Non crede che segni una svolta per la città".
di Felice Di Maro
Di Maro
Bruno Gabrielli è stato sfiduciato con 19 Si, tre astenuti, un No e due consiglieri non hanno votato. Proprio quest'ultimi facevano parte dei 21 Si che nel Consiglio del 25 marzo avevano oltre che firmato, anche votato la nota mozione di sfiducia che era stata protocollata il 17 marzo.
Luci ed ombre su questo voto? Si.
Premesso che chi scrive non ha avuto e non ha alcun interesse per questa vicenda, reputo doveroso far notare come da un mese e ben oltre si è dato ampio spazio mediatico a un tema che è stato d'interesse solo del Consiglio e in prevalenza, diciamolo, di una parte dell'opposizione. Temi come gli aumenti della tassa sui rifiuti non hanno avuto adeguata attenzione ed anche quelli delle sorti del nostro ospedale anche se alcuni consiglieri sono interventi nel merito con contributi di rilievo, e, l'elenco chiaramente potrebbe continuare.
Perché i due consiglieri che avevano votato Si il 25 marzo non hanno neanche votato?Questa secondo me è la svolta vera e non la sfiducia a Gabrielli, semplicemente perché la consigliera Mandrelli è stata colei che ufficialmente ha presentato la mozione il 25 marzo. Naturalmente penso che potrebbe essere ingannevole la motivazione che in Consiglio proprio di oggi (29 aprile 2017) il Presidente ha dichiarato che insieme al consigliere Paolo Perazzoli ha formato un nuovo gruppo consiliare, cosa che ovviamente non è in relazione con le osservazioni che qui presento.
La svolta dei due consiglieri che non hanno votato è chiara. Non partecipare al voto per creare problemi alla maggioranza che amministra la città. Così pare che sia ma in realtà i numeri dei Si erano ben noti e anche in buona parte i lineamenti delle controdeduzioni di Gabrielli. Attenzione. In Consiglio però la dinamica dei lavori è stata interrotta da una pausa di cinque minuti e si chiede.
Cosa si voleva fare con questa pausa?
Aristocrazia della politica? Si.
Come cittadini siamo proprio a livello zero in relazione ad esempio alla fruizione delle informazione sulla formazione degli atti amministrativi nonché per il coinvolgimento nella formazione delle opinioni sulle scelte e non ne paliamo poi per la partecipazione, tema trasversale della campagna elettorale dello scorso anno. La politica che viene ondulata con questi atti comunque di chiaro e scuro, presentare una mozione e poi non votarla nemmeno è tipico dei comportamenti aristocratici e sono davvero pericolosi per la democrazia.
Vigiliamo sul Consiglio comunale di San Benedetto del Tronto!
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29/04/2017
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