Giulianova 0 - Teramo 0
| Giallorossi di casa con l' obiettivo di evitare gli scogli della zona play - out, biancorossi teramani con la speranza di approdare nelle sabbie dorate dei play off.
di Piero Mastrodicasa
GIULIANOVA (4-4-2): Ivaldi; Del Grosso, Bizzarri (Capone dal 18' del s.t.), Cherubini, Danotti; Felci, Catalano, Palladini, De Giorgio (Scartozzi dal 27' del s.t.); Memmo (Morello dall' 8' del s.t.), Califano.
A disposizione: Migliaccio, Latini, Corsi, Antenucci. Allenatore: sig. Francesco Giorgini.
TERAMO (4-3-2-1): Mancini; Ferri, Migliaccio, Movilli, Angeli; Franzese, Nicodemo, Favasuli (Catinali dal 16' del s.t.); Leon, Porro (Luiso dal 25' del s.t.); Taua.
A disposizione: Tazza, Cascone, Margarita, Wahab, Manca. Allenatore: sig. Marco Cari.
Arbitro: sig. Antonio Iannone di Napoli.
Note: Giornata soleggiata a tratti, temperatura mite; terreno in buone condizioni. Spettatori oltre 4000 di cui 1099 abbonati ed oltre un migliaio proveniente da Teramo. Ammoniti: Giulianova: Felci; Teramo: Favasulli e Luiso. Uscito Bizzarri al 15' del s.t. per infortunio. Calci d' angolo: 5 a 3 per il Giulianova. Recupero: secondo tempo 3min.
Signori e signore benvenuti al gran derby d' Abruzzo. Giulianova e Teramo, rivalità senza limiti e confini, divisi da pochi rettilinei di strada statale ma distanti in tutto; dalla classifica, tanto per cominciare. Giallorossi di casa con l' obiettivo di evitare gli scogli della zona play - out, biancorossi teramani con la speranza di approdare nelle sabbie dorate dei play off. I locali con il loro gioco più votato al contenimento ed alle ripartenze, gli ospiti con il loro calcio champagne e con più di un sommelier in grado di stappare la bottiglia buona nell' occasione giusta.
Ne esce fuori una gara intensa, vibrante e mai noiosa, dove le difese hanno avuto la meglio sugli attacchi, dove i due reparti di centrocampo hanno a lungo dettato le danze senza però riuscire a creare la giocata vincente. Predominio locale nella prima frazione di gioco dove un Palladini dalle sette vite è esempio di combattività e di concretezza, aiutato da De Giorgio e Danotti a creare più di un grattacapo sulla fascia destra degli schemi teramani.
Teramo comunque mai arrendevole, lesto con Franzese al 4' a penetrare in area giuliese ed a fiondare verso la porta di Ivaldi con un missile che finisce a lato. Poi il centrocampo di casa prende il ritmo della gara e sull' asse De Giorgio - Felci costruisce una buona azione in velocità che vede quest' ultimo cercare invano lo specchio della porta ospite.
Ci riprova al 18' Memmo che, ricevuta la sfera da Palladini, si ritrova solo in area, ma la sua posizione sulla destra è troppo defilata per sciabolare efficacemente verso Mancini: palla out. Break del Teramo con Porro al 31' che costruisce la più nitida occasione del match, allorquando l'avanti biancorosso riesce ad andare al tiro da fuori ed a chiamare Ivalldi alla respinta di pugno; la ribattuta poi non può essere zucchero per l'accorrente Leon pescato in fuorigioco. Prime prove tecniche di assestamento in corsa del modulo tattico del Teramo che non riesce ad innescare le sue temibili bocche di fuoco ed, anzi, soffre molto l' aggressività dei dirimpettai locali. Così Cari è costretto ad indietreggiare Porro sempre più fin tanto che nella ripresa con l'ingresso in campo di Catinali prima e di Luiso poi, opta per un 4-3-1-2, più consono al tenore della gara.
Gara che per il Giulianova si fa sempre più dura, dal momento in cui, catechizzati nell' intervallo, gli uomini del presidente Malavolta, nella ripresa pensano più alla quantità che alla qualità: il loro conseguente maggior possesso di palla a centrocampo, però non fa altro che bilanciare i giudizi di equità dell' intero match. La contromossa di Giorgini, concretizzata con l'ingresso in campo di Scartozzi, non fa che accrescere la sensazione che, da questo momento in poi, per il Giulianova il pari può anche stare bene.
Ci si aspetta allora il colpo a sorpresa, la giocata che può mandare in brodo di giuggiole uno dei due contendenti, ma all' occasione di Felci al 4' del secondo tempo, il cui diagonale finisce a lato, fa da contraltare solamente il tiro di Taua lanciato a rete in posizione troppo decentrata per impensierire il portiere di casa. Per il resto solo grande aggressività - agonistica e mai cattiva - con il pubblico sempre sul chi va là per l' occasione giusta che sta per maturarsi.
Già il pubblico. Il 149° derby della storia di Teramo e Giulianova passerà come quello del grande tifo e della grande correttezza, dentro e fuori gli spalti; gli sfottò, vabbè, quelli si, ci stanno pure, ma fanno parte della cornice, sempre calda, sempre appagante. Il derby, da queste parti è una sorta di campionato nel campionato, vale a dire che i due incontri, enucleati dal resto della stagione agonistica, vengono visti come una sorta di obiettivo da conseguire, al pari di una promozione o di una retrocessione.
Quest' anno è finita in parità, il prossimo, vedremo: stasera, il Teramo lanciato nella corsa play off continuna a sognare, magari non più il primo posto, ma una posizione di prestigio, quella si. Per il Giulianova, invece, i play out sono ancora ad un tiro di schioppo, ma qui, alla vigilia del torneo, nessuno coltivava speranze di chiudere questo discorso in tempi così anticipati; la vittoria del derby, invece, magari, sì, ma sarà per un' altra volta, intanto, a ben guardare, un punto a ciascuno.....
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03/04/2006
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