Jatrapha, combustibile da una pianta del Madagascar
Ascoli Piceno | Le emissioni sono a basso contenuto di anidride carbonica e zero di anidride solforosa, inoltre i residui della macinazione dei grani possono produrre metano o fertilizzante per i terreni.
Attraverso la ditta "Troiani & Ciarrocchi", che ha già collaborato con la Provincia nell'ambito del progetto RED fornendo gratuitamente le lampadine a risparmio energetico, sono stati presi i primi contatti con il Madagascar per acquisire in Africa coltivazioni di jatropha. Si tratta di una pianta tropicale selvatica velenosa che riesce a crescere in terreni aridi e i cui frutti, non commestibili, contengono semi da cui si ricava un olio adatto ad essere impiegato in generatori diesel, esempio perfetto di energia rinnovabile. Le emissioni sono a basso contenuto di anidride carbonica e zero di anidride solforosa, inoltre i residui della macinazione dei grani possono produrre metano o fertilizzante per i terreni.
"Non stiamo sottraendo terreno fertile all'agricoltura - ha voluto precisare il presidente della Provincia Massimo Rossi - poiché si tratta di una pianta che, al contrario del mais, del girasole o della soia, non occupa terreni destinati a colture commestibili. Inoltre una consistente quota dell'olio prodotto resta sul posto per lo sfruttamento locale. Questo scambio aprirà anche la strada ad altre relazioni tra la nostra Provincia e il Madagascar, in particolare in ambiti di eccellenza del nostro territorio come quelli dell'agricoltura, della viticoltura, della pesca e del turismo".
All'incontro hanno partecipato, oltre all'ambasciatore Razafy Andriamihaingo e al presidente Massimo Rossi, anche il vice presidente della Provincia Emidio Mandozzi, gli assessori alla Protezione Civile Luigino Baiocco e all'Ecologia ed Energia Manuela Marchetti e, per la "Troiani & Ciarrocchi", i titolari Renato Ciarrocchi e Roberto Troiani e gli ingegneri Mohamed Ali Idris e Lanfranco Curzi.
Il progetto prevede circa 100 mila ettari di coltivazione di jatropha: si tratta indubbiamente di una produzione interessante, soprattutto se si considera che ogni arbusto riesce a produrre annualmente circa 3 chili di semi e che la pianta non solo è longeva ma può anche essere piantata in posizione assai ravvicinata per cui la superficie impiegata non è estesa come avviene per altre produzioni agricole.
"L'impegno che mi sono assunto con la delegazione africana - ha concluso il presidente - è stato quello di coinvolgere e supportare le nostre imprese affinché da questa cooperazione possano derivare positive ricadute sull'economia del territorio che tengano sempre conto dei principi di equità e sostenibilità".
In chiusura dell'incontro l'ambasciatore africano ha espresso il desiderio di poter incontrare al più presto in Madagascar una delegazione mista pubblico-privati per valutare in loco le possibilità di sviluppo dei progetti di cui si è discusso.
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30/04/2008
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