Rastelli: "Sanità fermana tra promesse non mantenute e infezioni in reparto"
Fermo | Il vicesindaco polemico con il consigliere regionale Ortenzi sulla struttura che dovrebbe essere realizzata con un accordo tra Regione, Asur ed enti locali. A preoccupare l'assessore anche l'infezione che si sarebbe sviluppata nel reparto di Medicina.
Foto di archivio
Dal vicesindaco e assessore all'Urbanistica Michele Rastelli riceviamo e pubblichiamo quanto segue:
Spero non me ne vorrà più di tanto la consigliera regionale del Pd Rosalba Ortenzi se mi permetto di dire che nelle sue affermazioni a me pare di riscontrare più un suo interesse a distruggere Di Ruscio che a creare una sanità migliore. Che senso ha altrimenti che un consigliere regionale parta dalla costruzione del nuovo ospedale e finisca nei comunali sportelli unici per le attività produttive? Misteri della fede. Politica. Per quanto ci riguarda cercheremo di attenerci al tema.
Dice la Ortenzi: “La progettazione (del nuovo ospedale ndr) è in procinto di partire… cercando il massimo di concertazione con gli enti locali del territorio… quella della concertazione con le zone di Ascoli Piceno e S.Benedetto del Tronto è una buona prassi già messa in atto…”.
Non so gli altri, ma personalmente mi auguro solo che la Ortenzi abbia fatto questa affermazione così, tanto per dire qualcosa, perché altrimenti, se le parole hanno un senso, c’è ne sarebbe abbastanza per preoccuparsi seriamente.
Ma a questo punto lascerei la sanità del futuro, tanto di nuovo ospedale se ne parla ad ogni elezione, per soffermarmi brevemente su quella del presente che al momento si chiama infezione nel reparto di Medicina. E mi ci soffermerei, dopo aver letto sulla stampa che nel reparto di medicina ci sono casi di infezione da clostridium difficile e che “…a breve ci sarà la riapertura totale degli accessi con un più rigido regolamento per far rispettare gli orari d’ingresso”, per chiedere alla Ortenzi e al Pd che sulla sanità sembrano saperne sempre una più degli altri:
1) Che c’entra il rigido orario d’ingresso con l’infezione? Forse si pensa di scoraggiare il transito del clostridium con qualche ora d’attesa?
2) Quali pensano siano le cause della trasmissione dell’infezione tra degenti?
3) Quando è avvenuta la denuncia dell’infezione al Servizio di Igiene?
4) Il servizio di lavanderia è stato informato dell’infezione?
5) Quale protocollo è stato attuato?
6) Il personale infermieristico è sufficiente ad accudire pazienti non autosufficienti?
7) Se la risposta è no, chi pensano si occupino di questi pazienti?
8) In questo caso, chi controlla le condizioni igieniche?
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30/04/2009
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