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Interrogazione regionale di Guido Castelli

| "Scaduto il termine per la cancellazione dei ticket (31 marzo 2007): Spacca che fa ?"

Sabato scorso è scaduto il termine che la legge n.17 del 23 febbraio 2007 aveva assegnato alle regioni per disporre la cancellazione dei ticket per le prestazioni specialistiche e  ambulatoriali introdotti dalla finanziaria Prodi.

Una "cancellazione" che tuttavia doveva essere accompagnata dall'individuazione di risorse aggiuntive capaci di sopperire alla riduzione di entrate derivate dall'abolizione delle compartecipazioni.
La Giunta Regionale delle Marche – secondo una vecchia consuetudine e noncurante della scadenza- ha lasciato decorrere il termine senza colpo ferire,  preferendo mantenere sul groppone degli assistiti gli oneri imposti dall'improvvida gabella ulivista.

In compenso tuttavia – mentre gli utenti imprecano per la moltiplicazione dei costi delle prestazioni sanitarie – è stata inaugurata una massiccia campagna di comunicazione istituzionale sulle "presunte" qualità del servizio sanitario regionale. Ognuno tratta il cittadino come crede ma a questo punto un interrogativo si impone: il Governatore Spacca intende o meno dare seguito all'ordine del giorno presentato da Castelli (AN), Luchetti (Margherita) e Brandoni (Rifondazione) (e approvato all'unanimità dal consiglio regionale in occasione del varo del bilancio) nel quale si chiede alla Giunta di adottare misure drastiche sui ticket ? La Regione Marche vuole schierarsi dalla parte del cittadino esattamente come hanno fatto Lombardia e Veneto che hanno promosso un apposito ricorso alla Consulta contro i ticket ?

Molteplici, in effetti, sono i profili di illegittimità costituzionale del provvedimento statale: violazione delle competenze regionali in materia di tutela della salute, del principio di buon andamento della pubblica amministrazione, menomazione del precetto costituzionale ( art.32) inerente il diritto alla salute. 

Ricordo che quando governava Berlusconi, le Marche si prodigavano in ricorsi di ogni genere contro le presunte iniquità delle leggi del centro-destra. Ora, con l'avvento del "Regno di Prodi", sembra quasi che gli avvocati della regione non abbiano più la carta su cui scrivere.
Nel frattempo per effettuare un semplice esame delle urine, il cittadino deve sostenere costi decuplicati. Ma questo per la Giunta regionale è un dettaglio marginale.

05/04/2007





        
  



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