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Dura nota dei Giovani Democratici nei confronti dell'operato Gaspari

San Benedetto del Tronto | Il neo-segretario Agostini denuncia, "tante domande nessuna risposta"

di Sabrina Cava

Il segretario dei GD Alberto Agostini

A parlare per i giovani del Pd il neo-segretario Alberto Agostini che evidenzia come

a distanza di soli 10 mesi, l'appello dei giovani al Partito Democratico sia caduto totalmente nel vuoto.

"Abbiamo chiesto alla classe dirigente del Partito di restituire agli organismi democratici il loro fondamentale ruolo: un luogo di confronto, dibattito e discussione, in cui ogni tesserato possa far valere le ragioni del proprio impegno politico.

Abbiamo chiesto di porre fine alle sterili polemiche tra persone ed approdare ad un sano e maturo dibattito interno.

Abbiamo chiesto infine di ascoltare e prestare maggiore attenzione ai progetti portati avanti dai Giovani Democratici di questa città.

Nulla di tutto questo è avvenuto".Tante domande nessuna risposta e allora una ulteriore domanda sorge spontanea a chi non ne ha ricevute.

" La giunta comunale ha superato la tanto temuta "crisi del settimo anno"? Mancano poche settimane all'ottavo anniversario dell'inizio del mandato, ma l'aria che si respira attorno al Comune appare ormai insostenibile.

L'azione amministrativa appare paralizzata dai tentativi di affrontare ricorsi ed approfondimenti di carattere giudiziario che per altro troppo spesso ci vedono dalla parte del soccombente; cosa ben più grave è che a pagare il prezzo più alto è San Benedetto del Tronto che, precipitata nella palude, rischia di perdere il treno della ripresa della quale si cominciano ad intravvedere i primi timidissimi segnali.

Tacere, nascondendo la testa sotto la sabbia, è un atteggiamento che non possiamo e non vogliamo intraprendere, perché sarebbe la negazione dello spirito di servizio col quale noi Giovani Democratici intendiamo e vorremmo che fosse la Politica, quella con la "P" maiuscola. Noi Giovani Democratici non riusciamo più a intravedere un progetto riformatore chiaro ed organico , un'idea complessiva della San Benedetto del futuro che vorremmo si realizzasse.

Alcuni di noi non erano neanche alle scuole superiori quando si parlava di Area Ballarin, PRG o Lungomare nord; sono passati quasi 8 anni dal primo insediamento ed ora tutto ciò è finito in un cassetto, sostituito dalla promessa di un piano di manutenzione straordinario degli asfalti e dei marciapiedi che tanto somiglia ai famigerati "asfalti elettorali".

Concedeteci un forzatura: per rifare asfalti e sottoservizi non servono 24 consiglieri, 6 assessori e 1 sindaco. Basta un commissario.

Tale condotta non ha di certo lasciato immune la salute del Partito Democratico. Questi anni di governo locale, quasi totalmente vissuti in apnea, hanno provocato un'imperdonabile ferita: un insanabile distacco tra la classe dirigente e la base del Partito. Sembra quasi che i nostri dirigenti siano impegnati in una difesa a priori, difesa che è a tratti ceca e sorda e che diventa spavalda quando si tenta di etichettare chiunque muova una critica come attentatore del Partito, come colui che vuole solo il male dell'Amministrazione. Tutto ciò, oltre a mettere da parte il dibattito e l'ascolto delle idee e delle critiche, crea un inevitabile distacco tra l'Amministrazione, il Partito e i tesserati; ciò è dimostrato dalle scarsissime presenze alle ultime assemblee degli iscritti.

Un dato che non può passare inosservato.

L'ultimo, ma non meno grave rimprovero che rivolgiamo a questa Amministrazione è la ferma e ostinata decisione di non considerare in alcun modo i progetti portati avanti dalla nostra giovanile.

Di fronte a temi quali la costruzione di uno skate park, l'istituzione di un registro delle coppie di fatto o la proposta di delocalizzazione della movida giovanile i dirigenti "democratici" hanno perdurato nel più ambiguo dei comportamenti: accondiscendenza a parole ed ignavia nei fatti, il più codardo tra i peccati danteschi" . Prova a porre l'ennesima domanda il giovane segretario:

" Chiediamo a questa Amministrazione e al nostro Partito di analizzare con serietà e senza auto indulgenza il percorso degli ultimi anni. È tempo di compiere una svolta decisiva nell'azione amministrativa e soprattutto c'è bisogno di una forte accelerazione che se non arrivasse, lascerebbe aperta una sola strada: quella del giudizio fallimentare del nostro operato.

Non sappiamo più come chiedervelo, non nell'interesse dei Giovani Democratici ma nell'interesse di San Benedetto del Tronto, una città intera".

Chiedere è lecito, rispondere è cortesia.

 

 

 

08/04/2014





        
  



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