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Il Grande Fratello ha distrutto i nostri cervelli?

| Mi auguro che gli altri 50 milioni di italiani durante quelle lunghe serate abbiano scelto un bel film o un buon libro. O abbiano fatto l'amore, ma non per finta.

di Antonella Roncarolo

Mi ha meravigliato non poco leggere sulle pagine del Corriere della Sera, che ha sempre rappresentato l'anima più moderata e laica della nostra società, dalle parole di un critico televisivo spesso pungente come Aldo Grasso: "E' nata la tv del riscatto", dopo la vittoria della romana Floriana alla terza edizione de
"Il Grande Fratello".
Ritenendolo uno sfogo senile di un pur sempre apprezzabile giornalista, ho rimosso l'articolo, purtroppo rievocato quasi subito dall'editoriale di Emme di questa mattina su IlQuotidiano.it.
A questo punto, pur non essendo mai e ribadisco il mai, riuscita a vedere il Grande Fratello per più di due minuti senza annoiarmi a morte, e ritenendo di non doverne parlare per non alimentare ancora l'interesse su quella che definisco la peggiore espressione della televisione, mi trovo costretta a puntualizzare qualche semplice concetto.

Signori critici e editorialisti,  non è obbligatorio parlare comunque bene di un prodotto solo per il fatto che esista.

Natalia Aspesi su Repubblica scrive: " Come una macchina da guerra, il Grande Fratello anziché stancare, è penetrato nel territorio mentale del suo pubblico e lo ha conquistato -.con personaggi qualsiasi, sboccati e malvestiti- che smozzicano le parole e non concludono mai un discorso, che parlano solo di sesso facendo finta di farlo-".

La Aspesi ha centrato il problema: 'Il Grande Fratello' non ha conquistato i cervelli, ma se li è bevuti.  Certo è consolante per il mediocre sapere che si può diventare famosi senza saper far nulla, né studiare, né leggere, né sculettare come delle veline. Solo qualche decennio fa i miti erano Kerouac, Bob Dylan, o i grandi western di John Ford e la televisione la facevano veri comici, presentatori, attori. Oggi tutto avviene in pochi metri quadri e lo spettacolo è guardare degli incapaci volgari che si tirano cuscini o si calano le mutande.

Non dimentichiamo, inoltre, che questa triste edizione del grande Fratello ha violato in fascia protetta il codice di autoregolamentazione per i minori di diciotto anni a causa delle scene volgari, delle frasi scurrili e sequenze sconce che presentava.

Un'altra considerazione. La figura di Floriana non suscita in me alcun sentimento, ma senza dubbio la vittoria è dovuta alla sua pietosa storia che lei ha deliberatamente spesso raccontato (sarà poi vera o fa parte di un copione scritto dagli abili sceneggiatori?). Siamo di fronte ad un nuovo 'caso umano', che tanto piace alla gente e che questa nostra Italia ancora tanto mammona e poco adulta premia sempre.

Il fantomatico 'Emme', editorialista de IlQuotidiano.it, definisce Floriana e le ragazze che ora saranno scelte per il loro piccolo momento di celebrità televisiva, la 'quinta essenza di quelle che incrociamo nelle strade cittadine'.

Caro 'Emme', le ragazze che si incontrano per le strade non sono come Floriana.

Sono, invece, come la mia alunna del secondo banco che questa mattina non ha mangiato la pizza a ricreazione per cercare di perdere qualche chilo prima dell'estate e somigliare alla velina, ma che in fondo pensa che la cosa più importante sia studiare per un futuro migliore. Banale, ma vero.

E mi auguro che gli altri 50 milioni di italiani che non hanno guardato il Grande Fratello, e sono fortunatamente tanti, durante quelle lunghe serate abbiano scelto un bel film o un buon libro. O abbiano fatto l'amore, ma non per finta.      

11/05/2003





        
  



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