Comunità per il disagio psichico, la necessità diventa realtà
San Benedetto del Tronto | Aperte le porte per la presentazione dell'appartamento-comunità a San Benedetto, dedicato ad utenti autosufficienti per agevolarne cure mediche e reintegro nella società
di Domenico Del Zompo
L'iniziativa segue il modello della casa-famiglia. Permette, cioè, a 6 persone di essere ospitate e costantemente seguite da personale specializzato.
Sarà attiva entro breve, a causa dell'attuale mancanza di alcuni elettrodomestici. La struttura è comunque pronta per l'uso. E' situata in via Mameli 30 ed è costituita da 3 stanze da letto, un ampio salone con cucina annessa ed una camera con studio per il personale di servizio.
Molto soddisfatti, alla luce degli sforzi compiuti per la realizzazione dell'opera, tutti coloro che hanno partecipato al progetto: il sindaco Gaspari di San Benedetto, D'Erasmo, di Ripatransone e D'Ercoli di Campofilone. Gli assessori alle politiche sociali del Comune di San Benedetto, Emili, e Grottammare, Mariani, ed il consigliere regionale Perazzoli. Gli addetti ai lavori: i dottori Guidotti e Picciotti dell' ASUR 12, il responsabile dell'Ambito Sociale 21 De Santis e tutti i rappresentanti di associazioni di volontariato come Psiche 2000.
Gaspari ha esordito: «Il problema di base, dell'amministrazione, è avere progetto, ed incappare in grandi ostacoli nel realizzarlo. Si è, grazie a molti sacrifici, impegni e sollecitazioni, riusciti a sistemare questo appartamento che, così com'è, sembra una normale abitazione, ma assicura un servizio straordinario. L'obiettivo era mettere a disposizione questo luogo a persone che possono avere una facile integrazione nella società. Abbattere - concetto più volte ribadito - le barriere culturali. Per questo motivo si trova locato in uno stabile così grande. Non sconvolgiamo la vita delle famiglie che sono qui residenti, permettiamo che, alcuni ragazzi, evitino l'emarginazione sociale. Ci sono dei costi economici, ma grazie all'impegno degli altri organi, questi gravano sulle casse della regione. Si chiedeva un aumento della spesa sanitaria e così è stato».
L'assessore Emili si dice soddisfatta del buon lavoro svolto dalle amministrazioni impegnate nel progetto: «In prima persona ho spesso messo dei paletti affichè questa struttura venisse realizzata. Sono molto contenta proprio perchè - facendo eco alle parole del sindaco - riusciremo, anche grazie alla vicinanza di altri centri per il trattamento di malattie così delicate, a dare uno scopo ai nostri utenti. Fare in modo che abbiano qualcosa da fare, nel proprio piccolo, di importante. Si cercherà, anche se è un impegno estremamente grande, di dare uno sbocco lavorativo vero, ai nostri utenti. Sarà difficile, ma è il passo successivo a quest'opera, che è già una bella vittoria».
«E' stata mantenuta una promessa fatta dall'amministrazione comunale - apre Guidotti - e di questi tempi non è una cosa scontata, promettere e realizzare. Come diceva il sindaco ci saranno oneri finanziari, è chiaro, ma il valore sociale di questa iniziativa, il valore in termini umani, li copriranno ampiamente. Eravamo coscienti che in zona ci fosse una carenza di strutture ricettive per utenti con problemi psichiatrici. Una in via Bixio ( a meno di 100 metri) attiva nell'orario diurno e l'ospedale per i casi più gravi, ma questo posto era necessario, ed è stato creato».
L'appartamento è in affitto e la ASL si farà carico dello stipendio degli operatori impegnati.
Oltre al lavoro del personale specifico, ci sarà una collaborazione da parte di volontari.
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12/05/2011
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