Vino e turismo binomio vincente
| Un antico borgo medioevale da scoprire, una passeggiata in collina, una serata a chiacchierare a un tavolino all'aperto .. ma soprattutto qualcosa di buono da gustare accompagnato da un buon bicchiere di vino.
di Galiè Emidio*
Un antico borgo medioevale da scoprire, una passeggiata in collina, una serata a chiacchierare a un tavolino all'aperto, .. ma soprattutto qualcosa di buono da gustare accompagnato da un buon bicchiere di vino.
Si, perché il vino ed in generale le ricchezze gastronomiche del nostro Piceno continuano ad avere un peso sempre più rilevante nella nostra offerta turistica. Accanto ai tanto decantati tesori d'arte che ci rendono famosi ovunque, sempre più turisti scelgono come meta il Piceno per scoprire i tesori della nostra terra, dal vino ai prodotti tipici, che caratterizzano il 'buon vivere' locale.
I dati del terzo rapporto sul turismo del vino, presentati nel corso della passata edizione della BIT a Milano dal Censis Servizi, parlano chiaro. Dal rapporto emerge infatti che, per dieci euro di acquisti effettuati dai turisti nelle cantine dei produttori di vino, si generano almeno cinquanta euro di spesa nell'indotto del territorio, tra ristorazione, soggiorno e servizi. Un dato che conferma l'influenza reciproca tra le diverse ricchezze di un territorio, in un circolo virtuoso che non crea concorrenza ma piuttosto moltiplica la visibilità di ciascuna offerta turistica, tra vini, prodotti di gastronomia, beni culturali e artistici.
Dal recente Vinitaly emerge che le nostre DOC (Rosso Piceno, Falerio dei Colli Ascolani e Offida) godono di ottima salute, grazie al lavoro ormai certosino e lungimirante dei viticultori locali. In questi ultimi anni si sono sviluppate tecnologie di affinamento dei vini che richiamano tradizioni consolidate. L'invecchiamento dei vini rossi, in particolare del Rosso Piceno Superiore ha reintrodotto la tradizione delle 'bottaie' e, quindi, di locali in cui sfilano le botti di rovere che esprimono l'immagine della cantina tipica.
Si registrano anche nuove tecnologie o l'invecchiamento moderato di alcuni Faleri, con cui si arricchisce il vino di sapori e profumi che stimolano ancora più il consumatore attento.
Le maggiori guide italiane, Vini d'Italia 2003 Espresso, Guida dei vini italiani 2003 Luca Maroni, Vini d'Italia 2003 Slow Food, Duemilavini AIS e I vini di Veronelli 2003, hanno decretato il successo di molti vini locali citandoli per l'eccellenza raggiunta: Oasi degli Angeli - Kurni Igt Marche Rosso 2000, Velenosi Ercole - Ludi Igt Marche Rosso 2000, Le Cannette - Nero di vite Rosso Piceno DOC 2000, Velenosi Ercole - Roggio del Filare, Rosso Piceno Superiore DOC 1999, Saladini Pilastri - Vigna Monteprandone Rosso Piceno Superiore DOC 2000, Castello Fageto - Rusus Rosso Piceno DOC 2000, San Giovanni - Zeii Igt Marche rosso 2000, Il Conte - Zipolo 2000 Igt Marche rosso, Cocci Grifoni - Podere Colle Vecchio Offida DOC, Vitivinicola Costadoro - Vigna Giorgia 2002 Falerio dei Colli Ascolani DOC, Carminucci - Litora Igt Marche Bianco 1999, Saladini Pilastri - Piediprato 2000 Rosso Piceno DOC, Ciuciù - Gotico 2000 Rosso Piceno Superiore DOC.
Non è più dunque la singola azienda che spicca, ma l'intero territorio che presenta vini all'altezza.
* Docente
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13/05/2003
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