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La riforma Moratti:la parola alle scuole

| ASCOLI PICENO - Le novità, i dubbi, le aspettative

di Raffaella Annibali

Promossa a pieni voti, secondo l'EURISPES, dai genitori italiani, la nuova riforma presenta importanti spunti di riflessione.
Tante sono le novità:
l'introduzione  dello studio dell'inglese e dell'informatica nei primi anni della scuola primaria,
l'alternanza scuola lavoro per la formazione professionale,
l'inserimento nel curricolo di progetti legati alle culture locali.

Prudenza in merito a queste più evidenti innovazioni è stata espressa da parte di dirigenti scolastici di Istituti Superiori di Ascoli Piceno, ai quali abbiamo chiesto precisazioni circa il destino della formazione tecnica.
" Non ci sono ancora indicazioni chiare in proposito e mancano contenuti concreti di attuazione" afferma il preside dell'ITI, prof. Lattanzi. Perplessità condivise dal prof. Mazzocchi, dirigente scolastico dell'ITSAS.

Entrambi ritengono  non precisato il ruolo degli istituti tecnici nel piano generale della Riforma, che " non chiarisce quale sia la posizione di questi istituti, stretti tra la filiera dei licei e quella degli istituti professionali, con il rischio di perdere la loro specificità".
Altro tema di confronto è la devolution
"Sono perplesso circa la possibilità delle Regioni di gestire con strumenti adatti il più stretto rapporto con la scuola che la Riforma propone- commenta il Preside Lattanzi - In realtà è necessario che la Scuola mantenga il suo carattere di cardine dello Stato, evitando di cadere nei regionalismi"
"Si richiede una Scuola di più ampio respiro,che coniughi la dimensione europea dell'educazione, senza perdere il necessario raccordo con le richieste e le specificità del territorio"  aggiunge il Preside Mazzocchi.
Tema caldo rimane poi quello della dispersione scolastica. Secondo un sondaggio sono 240 mila i ragazzi che lasciano la scuola.
" Un fenomeno molto preoccupante e di non facile soluzione " ha commentato il Preside Lattanzi, anche se, nell'ambito della Riforma, obiettivi comuni sono stati discussi a Bruxelles nel Consiglio dei Ministri dell'Educazione Europea, proprio per tentare di arginarne la crescita.
Occorrerà,comunque, per il varo della nuova Riforma, eliminare un clima di indifferenza e di mancata condivisione che costituiscono una responsabilità politica di grande rilievo.

13/05/2003





        
  



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