“Trasmigrazioni. Storie di donne, di violenze, di rinascite”, al Circolo Nautico Sambenedettese.
San Benedetto del Tronto | Un momento di grandissimo spessore e di densa cultura civica – in Città –, in assoluta anteprima regionale, inerente la delicatissima questione e tematica della violenza di genere, la violenza sulle donne.
di Umberto Sgattoni
"Trasmigrazioni. Storie di donne, di violenze, di rinascite".
Un progetto, un libro.
Trasmigrazioni è il frutto di un lavoro lungo e certosino; storie vere e pareri di esperti sul tema della violenza sulle donne.
Trasmigrazioni è un libro in cui "otto donne si raccontano. Otto donne decidono di reagire al meccanismo della violenza, vincendo la paura riprendono in mano le loro vite".
La sua presentazione, nel sabato pomeriggio cittadino - alle ore 17,30 - presso il Circolo Nautico Sambenedettese.
Alla rilevante iniziativa culturale (cui una considerevole presenza e risposta di pubblico - ha dato la più palese conferma circa il notevolissimo interesse nel merito di una tematica così delicata ed importante), hanno preso parte Meri Marziali Presidente della Commissione per le Pari Opportunità della Regione Marche; Micaela Girardi, Componente della Commissione per le Pari Opportunità della Regione Marche; l'autrice del libro Simonetta Peci; la dottoressa Pina Ferraro Fazio; coordinatore dell'evento, l'inesauribile e storico promotore di eventi culturali cittadini, Mimmo Minuto.
Sin dall'introduzione, il conciso ma significativo intervento del Minuto ha centrato innanzitutto, un tema cruciale, che poi è ritornato nei discorsi dei relatori: la questione culturale.
"E' certamente anche attraverso momenti ed occasioni come queste che si ha l'opportunità di ascoltare, confrontarsi, dibattere e si aprono sentieri di condivisione e di riflessione importanti" ha detto.
Ed infine ha aggiunto e concluso: "mi compiaccio, anche da libraio e rappresentante regionale della categoria che vi siano editori coraggiosi che si ostinano a far fiorire iniziative editoriali di spessore; noi, nel nostro piccolo cittadino, abbiamo creato una realtà, Mosaico Piceno, (cui appartiene anche il Circolo Nautico che ci ospita) che si propone di offrire opportunità sinergiche per far fiorire occasioni di cultura; di cultura ne abbiamo davvero bisogno, considerando che, tristi ed allarmanti statistiche, in questi giorni lasciate trapelare anche dal Salone del Libro, ci mostrano come le nuove generazioni - nella fascia 0-18 anni - nel 50% dei casi non abbiano letto un libro.
Quindi ben vengano editoria di qualità come questa e momenti culturali come questi."
L'intervento della Presidente Meri Marziali, ha poi introdotto da subito nello specifico, nello spirito e nel vivo della tematica e dell'evento.
Una tematica peraltro ricchissima di sentieri, di sviluppi e spunti di riflessione; che davvero - nella loro delicata complessità - a gran fatica riescono ad essere condensati in un semplice articolo.
Nella sua introduzione, la Presidente Marziali ha sottolineato come, il libro "Trasmigrazioni. Storie di donne, di violenze e di rinascite" sia un punto di arrivo di un percorso, nato da un'idea di Alessandra Boroni (Presidente dell'Associazione Infinito ma anche editrice) e dall'unione di donne provenienti da vari ambiti (anche istituzionali) che hanno ritenuto tale progetto doveroso - anche in ambito istituzionale (l'iniziativa è sostenuta dalla Commissione per le Pari Opportunità della Regione) - non soltanto in termini di sensibilizzazione sulla tematica (la violenza sulle donne), ma anche come forma e strumento di impegno sociale e culturale, fattivo e doveroso.
Trasmigrazioni non è dunque semplicemente un libro: ma la storia e la straordinaria forza di quelle donne che ci hanno raccontato come si possa uscire da un tunnel di dolore e violenza, attraverso il coraggio.
Anche attraverso il coraggio di raccontarsi; e confrontarsi.
Un intreccio di storie con uno stesso peso, un incontro di donne che significa in qualche modo toccare con mano la storia delle altre, nello spirito di condivisione e nel conforto di non sentirsi sole.
Micaela Girardi, nel condividere l'impianto dei contenuti espressi dalla Presidente Marziali e nell'approfondirli, ha ribadito come sia essenziale uscire dai luoghi istituzionali o per così dire convenzionali (di settore, specialistici): entrare nella vita quotidiana, superare la barriera di silenzio ed invisibilità che spesso e volentieri avvolge questo doloroso fenomeno, nel tran tran quotidiano.
Inoltre ha sottolineato come, l'occasione sia stata una vera e propria anteprima, rispetto alla presentazione ufficiale del progetto, che avverrà prossimamente in Regione.
Ha poi sottolineato e condiviso, con Meri Marziali, come sia lodevole e prezioso il fatto che il libro abbia contenuti che possano in qualche modo metterci in crisi e farci porre delle domande: in una mediazione della scrittura che può essere termine di immedesimazione ma anche strumento di conoscenza di qualcosa - la violenza sulle donne - che purtroppo è cosa di tutti i giorni, ma sembra godere di una perniciosa e sotterranea invisibilità.
"Destagionalizzare i temi riguardanti la donna; un impegno che sia tutto l'anno; profondere un impegno che cerchi di trovare insieme soluzioni ed evoluzioni" così ha concluso la Marziali.
"Ciò che è più dilaniante" hanno affermato la Marziali e la Girardi "è il fatto che la violenza sulle donne, nasca e si configuri spesso come violenza domestica: in un contesto di affettività; e da ciò ne consegue un meccanismo perverso che fa sì che la donna non riesca ad uscire dal tunnel del silenzio".
"Purtroppo, le statistiche regionali, ci confermano la drammaticità del problema; ma al di là dei meri dati, quel che è più grave ed allarmante è constatare come strada facendo, vi sia una tendenza progressiva del fenomeno a coinvolgere le giovani generazioni. Pertanto - la violenza di genere, la violenza sulle donne - sulla base di ciò, mostra palesemente come non sia soltanto e puramente una questione sociale, ma come affondi le sue radici e produca i suoi frutti dolorosi in un humus culturale pernicioso."
Un problema culturale - dunque - da risolvere a monte.
Ed è per questo, hanno sottolineato il presidente e la componente della Commissione Regionale Pari Opportunità - come non vada dimenticato il ruolo di primaria importanza e sostegno delle Reti Territoriali e dei Centri Anti-Violenza.
L'autrice, Simonetta Peci (tra l'altro anche attrice di teatro ed eccellente fotografa), non soltanto ha letto alcuni toccanti passi del libro (supportata in questo dall'eccellente interpretazione di Emily Verdecchia), ma anche ha sottolineato come abbia vissuto questa esperienza con impegno e come privilegio: cercare di entrare umilmente nella storia di vita di queste donne - "donne straordinariamente forti e coraggiose ma sfortunate" e raccontarne la storia di violenza, ma anche e soprattutto di speranza e di rinascita.
Poi la dottoressa Pina Ferraro Fazio, operatrice ed esperta del settore in ambito di Centri Anti-Violenza, con mirabile capacità di sintesi ed efficace chiarezza si è addentrata nella questione da addetta ai lavori.
La dottoressa ha sottolineato come la violenza sulle donne, non è solo quella che spesso viene relegata ad un concetto di "emergenza"; ma, piuttosto, "è un problema che esiste da sempre, dai tempi di Adamo ed Eva".
"Il mio contributo al libro ed al progetto, si è profuso in modo precipuo nell'eliminare quegli elementi di stereotipia e luoghi comuni." ha detto la dottoressa.
La dottoressa Ferraro Fazio, ha offerto una testimonianza professionale ed umana di altissimo spessore; di una donna che evidentemente si è confrontata costantemente con realtà così delicate e dolorose. E sa, quanto possa essere controproducente, offrirne una dimensione stereotipata e dunque distorta.
Inoltre, ha sottolineato l'importanza di lavorare con impegno ed "in rete":
"Nessuno ce la fa da solo; va costruita una rete, con cervello, cuore e metodologia."
Superare dunque gli stereotipi, i luoghi comuni; e certe incrostazioni di mentalità perniciosa non meno che radicata.
Una sfida delicata che va affrontata nel quotidiano con passione ed impegno.
Trasmigrazioni: un libro, un progetto. Un forte impegno sociale e culturale.
Un punto di arrivo, ma anche di partenza.
Perché un forte impegno sociale e culturale nel merito, non è soltanto una doverosa forma di rispetto alla Donna ed al suo delicato, prezioso e complesso universo, ma è anche e soprattutto una battaglia di civiltà.
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14/05/2016
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