Ore 21,30. E’ presto. La squadra, dicono i ben informati, si è fermata a mangiare ad Imola. Se si è fortunati non arriverà prima di mezzanotte. Eppure qualcuno è già lì. Play –off ! Si stenta a credere che ciò sia avvenuto, visto le premesse ; una società nata dal nulla ed una squadra messa su in 48 ore con i resti di un mercato estivo.

Giuliano, Franco e Alfredo. Persone mature che si ritrovano a parlare tra di loro con un entusiasmo concitato, ognuno cercando di prevaricare verbalmente l’altro per dire la sua. Giovanili ed entusiasti come quei loro figli che stanno aspettando da Padova.
Giuliano ; “ Ora però questi ragazzi dobbiamo ringraziarli come meritano. Io propongo di accompagnarli in gruppo nel pellegrinaggio ciclistico a Loreto “.

Franco ; “ Ma dove vai tu con quella pancetta che ti ritrovi. Qui si deve piuttosto preparare una processione casalinga in vista della sfida con il Napoli. Ma, dico io, e senza mancare di rispetto a nessun Santo, noi il nostro ce l’abbiamo in casa. E allora io propongo che, se si vince con il Napoli, di festeggiare doppiamente il “nostro”  San Benedetto.”

Alfredo ; “ San Benedetto lascialo stare. Quello ce lo teniamo per ultimo. Piuttosto io avrei un’altra idea. Visto che la partita di ritorno la giochiamo al San Paolo, perché non partire con un giorno di anticipo così da fare una capatina da San Gennaro e pregarlo di farci il miracolo della “imparzialità”? E Lui sa cosa voglio dire”.

Per la serie ; visto che con il Napoli entreranno in ballo scongiuri, cabale, Santi e Patroni tanto vale incominciare ad adeguarsi anche su quel fronte.

Ore 23. Della  mezza dozzina iniziale le macchine parcheggiate sono diventate quasi dieci volte tanto. Il capannello di tifosi si sta ingrandendo a vista d’occhio. Gente di tutte le età, da due teneri fidanzatini poco più che minorenni che se ne stanno sul muretto antistante l’ingresso del Riviera, ad una signora che spinge con la carrozzella il figlio disabile  per farlo partecipe della festa. E l’abbraccio tra lui e Martini, un ora dopo, è da pelle d’oca.

Ore 23,40. E tutto precipita. E tutto s’infiamma. E dai bus in arrivo scendono ragazzi e ragazze con l’orgoglio negli occhi e nel cuore. E non sono paghi. E sono stanchissimi. E molti di loro hanno la voce roca . E tutti rimangono ad aspettare la Samb.  “ Noi non ti lasceremo mai ! Noi non rilasceremo mai .E saremo sempre insieme a te. “.  Quelli della Curva “Massimo Cioffi”. Quelli di “Onda d’Urto”.  Sono mitici, sono incomparabili e sono nostri.

Colonnello da capitano è stato “costretto”  a vestirsi di tutto punto. Ma la cravatta no. Quella non sono proprio riusciti a fargliela mettere.  Scende dal pulmann  e rimane allibito. Davanti a lui una marea di gente. Bandiere, cori, bengala. 

Allora Capitano, noi non abbiamo parole quindi, parla tu….
“ E’ fatta. Questo risultato ci proietta dove nessuno aveva mai osato sperare. Se ci riposiamo ? Si, domani. Se ho visto il Padova ? No, io ho visto una grandissima Samb e degli incredibili tifosi. Il Padova, poveretto, ha fatto quel che poteva. Ed ora tutti sanno. Ora hanno visto che vinciamo giocando bene. Ed incominciano a temerci. E questo è buono. E delle quattro siamo la squadra  più caricata. Ci vogliamo bene come fratelli perché tutti avevamo qualcosa da riscattare e così abbiamo unito le nostre voglie di rivalsa ed ora eccoci qua. “  Poi si allontana rivolgendo uno sguardo d’amore al Riviera immerso nella notte come a dirgli < Siamo a casa, missione compiuta>.     

L’Avvocato, d’altro canto, riesce a mantenere un “applomb” di tutto rispetto, considerata l’ora e la fatica. 
 
Avvocato D'Ippolito, per l’ottanta per cento è fatta ?
“ Ma a me sembra che siamo nei play-off  quindi non capisco la domanda. Oppure……… Ho capito. Beh, per quello c’è tempo. E prendiamocela come abbiamo fatto dall’inizio. Noi ci proviamo; sempre. Però ci sono quattro partite dove tutto può succedere. Ma se questa sera guardate in faccia questi ragazzi non ci leggerete solo la soddisfazione ma una grandissima consapevolezza dei propri mezzi. Questo è la nostra arma in più. Il nostro asso nella manica. E non è vero che a fine competizione mezza squadra si smembrerà perché composta da giocatori in prestito. Ora pensate tutti a godervi questa gioia. Al resto ci penserà la società ed il sottoscritto.“   E che  < sottoscritto >!

Sono le una di notte. Cala il silenzio. Pochi irriducibili si aggirano ancora nella zona. Tra questi un inquieto (forse per il baccano) micio nero che abita al Riviera da un po’ di tempo. Guai a toccarlo. Dicono che ha “status” di  portafortuna . Una squadra di calcio con un gatto nero per portafortuna!  Cari napoletani, fate bene a temerci !