Diplomi di riconoscimento sono stati assegnati dall'Archeoclub, sabato scorso, nell'ambito dell'inaugurazione della sezione preistorica del museo del territorio a: Fortunato Amabili, Anna Renzi, Claudio Barlocci, Fernando Felicetti, Vincenzo Piunti, Giuliano Ulissi e Paolo Marconi riconosciuti come pionieri della ricerca archeologica di superficie. Un evento, quello dell'inaugurazione, preceduto da un importante momento di studio che ha avuto luogo presso la suggestiva chiesa di Santa Maria in Castello. Nell'occasione, oltre al sindaco Giuseppe Torquati, sono interventi: il Soprintendente per i Beni Archeologici delle Marche dottor Giuliano De Marinis, la dottoressa Mara Silvestrini direttore archeologo della Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche, il Coordinatore regionale dell'Archeoclub dottor Walter Scotucci e alcuni illustri professori dell'Università di Ferrara. Il sindaco Giuseppe Torquati ha ringraziato, in modo particolare, il Soprintendente dottor De Marinis per la sua presenza e ha espresso soddisfazione per la lunga strada percorsa da 30 anni a questa parte dagli studi archeologici.

Il sindaco Torquati ha ricordato che, già 27 anni fa, proprio ai tempi del suo primo mandato, si iniziarono a porre i primi cartelli indicanti quelli che secondo l'Archeoclub e l'Amministrazione erano i siti di sicuro interesse. Oggi quei siti hanno destato l'interesse di eccellenti docenti di importanti Università italiane.

Il presidente dell'Archeoclub di Cupra Marittima professor Vermiglio Ricci, nell'ambito del suo intervento, ha rievocato i momenti salienti di un'indagine sul territorio che dura da ben 36 anni e che ha portato ad individuare importanti siti preistorici.

‘'Sono stati trovati circa 30 mila reperti in 22 Comuni della provincia di Ascoli Piceno, di questi, ben 10 mila sono stati ritrovati a Cupra. La presenza di siti preistorici del Paleolitico è rappresentata dalla cartina realizzata dall'esponente dell'Archeoclub cuprense Giovanni Ciarrocchi.Dai reperti individuati e dagli studi che, a partire dagli anni '90, hanno coinvolto anche l'Università, è risultato evidente che circa 120 mila anni fa in zona Bocca Bianca, vicino al fiume Menocchia, vi era il più antico insediamento antropico delle Marche. E' ormai data per certa, grazie agli studi di alcuni illustri docenti di geomorfologia e di archeologia preistorica, la presenza di animali quali il cavallo, il bue e l'elefante. E' stato proprio il ritrovamento, in zona Bocca Bianca, di un gran numero di amigdale, strumento di selce che aveva molteplici usi, che ha dato il via agli studi che hanno portato gli esperti a definire questo sito di rilevanza europea. I reperti presenti nel museo preistorico non possono essere compresi senza le adeguate premesse da ciò si spiega la presenza di un laboratorio di studio. L'impegno con la Soprintendenza - ha concluso il professor Vermiglio Ricci - è quello di un ampliamento del museo della preistoria che comprende attualmente soltanto il Paleolitico con l'inserimento dei numerosi reperti appartenenti al Mesolitico e al Neolitico''.