I recenti sviluppi che caratterizzano la campagna per le prossime elezioni del 28 e 29 maggio mi inducono a condividere con Voi qualche considerazione in merito alla aggressione subita da un candidato del centro destra ed alla polemica riguardante le assunzioni della Società Comunale Asite.

Va innanzitutto affermato con forza che il filo conduttore che lega questi due eventi è la povertà di argomentazioni e l'inconsistenza del programma che caratterizza una coalizione che trova i suoi punti di leva sull' insulto e la denigrazione dell'avversario, negandogli anche i meriti più palesi, senza proporre nulla altro in cambio se non fumose proposte condite dalla tipica demagogia a difesa dei "poveri e dei deboli".

E' veramente singolare che chi si propone come paladino del dialogo e della democrazia arrivi all'insulto e alla violenza fisica nei confronti dell'avversario che addirittura "NON DEVE" parlare accusandolo al tempo stesso di essere fascista. Invero in questo metodo si ritrova, più che altro, l'ormai ammuffita strategia stalinista di eliminazione del libero pensare. Mai -e ripeto mai- nelle pur animate riunioni organizzate dal centro destra a Fermo è stato torto un capello o rivolto un insulto ai pur presenti e rispettati elementi del centro sinistra i quali hanno potuto prendere la parola in tutta Libertà. Altrettanto singolare è che la polemica sull'Asite sia emersa in questi giorni mentre le assunzioni in oggetto sono avvenute diverso tempo fa e seguendo le medesime procedure (sulle quali magari si può discutere) adottate da comuni limitrofi amministrati dal centro sinistra su quali però ovviamente è scesa la coltre omertosa di stampo ancora una volta vetero-sovietico. Vogliamo finirla? vogliamo fare Politica? Vogliamo che la Polis si adegui al dettato di Ragione? Spero di sì.

*candidato consigliere comunale per Fermo Libera