Ds all'attacco: "Di Ruscio non ci ha risposto"
Fermo | Sul deposito di Marina Palmense non si calmano le acque: i consiglieri della Quercia attaccano il sindaco di Fermo: "Un atteggiamento antidemocratico, un metodo che desta sospetti"
Dai Democratici di Sinistra di Fermo riceviamo e pubblichiamo
"Il sindaco Di Ruscio nell'ultimo consiglio comunale non ha risposto ai quesiti politicamente più rilevanti e che lo riguardano direttamente.
Non ha spiegato né motivato la mancanza completa di partecipazione democratica alla scelta di consentire il deposito di sabbia di Marina Palmense. Nonostante fin dal maggio del 2006 egli fosse a conoscenza della richiesta dell'impresa, non ha voluto trovare, nei sei o sette mesi successivi, nessuna occasione di confronto per condividere democraticamente la scelta con gli organi istituzionali del Comune. Né ha ritenuto di dover consultare il quartiere se non quando ormai il cantiere era già stato avviato. Crediamo che sarebbe stato anche suo interesse coinvolgere per tempo altri soggetti nella decisione se, come ha sostenuto in Consiglio, l'operazione avrebbe valenza positiva per il comune e la collettività. Di questa mancanza è politicamente responsabile e non può accampare giustificazioni.
Il sindaco ha sostenuto ripetutamente che fosse stata la Regione a richiedere l'utilizzo dell'area di volo per il deposito di sabbia. Gli atti ed i documenti ufficiali smentiscono tale affermazione:
- il sindaco ha personalmente rivolto reiterate domande agli uffici regionali per poter stoccare la sabbia;
- non esiste, invece, nessun atto ufficiale della Regione con cui, viceversa, si chiede al Comune la disponibilità di tale area;
- non risulta nessuna autorizzazione regionale a fare il deposito nell'area di volo di Marina Palmense;
- la Regione non ha assegnato alcun appalto all'impresa la quale rimane l'unica proprietaria della sabbia per successivi utilizzi che riterrà più opportuni.
- il Piano della Costa approvato dalla Regione, per il tratto di Marina Palmense prevede ripascimenti con sabbie prelevate presso la foce dell'Ete e non con sabbie marine prelevate altrove.
Auspichiamo, peraltro, che la Giunta regionale fornisca ogni chiarimento riguardo la vicenda che, a quanto pare, qualche ufficio abbia gestito con una certa disinvoltura e con l'emanazione di discutibili pareri "lampo".
In conclusione, la difesa del sindaco tesa a sostenere che tutto sia in regola e che non ci siano violazioni di legge, ci interessa poco perché saranno gli enti competenti a stabilirlo.
Stigmatizziamo invece, ancora una volta, l'atteggiamento antidemocratico del sindaco, poco rispettoso delle istituzioni, per aver condotto l'operazione in prima persona, dopo averla tenuta celata per mesi, con un metodo che non può non destare qualche legittimo sospetto".
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02/05/2007
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