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Di Ruscio-Buondonno: il racconto di una sfida

Fermo | Scintille all'auditorium San Martino nel duello tra i due candidati sindaci su project financing, provincia e università; sala affollatissima

di Pierpaolo Pierleoni


Una sfida aperta, combattuta, a tratti aspra, quella tra i due candidati sindaci di Fermo ieri sera all’Auditorium San Martino. L’incontro, organizzato dal quindicinale Corriere News, ha visto protagonisti sul palco Saturnino Di Ruscio, primo cittadino uscente e leader del centrodestra fermano, e Giuseppe Buondonno, candidato dell’Unione. A coordinare la serata Loredana Tomassini e Daniele Maiani. Clima confortevole, divani e luci soffuse, atmosfera casalinga. I due avversari entrano tra il grande applauso del pubblico. Stretta di mano, anche una carezza dello sfidante al sindaco uscente. Poi seduti. Via con una canzone popolare prima della domanda di apertura.

L’ouverture è soft, considerazioni generali sulle difficoltà della gente in un periodo di crisi produttiva. Parte Buondonno: “Attraversiamo un momento difficile, il fermano ha bisogno di una scossa. Serve innovazione, ed un passaggio fondamentale sarà la crescita tecnologica del distretto”. Palla a Di Ruscio. “In genere quando le cose non vanno si dice: piove governo ladro. Le scelte che fanno la differenza però vengono dall’Europa e dalle organizzazioni mondiali del commercio, e quelle decisioni hanno molto penalizzato la nostra manifattura, per non parlare della Sadam. Da parte nostra stiamo facendo tutto il possibile, ricordo in particolare il grande progetto Fermo Bioenergia per rivitalizzare il settore agricolo”.

Primo scoglio superato, applausi da ambo le parti, mentre sul palco un attore locale si esibisce con una poesia in dialetto. Il clima si scalda con la seconda domanda: viabilità, parcheggi, traffico. Parte stavolta Di Ruscio, che elenca una lunga serie di opere compiute e nuovi progetti. “Con i lavori al mercato coperto, sul versante nord offriremo molti posti auto. Sul viale XX Settembre e via Vittorio Veneto realizzeremo un percorso meccanizzato per la salita al centro storico. Sull’Area Vallesi sono previsti 150 nuovi posti auto. Inoltre abbiamo già acquisito le aree dell’ex consorzio agrario ed abbiamo intenzione di riaprire Porta Marina”. Applausi. Tocca a Buondonno, che raccoglie subito un’ovazione: “Mi pare di sentire gli stessi discorsi di 5 anni fa, sembra la campagna elettorale del 2001, non mi pare che si sia fatto molto”. Poi continua, e i suoi sostenitori in platea si fanno sentire lanciando un applauso praticamente dopo ogni frase: “Direi che tra le cose principali dobbiamo mettere il trasporto pubblico urbano. L’ultimo lavoro importante per i posti auto è stato il maxipacheggio della Giunta Fedeli. Si doveva fare anche un tunnel verso il centro, era tutto pronto, poi il project financing di questa Amministrazione ha bloccato tutto. Possiamo anche ragionare sulla possibilità di spostare le carceri fuori dal centro della città”.

Ancora un lungo applauso, altro intermezzo, nuova poesia, poi tocca a una domanda su alloggi, università e centro storico. Il candidato del centrosinistra ricorda gli anni 70, ed il movimento di giovani, cuore della città. “Gli strumenti per riqualificare il centro ci sono, penso al 1999, quando la vecchia amministrazione vinse i fondi statali per i contratti di quartiere. Non si è fatto molto per attrarre i giovani dalle periferie. Per loro servono politiche che offrano spazi, come quelli dei depositi Steat. Un problema poi è l’università: Fermo la ospita ma non è vissuta come una città universitaria, e bisognerebbe fare qualcosa”. Ma l’Università è cavallo di battaglia del sindaco uscente che subito replica: “I tempi in cui a Fermo venivano a studiare migliaia di ragazzi è passato, a questo si aggiunge che mentre le città vicine sono cresciute ed hanno saputo offrire proposte interessanti la nostra città nei decenni passati ha sonnecchiato. L’Università 5 anni fa non aveva niente, a parte 2 miliardi e 600 milioni di debiti. Ora esiste a tutti gli effetti una facoltà di beni culturali, ed abbiamo un corso specialistico in ingegneria gestionale. Abbiamo realizzato 5 biblioteche ed una nuova sede universitaria, stiamo lavorando alla Casa dello studente, questi sono progetti concreti per far crescere la cultura e la presenza di giovani in città”. Stavolta l’ovazione è per il sindaco uscente.

Capitolo prima casa ed Ici. “L’Ici sulla prima casa è un balzello inutile – spiega Di Ruscio - ma se si toglie bisogna trovare qualche altra fonte per reperire fondi. Possiamo promettere che l’abbasseremo di almeno due punti”. Buondonno affonda: “Ha avuto 5 anni, gli serviva il via di Berlusconi per abbassare l’Ici?” Il pubblico si scatena, l’accenno alla politica nazionale scalda gli animi. “Le tasse non sono balzelli, sono il fondamento del contratto sociale con i cittadini. La tassa sulla prima casa l’abbasseremo sulle giovani coppie, naturalmente con un vincolo a situazioni di reddito più basse”. Poi tocca al project financing sull’area del mercato coperto, e l’ambiente, com’era prevedibile, si surriscalda. “Di Ruscio ha affisso proprio in questi giorni manifesti giganteschi sui lavori in avvio, garantendo la supervisione del Comune. E’ uno spot da repubblica delle banane. Non ci piace a livello architettonico, è un intervento da periferia romana. Per giunta su quel progetto pendono due ricorsi e la ditta incaricata ha un capitale sociale da 50.000 euro per un lavoro da 30 miliardi. Ci vorrebbe un progetto ma con un forte controllo pubblico, che offra garanzie sull’efficacia. Non ci piace neanche l’idea del supermercato: lì preferiremmo un outlet con il meglio del nostro territorio, una zona che valorizzi la nostra nuova provincia. Sempre in tema commerciale, ci pare che il centro commerciale naturale, tanto sbandierato, non sia mai decollato. Per chiudere, un minimo di partecipazione ai cittadini bisognerebbe garantirla, invece è mancata completamente la trasparenza” Per il candidato del centrosinistra ancora applausi scroscianti, ma tocca a Di Ruscio. “E’ difficile rispondere a dichiarazioni così superficiali. Non credo che si possa governare una città con frasi prive di contenuto. La ditta che si occuperà del lavoro è tra le prime 5 in Italia. E sulla partecipazione abbiamo convocato numerose assemblee pubbliche ed aperto addirittura una mostra sulla città progetto. Il supermercato è l’unica scelta capace di calamitare pubblico, può non piacere ma è così. E quanto al centro commerciale naturale, è appena stato avviato, ha bisogno di crescere e svilupparsi. Non accetto che si dica che non si è fatto nulla”. In sala qualcuno rumoreggia. Grida dal fondo da qualche oppositore del sindaco, qualche attimo di confusione.

Ancora un intermezzo poetico: il pubblico in sala inizia a defluire, mentre fuori vengono distribuite copie del nuovo numero del giornale satirico “La gazza ladra”, che non mancano di suscitare qualche polemica. Tocca poi alla provincia. “Fermo ha dialogato bene con gli altri comuni – assicura Di Ruscio - ed ha ottenuto risultati importanti, primo tra tutti quello del piano di riordino sanitario, che ha permesso una svolta decisiva. Ma ricordo anche la rete museale, che sta nascendo in questo periodo, come la rete dei Teatri di Marca. Ci sono molti movimenti di cui Fermo è protagonista e che la vedono collaborare attivamente con i centri della sua provincia” Buondonno è meno convinto: “Nessuno nella provincia ci considera come un punto di riferimento. Invece Fermo deve diventare un laboratorio, e collaborare al meglio con le province vicine. Deve riprendere il ruolo di guida che aveva quando era sindaco Fedeli” Il primo cittadino uscente non ci sta, e nota: “Non si può parlare senza dire nulla di concreto. Alla conferenza dei sindaci tutti hanno sempre votato all’unanimità, evidentemente si è trovato uno spirito di collaborazione”. “Mi riferivo ai sindaci di Porto San Giorgio, Porto Sant’Elpidio, ultimamente anche Sant’Elpidio a Mare – risponde Buondonno – che di recente hanno mostrato qualche perplessità sul ruolo di Fermo”. Insomma un duello aperto, gagliardo, partito su binari tranquilli ma subito cresciuto d’intensità. Diversi i punti toccati e molta carne al fuoco. In realtà, difficile ipotizzare che il confronto abbia mosso qualche elettore indeciso. Il pubblico in platea seguiva con interesse, ma è sembrato decisamente già convintamente schierato, da una parte o dall’altra. Di bello c’è stato senz’altro la grande passione che sia dai due candidati che dai reciproci schieramenti e dalla cittadinanza si è respirata. La sfida Di Ruscio-Buondonno ha appassionato i fermani, e l’attesa per il responso delle urne si fa sempre più pressante.

20/05/2006





        
  



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