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Lettera aperta al Sindaco della Citta’ di Ascoli Piceno di Luciano Agostini

Ascoli Piceno | Agostini propone sul futuro della A 14 e del suo eventuale arretramento un tavolo di lavoro e di discussione che si faccia carico di argomentazioni vitali per il futuro di tutto il territorio.

di Luciano AGOSTINI

                                                                                                             
Egregio Sindaco,
 
utilizzo lo strumento della lettera aperta per tentare di stimolare un interessamento concreto, che dal mio punto di vista, diventerà strategico per il futuro del territorio provinciale e della città di Ascoli Piceno.
       
Per una scelta del governo nazionale, ci troviamo di fronte alla realtà di due nuove province che abbiamo comunemente osteggiato e contrastato per le note fragilità oggettive che caratterizzano il nostro territorio. Con queste due nuove realtà, oggi, dobbiamo fare i conti e, di conseguenza, dobbiamo creare le condizioni perché la nascita delle due province possa creare nuove ed efficaci opportunità.
 
In tutto questo diventa strategico la funzione della città capoluogo di provincia come città aperta, includente e che sappia esercitare la propria autorevolezza su tutto il territorio.
 
Se questa è la funzione da assolvere non si può rimanere nel silenzio più assoluto nel momento in cui la provincia di Ascoli Piceno decide di aprire un dibattito sul futuro della A 14 e del suo eventuale arretramento. Non credo sia indifferente per la città e per il suo territorio se la più importante arteria di collegamento nord-sud del nostro Paese, o comunque una delle più importanti, si decida debba essere modificata nel tracciato con l’arretramento risolvendo così il problema della comunicazione, dell’alta incidentalità e dei problemi ambientali legati alla SS 16. Non sarà, dunque, indifferente quale scelta si farà; non sarà ininfluente, per il territorio, il modo in cui si svilupperà tale arretramento.
 
Senza alcuno spirito di polemica, ma solo tentando di dare un contributo costruttivo, voglio ricordare che la Regione Marche ha da tempo, prima nel PIT (Piano di Inquadramento Territoriale) individuato come la A14 abbia bisogno della terza corsia e, nella parte sud, dell’arretramento; stesso concetto poi ribadito con lo studio di fattibilità sul Corridoio Adriatico.

A tal proposito, su sollecitazione del sottoscritto, la Regione Marche, ha predisposto due ipotesi di studio di fattibilità:
1. arretramento da Civitanova – Porto S. Elpidio, realizzando il raccordo direttamente sulla A 24 Teramo –Roma,  proposta lanciata alcuni anni fa dallo stesso Ministro ai Lavori Pubblici Antonio Merloni e che a me pare sia la soluzione oggettivamente migliore;
2. arretramento sollecitato dalla Società Autostrade, previsto da Pedaso e che terminerebbe presso l’attuale casello di San Benedetto del Tronto.
Al di la delle soluzioni a cui si dovesse eventualmente arrivare, credo che sia utile in questa fase, proprio al fine di cogliere l’opportunità riguardante il dibattito che la provincia ha messo in campo, che nella città capoluogo si apra un confronto che vale per il futuro della città e del territorio nella nuova provincia di Ascoli Piceno.
Ho voluto, egregio Signor Sindaco, sollecitare questa discussione dando la mia disponibilità qualora lei la volesse recepire, perché credo che un vero approfondimento di tutta la classe dirigente, politica e non, di questa città e di tutto il territorio, sia necessario affinché si spazzi via dal campo:
a) ipotesi fantasiose di cui si sente parlare, concernente futuribili autostrade del mare o auspicabili sistemi intermodali che non risolverebbero il problema dell’intasamento della A14 visto che, comunque, per scelte fatte in passato, ambedue ipotesi partirebbero entrambe da Ancona;
b) per spazzare via chi, come il consigliere Castelli, fa della polemica politica e delle strumentalità, il mestiere della sua vita, additando addirittura responsabilità al Presidente Spacca e alla giunta regionale in merito al blocco dei lavori della Salaria, quando il consigliere Castelli sa benissimo e con assoluta certezza che le uniche responsabilità sono da individuare nell’agire del ministero delle Infrastrutture e in quel carrozzone chiamato ANAS che il governo del centrodestra ha voluto mantenere.

Il consigliere Castelli non ricorda mai di citare, volendo egli passare attraverso l’opinione pubblica come il grande oppositore dell’anconacentricità, che il suo governo attraverso la legge obiettivo delle grandi opere pubbliche ha saputo dare alle Marche una ipotesi delle SS 76-77 che non sarà mai realizzata e che, in ogni caso, denota la esclusiva attenzione solo del territorio di Ancona e dimentica ormai da un anno e mezzo una firma su un accordo quadro che prevede l’elettrificazione della tratta Ascoli Piceno – Porto d’Ascoli, e della metropolitana di superficie; firma che, da oltre un anno, giace ormai presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
 
In conclusione spero che lei voglia raccogliere l’invito che ho inteso proporre in questa nota, proponendo un tavolo di lavoro e di discussione (anche attraverso una seduta  del consiglio comunale) che si faccia carico di queste argomentazioni vitali per il futuro di tutto il territorio.
 

21/05/2005





        
  



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