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Seconda Festa Nazionale del Pane

Ascoli Piceno | La nostra provincia sarà una delle più attive di questo appuntamento, teso a consolidare il rapporto tra fornai e consumatori e a promuovere il pane fresco.

Anche la Associazione Provinciale Panificatori di Ascoli Piceno aderisce alla seconda Festa Nazionale del Pane indetta dalla Federazione Italiana Panificatori. La nostra provincia, anzi, sarà una delle più attive di questo appuntamento, teso a consolidare il rapporto tra fornai e consumatori, a promuovere il pane fresco e a rimarcare la necessità di un quadro normativo che renda obbligatoria l’indicazione delle modalità di preparazione del pane e riservi la denominazione di panificio all’azienda che lo produce “dall’inizio alla fine”.

Quest’anno la manifestazione, organizzata dalla Federazione Italiana Panificatori (in rappresentanza di circa 27 mila panifici), gode del patrocinio di Senato della Repubblica, Camera dei Deputati e Ministero delle Attività Produttive, oltre che della partnership sociale della Comunità di San Patrignano.

Il 26 maggio 2004 chi entrerà nei panifici ascolani come cliente si sentirà ancora di più una persona di famiglia. Oltre a un sorriso e al profumo del pane appena sfornato troverà i negozi addobbati con manifesti, bandierine, palloncini, depliant e i tipici berretti a “bustina”. I laboratori saranno aperti al pubblico per mostrare le varie fasi della panificazione e si terrà un incontro con il presidente della Camera di Commercio.

A Cupra Marittima, poi, si terrà la festa “C’era una volta il pane”: il 30 maggio alle ore 15 esposizione degli elaborati realizzata dagli studenti delle scuole elementari e medie, dibattiti e proiezioni; il 5 giugno dalle 9 convegno sulla storia e sulla conoscenza del pane e dalle 16 apertura degli stand dei panificatori ed esposizione storica di mezzi per la trebbiatura e la macinazione; il 6 stand, esposizione dei maestri fornai del Centro Italia, esibizione di opere artistiche della panificazione e di arti culinarie, con sculture in ghiaccio, verdure, zucchero, visita ai siti archeologici del territorio. Tutti i prodotti saranno degustati a offerta, il cui ricavato andrà alla Lega del Filo d’Oro.

“Contiamo che, come l’anno scorso, i panifici diventino un luogo di festa dove ricordare questo alimento amico, genuino, fresco, tanto legato alla nostra cultura da essere scelto dal 96,9% degli italiani”, dichiara il presidente della Associazione, Settimio Tassotti. “In questa seconda edizione” conferma il presidente della Federazione, Edvino Jerian, “vogliamo porre l’esigenza di migliorare l’informazione del consumatore, affinché sappia se sta acquistando pane fresco da chi lo produce o un prodotto conservato da un commerciante. Da qui la nostra richiesta di una legge che comprenda indicazioni più precise e riservi la denominazione di panificio all’azienda che produce il pane dall’inizio alla fine”.

La speranza è che la Festa del 2004 raggiunga e superi la prima edizione del 2003, che ha ottenuto l’adesione di migliaia di esercizi, coinvolto quasi un milione di persone, tra cui moltissimi studenti, e ricevuto il riconoscimento del ministro Alemanno, dei presidenti delle Camere e di tante autorità locali.

Ufficio stampa: Laura Battisti, tel. 06/8811130, 338/4767898, laubatt@tiscalinet.it
Informazioni: Federazione Italiana Panificatori, via Alessandria, 159/d – 00198 Roma - Tel. 06/8553846 - 8549559 – Fax 06/85351968  Associazione Provinciale Panificatori, via G. B. Evangelisti 7 – Ascoli Piceno – Tel. 0735/778343

TUTELA DEL PANE FRESCO
E INFORMAZIONE DEI CONSUMATORI

Il pane è considerato il prodotto fresco per eccellenza, da consumare se possibile nella stessa giornata in cui è stato preparato. Ma è davvero così? La Federazione italiana panificatori chiede una migliore informazione del consumatore, che riconosca la professionalità delle aziende di panificazione e metta il consumatore in condizioni di capire se sta acquistando un prodotto fresco sotto tutti i punti di vista e direttamente da chi lo produce. Da qui la richiesta della Federazione di un nuovo quadro normativo, che renda obbligatoria l’indicazione precisa delle modalità di preparazione del pane e riservi la denominazione di panificio all’azienda che produce il pane “dall’inizio alla fine”.

Tale legge sta finalmente per venire alla luce. Il Comitato ristretto della Commissione Agricoltura della Camera dei deputati, recependo in gran parte la proposta di legge presentata dall’on. Antonio Mazzocchi, ha infatti elaborato un testo unico a cui la Federazione guarda con estremo interesse.

Ricordiamo che con la normativa attuale possono venire impiegate molte tecniche di conservazione e non sempre il consumatore è messo in condizioni di capire cosa sta acquistando e consumando. Accanto al pane prodotto nel modo tradizionale, partendo da un impasto di acqua, farina, sale e lievito con l’eventuale aggiunta di altri ingredienti (ad es. l’olio d’oliva), oggi sul mercato si trovano infatti prodotti ottenuti con tecniche diverse:

-npane ottenuto per completamento di cottura sul punto di vendita: preparato normalmente con modalità di produzione industriali, viene cotto parzialmente e conservato anche per lunghi periodi, mediante surgelazione o in atmosfera modificata. Trasportato al punto vendita, viene in questa sede semplicemente completata la cottura e messo in vendita appena sfornato.

- pane ottenuto per cottura di impasti congelati o surgelati: lo stabilimento di produzione si limita a preparare l’impasto, spesso nella pezzatura voluta, conservandolo mediante congelamento o surgelazione. Questi prodotti possono rimanere per mesi nei magazzini frigoriferi fino al momento in cui verranno scongelati e cotti nel punto vendita.

-  il consumatore trova in commercio anche pane affettato confezionato, normalmente conservato utilizzando alcool etilico per evitare lo sviluppo di muffe, pane già cotto congelato e anche precotto, conservato per surgelazione e del quale il consumatore completa in casa la cottura.

In questi casi – specialmente nei primi due - il consumatore, al momento dell’acquisto, difficilmente comprende se si tratta di pane tradizionale o di prodotti che sono stati soltanto cotti all’ultimo momento. Così pure, spesso il consumatore trova nel punto vendita un impianto di cottura che sforna pane caldo ed è portato a scambiarlo per un panificio: in realtà dietro il bancone non si trovano né fornai, né farina ma soltanto una cella da surgelati.

Nulla di male, ma qualcosa di ben diverso dal panificio tradizionale, che realizza il pane nell’arco della giornata – incominciando a notte fonda, con il sacrificio di chi ci lavora – mediante un procedimento produttivo unico e continuo, che richiede professionalità ed impegno per dare al consumatore il prodotto fragrante. E’ dunque essenziale che il consumatore sappia se sta acquistando da colui che produce o da un commerciante.

Da qui la richiesta di un nuovo e completo quadro informativo che comprenda indicazioni obbligatorie più precise, riservando all’azienda che produce il pane dall’inizio alla fine la denominazione di panificio e istituendo la figura obbligatoria del responsabile di panificazione, che dovrà assicurare, nei confronti del consumatore, l’applicazione delle buone regole professionali così come delle norme in materia di igiene degli alimenti e sicurezza dei luoghi di lavoro.

Ufficio stampa: Laura Battisti, tel. 06/8811130, 338/4767898, laubatt@tiscalinet.it
Informazioni: Federazione Italiana Panificatori, via Alessandria, 159/d – 00198 Roma - Tel. 06/8553846 - 8549559 – Fax 06/85351968

La Federazione Italiana Panificatori

La Federazione Italiana Panificatori, Panificatori-Pasticceri ed Affini è stata ricostituita nel 1946 ed è l'organizzazione che rappresenta la quasi totalità delle aziende artigiane di panificazione operanti sul territorio nazionale. Vi aderiscono 90 Associazioni provinciali e circa 27.000 aziende.

La Federazione rappresenta e tutela, nei confronti delle istituzioni nazionali e internazionali, gli interessi di tutti gli operatori del settore. In particolare:
·    svolge attività sindacale per gli associati, stipulando il contratto nazionale di lavoro della categoria professionale ed ogni altro accordo collettivo;
·    studia, dibatte e risolve i problemi della categoria, partecipando attivamente alla stesura delle leggi che riguardano il settore;
·    promuove e realizza studi, pubblicazioni e iniziative utili al potenziamento e alla qualificazione della categoria, della produzione e delle condizioni generali di lavoro.

La Federazione Italiana Panificatori è membro dell'U.I.B. (Unione Internazionale dei Panificatori) e della C.E.B.P. (Confederazione Europea dei Panificatori e Pasticceri).
Organo ufficiale della Federazione Italiana Panificatori è il settimanale "L'Arte Bianca" (25.000 copie), inviato a tutti i titolari di aziende di panificazione in Italia.

La Federazione è presieduta da Edvino Jerian, che ricopre tale carica dal dicembre 1999: nato e residente a Trieste, dove gestisce insieme alla moglie due aziende di panificazione e pasticceria, proviene da una famiglia di panificatori e si è laureato in Chimica delle macromolecole con tesi sperimentale sui polimeri di interesse alimentare.

Ufficio stampa: Laura Battisti, tel. 06/8811130, 338/4767898, laubatt@tiscalinet.it
Informazioni: Federazione Italiana Panificatori, via Alessandria, 159/d – 00198 Roma - Tel. 06/8553846 - 8549559 – Fax 06/85351968

Il settore in cifre (dati 2002)    
·   Numero forni artigianali:                        27.965
                                                                                                      
·   Numero forni industriali:                         circa  150
    
·   Produzione annua:                                   3.200.000 tonnellate
    
·   Fatturato annuo:                                       5,681 miliardi di euro
(11.000 miliardi di lire)
    
·   Numero occupati:                                      250.000
·    Numero occupati nell’indotto:                200.000
    
·   Consumo giornaliero di pane:               media di 160 grammi pro-capite,
con forti differenze locali, dai più
di 200 in Puglia agli 80 del Veneto
                       
                                                          
Ufficio stampa: Laura Battisti, tel. 06/8811130, 338/4767898, laubatt@tiscalinet.it
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Buono come il pane
La prima ricerca sul rapporto tra il pane e gli italiani commissionata dalla Federazione Italiana Panificatori alla Swg.

Sette italiani su dieci acquistano il pane nei panifici artigianali, a cui assegnano un voto di 8,4/10. Plebiscitaria, poi, la scelta a favore del pane fresco, effettuata dal 96,9%. Nove italiani su dieci mangiano regolarmente il pane tutti i giorni, perché ne amano il gusto e lo considerano un piacere: nel complesso, il voto che assegnano a questo alimento è 8,5. Sono questi alcuni dei risultati della prima indagine su «Il pane: percezione e vissuto dell’alimento per eccellenza», affidata dalla Federazione Italiana Panificatori all'istituto Swg.

Perché il pane piace così tanto? Intanto per le sue qualità intrinseche: il 45,3% degli intervistati ne ama il gusto, il 39,5% lo considera un piacere, il 33,4% del campione lo considera una «necessità». Molto sentita è anche la valenza simbolica del pane, che il 33,1% lega alla tradizione, il 27,3% alla salute, il 19,5% alla cultura.

Pane nostro quotidiano
Di tale alimento si apprezza soprattutto la freschezza, come dimostra la preferenza degli italiani per i panifici, canale d’acquisto del 72,7%, con il supermercato che segue a lunghissima distanza (16%), mentre solo l’8% del campione si rivolge ai negozi di alimentari. Si preferisce il panificio per «la bontà del pane» nella metà dei casi (49,1%), oppure per la qualità e comodità dell’esercizio (38,5% ciascuna), per la varietà dei prodotti (13,4%), per abitudine (12,7%) o per la cortesia del rivenditore.
Il pane artigianale è, secondo gli italiani, soprattutto più fresco (86,2%), ma anche più buono (84,4%), più sano (75,3%) e genuino (73,9%), più sicuro, nutriente e leggero.
Ampissima nel nostro Paese la maggioranza di coloro che consumano il pane quotidianamente: l'89,6%.

Fortemente legata a questa richiesta di freschezza sono poi i dati dei quasi 97 italiani su cento che lo comprano fresco, dei quasi due terzi (61,7%) che lo comprano tutti i giorni e dell’85,3% che comunque acquista il pane almeno tre volte alla settimana. Negli altri giorni si consuma in genere il pane dei giorni precedenti (60,9%) oppure quello congelato in casa (il 28% degli intervistati). Il pane viene consumato soprattutto durante i pasti (60,8%), anche se il 22,4% ne fa uso nel corso dell’intera giornata. La percentuale di quanti lo mangiano anche da solo è del 29,1.

Pane al pane
Il voto (in decimi) che gli italiani assegnano al pane è 8,5, ma quasi un terzo del campione gli attribuisce un 10 pieno; la metà circa del campione assegna i due massimi voti e l’80,3% dà almeno 8. Un consenso altissimo che si ripete per i panifici: 8,4 di voto medio, con il 32,8% di 10, più di metà tra 9 e 10 e il 79,4% che dà almeno 8.
Gli italiani amano dire "pane al pane" anche con l’atteggiamento che hanno rispetto ai prodotti alternativi. Tra i “concorrenti” del pane, i più diffusi sono i crackers (33,2%); seguono il pancarrè (24,1%) e i grissini (24%). Ma quasi un quinto degli italiani (18,9%) non utilizza nessuna alternativa.

I prodotti alternativi ricevono una stretta sufficienza di 6,05, con ampie fasce di voti insufficienti. Nel confronto con il prodotto alternativo il pane vince praticamente su tutti i fronti: sanità (86 contro 14%), genuinità (85 a 15%), capacità nutritive (70 a 30), adattabilità ai pasti (88 contro 12%) e ai pranzi fuori casa (53 a 47), bontà (78 a 22), freschezza (86 a 14), sicurezza (69 a 31) e persino leggerezza (54 a 46) e adeguatezza alla dieta (62 a 38). L'unico vantaggio riconosciuto al prodotto alternativo più che al pane (69 contro 31%) è di essere adatto agli spuntini.

Pane per tutti
Un'analisi dettagliata per sesso, età, residenza mostra, intanto, il particolare gradimento delle donne. Il 38,2% di loro assegna il 10 ai panifici e quelle che promuovono il pane a pieni voti sono il 37,5%; sia per i negozi che per il prodotto il voto femminile è superiore alla media (8,60 e 8,65). Alta anche la percentuale di donne (35,6) che mangiano il pane da solo. I maschi però mostrano una maggior voracità, con il 91,5% di consumatori quotidiani e il 25,2% che ne fa uso sempre nel corso della giornata.

Sorprendenti, in senso positivo, i segni di gradimento per il pane espressi dai giovani. Sono soprattutto loro, intanto, a comprare quest'alimento tutti i giorni (il 73,6% tra i 18 e i 24 anni), apprezzandone in modo particolare le qualità di freschezza, bontà, leggerezza, genuinità, sicurezza, sanità e nutritive (in tutte le categorie gli under 24 sono sopra la media). Gli over 55, invece, sono tra i più generosi nei voti (la percentuale di 10 aumenta con l'età), mentre sopra i 64 anni è alta la percentuale di quanti mangiano pane nel corso della intera giornata (29,7%) ma anche quella di coloro che acquistano il pane al supermercato (24,5%).

Più prevedibile, invece, che a comprare quest'alimento tutti i giorni siano gli italiani con famiglie numerose (l’80,5% delle famiglie con 5 persone), mentre i single si riforniscono più di rado: appena il 28% di acquirenti quotidiani e il 30,1% che compra il pane meno di due volte a settimana. Chi vive da solo detiene anche il record di acquisto nei supermercati: 30,7%. Le famiglie di una o due persone sono quelle che congelano di più il pane in casa, ma soprattutto sono quelle che assegnano il voto maggiore a questo alimento: rispettivamente, 8,74 e 8,56.

Per aree geografiche, da sottolineare infine che il 10 viene assegnato più frequentemente man mano che si scende verso Sud, che al Nord si usa di più congelare il pane in casa, mentre i consumatori quotidiani, come pure coloro che comprano il pane tutti i giorni, sono più frequenti nel Centrosud che al Nord. L'acquisto nei panifici artigianali si intensifica nei centri minori.

L’attività e le iniziative della Federazione

§      La Federazione Italiana Panificatori informa e assiste i panificatori per: il contratto di lavoro, le vendite sottocosto del pane, il censimento Istat delle imprese, l’introduzione dell’euro, l’etichettatura del pane biologico, la semplificazione fiscale e amministrativa, gli studi di settore del ministero delle Finanze, l’imposta sulle insegne, il regolamento su panettoni, pandoro e colombe, le aperture domenicali, il problema dell’abusivismo, l’accesso degli apprendisti al lavoro notturno e l’abolizione dei vincoli sul tirocinio.

§      Ha preso parte alla seconda Conferenza nazionale per l’educazione alimentare della Fao, lanciato un’azione per portare all’attenzione dell’Europa la questione della panificazione artigianale, sottoscritto un protocollo di collaborazione con la Federazione ellenica dei panificatori.

§      Ha appoggiato, in occasione della rassegna di Offida (AP), i “Borghi del pane”, per la cui istituzione è stato presentato un disegno di legge; ha dato vita con un gruppo di oltre 60 deputati e senatori all’”Associazione dei parlamentari per la valorizzazione del pane italiano”.

§      Ha partecipato: al Siab di Verona, a molte trasmissioni tra le quali “Linea Verde”, “3131”, “Uno Mattina”, “Programmi dell’accesso”, “Articolo 1”, “Eat parade” e “Okkupati” della Rai, “Spazio verde” su Stream.

§      Ha siglato un protocollo d’intesa con Italmopa, l’associazione che rappresenta l’industria molitoria italiana.

§      Ha condotto al ministero dell’Industria il tavolo di concertazione sulla panificazione, seguito tra Camera e Senato i progetti di legge aventi per oggetto la tutela del pane artigianale, attualmente avviati verso un testo unico, incontrato rappresentanti del Parlamento e del Governo tra i quali: i ministri del Lavoro, Roberto Maroni, dell’Economia, Giulio Tremonti, delle Riforme, Umberto Bossi, dell’Agricoltura, Gianni Alemanno; i sottosegretari alla Salute, Cesare Cursi, alle Attività produttive, Mario Valducci, al Welfare, Maria Grazia Sestini, all’Agricoltura, Teresio Delfino, all’Economia, Daniele Molgora; il presidente della commissione Lavoro del Senato, Tomaso Zanoletti, il segretario della commissione Agricoltura del Senato, Michele Bonatesta, il vice presidente della commissione Giustizia del Senato, Luciano Callegaro.

San Patrignano partner della Festa del Pane

La Festa Nazionale del Pane è arricchita da un partner prestigioso: la Comunità di San Patrignano.  Tra la Federazione Italiana Panificatori e San Patrignano si sono instaurati da tempo non soltanto degli ottimi rapporti ma una vera e propria collaborazione, culminata con la donazione alla comunità di un forno per la panificazione, completo delle attrezzature relative, resa possibile anche grazie alla disponibilità della ditta Sottoriva.

Il forno, già funzionante, è stato consegnato nel corso di una visita dimostrativa dei panificatori del Gruppo Giovani dell’Associazione di Bologna e inaugurato formalmente alla presenza del ministro Letizia Moratti. Nel panificio di San Patrignano sono impegnati una dozzina di ragazzi che provvedono alle necessità di una comunità di circa 1.800 persone, sia per quanto riguarda il pane, sia per dolci da prima colazione, focacce, merende, biscotti. Con il nuovo forno, la capacità del laboratorio ha avuto un notevole incremento, fino ad arrivare alla produzione di 10 quintali di pane al giorno.

La scelta della comunità - fondata nel 1978 da Vincenzo Muccioli - di partecipare alla Festa Nazionale del Pane fin dalla sua prima edizione è una dimostrazione non solo di fiducia nell’iniziativa ma anche di un principio nel quale la Federazione Italiana Panificatori ha sempre concretamente creduto: il pane ha un sapore ancora più buono quando è condiviso con gli altri. In particolare, questo vale nel caso di San Patrignano, una comunità dove una sana alimentazione del corpo diventa parte integrante del percorso di recupero dalla droga che i ragazzi della Comunità affrontano ogni giorno e dove la formazione professionale è uno strumento essenziale per preparare la persona al suo reinserimento nella società.

La Federazione e la solidarietà:  dividere il pane con gli altri

La Federazione Italiana Panificatori e le sue Associazioni Provinciali si sono sempre contraddistinte per le azioni di carattere benefico, a favore dei bisognosi e delle associazioni di volontariato, sia a livello provinciale che nazionale e internazionale. Tra l’altro, la Federazione e le Associazioni hanno organizzato raccolte di offerte a favore di strutture come l’ANFAAS, la Fondazione Exodus, gli “Amici dei bambini di Cernobyl”, la Croce Rossa Internazionale, Emergency, UNICEF, Società di San Vincenzo, Lega del filo d’oro, Associazione per la lotta contro le fibrosi cistiche e tante altre. Ma le iniziative di solidarietà in cui la Federazione e le Associazioni sono maggiormente impegnate sono quelle nelle quali può mettere a frutto le proprie capacità professionali.

Tra l’altro, la Federazione ha contribuito: all’installazione di un forno, sia per la produzione, sia per la formazione di giovani panificatori locali, presso la Missione di Adua (Etiopia) guidata da suor Laura Girotto; alla distribuzione di centinaia di alberelli di pane in piazza di Spagna per la prima edizione de “L’albero della vita”, volta a divulgare la cultura della donazione di organi; al completamento di un laboratorio di panificazione dell’AVSI (Associazione Volontari Servizio  internazionale) a Manaus (Brasile); alla mostra “Dal pane all’arte”, il cui ricavato è stato devoluto a un ospedale di San Pedro Yepocapa del Guatemala; all’iniziativa “I dolci della solidarietà”, offerti per contribuire alla festa veronese della Giornata mondiale del volontariato; alla realizzazione di un pane metà bianco e metà scuro per la “Mostra dell’artigianato vicentino”, volta alla realizzazione di un acquedotto a Ikondo (Tanzania).

La Federazione Italiana Panificatori si è poi impegnata a dare un aiuto concreto a tutti gli italiani di Argentina che desiderano ritornare in patria, reperendo nel settore i posti di lavoro necessari.

22/05/2004





        
  



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